“Caro Battiato” rivivrà anche il concerto-tributo tenutosi lo scorso settembre all’Arena di Verona. Tra gli artisti presenti Emma, Gianni Morandi e Jovanotti
Una serata speciale in ricordo di Franco Battiato, scomparso il 18 maggio 2021, all’età di 76 anni. Questa sera andrà in onda “Caro Battiato”, un documentario realizzato da Pif in onda su Rai 3 dalle 21.20.
Caro Battiato, di cosa si tratta
“Caro Battiato” è un documentario realizzato da Pif per ricordare e celebrare il Maestro. Si tratta di un viaggio tra i luoghi cari al cantautore, che vanno dalle pendici dell’Etna a Milano, passando per l'Arena di Verona, dove lo scorso settembre si è tenuto il concerto-tributo all'artista, al quale hanno partecipato numerosi artisti della musica italiana. Molti di questi artisti hanno avuto modo di parlare con Pif, raccontando aneddoti ed esperienze legate al Maestro. Tra gli artisti presenti che si sono esibiti a Verona citiamo Jovanotti che ha cantato "L’era del cinghiale bianco", Gianni Morandi con "Che cosa resterà di me", scritta proprio per lui; Emma ha omaggiato il cantautore con "L’animale" mentre Fiorella Mannoia ha cantato "La stagione dell’amore"; e poi ancora Gianna Nannini con "Cuccurucucu", Colapesce e Dimartino con "Bandiera bianca"; Mahmood con "No time no space", Carmen Consoli con "Tutto l’universo obbedisce". “Pif – si legge nella nota stampa con cui la Rai annuncia l’appuntamento – dialogando con gli amici di una vita, dietro le quinte della kermesse, raccoglie una sorta di diario della mancanza, nostalgico, ma mai triste, con lampi lirici e intuizioni forti che lasciano un senso di vitalità e di gioia da condividere”. Si tratta, quindi, di “una serata evento per non dimenticare, e per continuare a coltivare il piacere della poesia, dell’intelligenza e dell’ironia”
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Caro Battiato, le parole di Pif
Recentemente Pif ha raccontato a Repubblica come è nata l'idea del documentario. “Tutto nasce dal mio dramma, ho conosciuto Battiato dietro le quinte di un programma di Linus su Rai 2. Gli dissi: 'Io non le rivolgerò la parola perché ho deciso che con i miei miti non ci parlo', gli spiegai che ero spaventato. Mi intimoriva il suo lato mistico, ma poi — non potevo sospettarlo — ho scoperto che era anche un amante delle barzellette. Mi hanno raccontato come fosse autoironico, simpaticissimo. Il dramma della mia vita è la timidezza che non mi fa vivere esperienze meravigliose”. E poi ancora: “Battiato era speciale perché riusciva a unire l’alto e il basso, era sofisticato ma per tutti. E ha un’altra caratteristica incredibile, esprime sicilianità senza i cliché della Sicilia”.