U2, l'album "October"uscito 40 anni fa: storia del disco più religioso di Bono & Co.

Musica

Camilla Sernagiotto

Il 12 ottobre 1981 la band irlandese presentò il 2° disco. Prodotto interamente da Steve Lillywhite (come il precedente, “Boy”), si tratta dell'opera meno conosciuta del gruppo. La tracklist comprende brani profondamente religiosi, come “Gloria” (il cui ritornello è una preghiera in latino), “I Threw a Brick Through a Window” e “With a Shout”. Mentre realizzavano questa 2° fatica discografica, sia il frontman, The Vox, sia The Edge erano membri della setta religiosa "Shalom”. Ecco tutto quello che bisogna sapere

Il 12 ottobre 1981 gli scaffali di tutti i negozi di musica del mondo si riempirono di copie di “October”, il secondo album in studio di quella che stava diventando una delle band più celebri della storia del rock: gli U2.

Prodotto interamente da Steve Lillywhite (come il precedente, il disco d’esordio “Boy”), si tratta dell'opera meno conosciuta del mitico gruppo capitanato da Bono. Nonché di quella che ha riscosso il minor successo a livello commerciale.

I motivi sono molteplici ma quello che forse è stato il più decisivo si rifà alla profonda religiosità di questa seconda fatica discografica.

L’opera è caratterizzata da brani con testi profondamente religiosi, come “Gloria” il cui ritornello è una preghiera in latino (Gloria in te domine/gloria exultate).

Anche “I Threw a Brick Through a Window” e “With a Shout” suonano molto religiose, mentre “Tomorrow” descrive un momento di dolorosa solennità codificato dalla religione, ossia un funerale. È quello della madre di Bono, scomparsa quando il cantante aveva soltanto 14 anni.

Questo brano in cui Bono ci canta l'ultimo saluto che diede a sua mamma è caratterizzato da atmosfere squisitamente celtiche grazie all’utilizzo delle “uilleann pipes”, le tipiche cornamuse irlandesi il cui suono che si amalgama alla voce del frontman sortisce un effetto da pelle d’oca.

Il livello di religiosità elevatissimo, dicevamo, è forse uno dei motivi per cui “October” ha riscosso meno successo rispetto al precedente e ai successivi dischi degli U2. Ma, da notare bene: si tratta di motivazioni legate all'entertainment, non anch’esse di natura religiosa: ascoltare una canzone che rievoca un canto da Chiesa per alcuni si potrebbe rivelare meno piacevole rispetto a brani più soft, orecchiabili e leggeri, ascrivibili ai generi rock e pop.

Di certo la motivazione che sta alla base di cotanta religiosità è invece certa: sia The Vox sia The Edge erano membri della setta religiosa "Shalom" mentre realizzavano questo disco.

October è stato trainato dai singoli “Fire” e “Gloria”, usciti tra il luglio e l’ottobre del 1981. Il disco è stato poi portato live in tutto il mondo con l’October Tour, la tournée partita dallo Slane Castle di Meath il 16 agosto 1981 e conclusasi con il concerto presso il Civic Center di San Francisco, il 30 marzo del 1982.

Le difficoltà legate al disco

La realizzazione di “October” è stata difficoltosa e particolarmente sofferta, specialmente da parte del frontman.

 

Il 22 marzo 1981, durante un concerto al Fog Horn di Portland, in Oregon, una valigia di Bono venne presumibilmente sottratta (o magari semplicemente persa, tuttavia pare che sia stata rubata da ignoti). Il bagaglio includeva il visto di lavoro dell'artista e parecchi fogli con i testi delle canzoni e i documenti del tour.

Molte sono state anche le note perse in cui il cantante aveva abbozzato le canzoni del nuovo album.
Queste difficoltà causate dalla perdita di prezioso materiale da far confluire nel disco si sono sommate a una complicazione di diversa natura: l'appartenenza di due componenti della band alla setta "Shalom" avrebbe messo in crisi il gruppo.


La band entrò in studio di registrazione nel luglio del 1981, presso i Windmill Lane Studios di Dublino.

U2 eXPERIENCE & iNNOCENCE Tour at the Mediolanum Forum in Assago, Milan, Italy on October 11, 2018. U2 is heading across Europe from August to November 2018. (Photo by Fabrizio Di Bitonto / Pacific Press/Sipa USA)

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La presenza del latino

Il brano “Gloria” (che è risultato molto efficace dal vivo nel disco live leggendario, “Under a blood red sky”, dato alle stampe nel 1983) è un vero e proprio inno religioso che si avvale di un ritornello in latino.

 

Bono e compagni non sono stati gli unici nomi del rock e del pop a essersi misurati con questa lingua: nel 1972 già Cat Stevens si era cimentato con l'idioma di Tito Livio, Orazio, Cicerone e compagnia bella. Lo aveva fatto per il brano  “O' Caritas”, contenuto nel disco “Catch bull at four”.

 

“Gloria” degli U2 è la canzone di “October” che ha riscosso il maggior successo, quindi il latino sarà sì una lingua morta a livello di parlato ma, grazie agli U2 (e a Cat Stevens) è una lingua vivissima per quanto riguarda il cantato…

Potete guardare il videoclip ufficiale di “Gloria” nel video che trovate in fondo a questo articolo.

 

Non più il latino ma ancora la religiosità sarà uno dei fil rouge del successivo album in studio del gruppo irlandese, “War”. In questo disco importantissimo - poiché sancisce l'inizio ufficiale dell'impegno politico di Bono e compagni -  ad affiancare la celebre “Sunday Bloody Sunday” (sulla domenica di sangue del 30 gennaio '72 di Derry, per gli unionisti Londonderry, in Irlanda del Nord) c'è la canzone molto religiosa “40”, pezzo con cui il gruppo è solito chiudere i live.

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La copertina

La cover di “October” è stata realizzata da Steve Averill, amico della band che si è occupato del design della copertina. Uno scatto ai membri del gruppo con il canale di Dublino come sfondo, in una location vicina agli studi di registrazione in cui è stato inciso il disco (la stessa location verrà ripresa nel videoclip del singolo "Gloria", che vi mostriamo alla fine di questo articolo).

Questa volta sia il titolo dell'opera sia il nome del gruppo compaiono ben visibili, a differenza del primo disco per il quale l'etichetta discografica aveva lamentato il fatto che U2 e “Boy” non si leggessero non solo bene ma non si leggessero proprio...

Questa volta campeggiano invece in maniera assolutamente protagonista, con il logo della band e il titolo sui toni del marrone, colori ripresi anche dai toni della fotografia, che virano sui gialli e sui marroni. Si tratta di una palette cromatica non casuale ma simbolica, poiché richiama le nuance tipiche di quell’ottobre messo a titolo, il mese autunnale per eccellenza.

 

Sulla maggior parte delle versioni del disco si trova un bordo bianco attorno all’immagine della cover, con la tracklist.
“October” è stato pubblicato sia su vinile da 12 pollici sia su musicassetta, mentre la pubblicazione su CD è stata seguente all'uscita del disco (chiaramente bisognava aspettare l’invenzione e l’adozione del nuovo supporto, il compact disc, che uscì nel 1982).

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La tracklist

Ecco di seguito la tracklist completa dell’album “October”. In fondo all’articolo trovate invece la copertina del disco e anche il videoclip ufficiale di “Gloria”, singolo che ha anticipato l’uscita di “October” e che è a oggi la canzone più famosa e ascoltata di questo secondo album degli U2.

 

Lato A
    1.    Gloria
    2.    I Fall Down
    3.    I Threw a Brick Through a Window
    4.    Rejoice
    5.    Fire

 

Lato B
    1.    Tomorrow
    2.    October
    3.    With a Shout (Jerusalem)
    4.    Stranger in a Strange Land
    5.    Scarlet
    6.    Is That All?

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