Dopo venti minuti all'esterno del velodromo scoppiò la guerriglia tra le forze di polizia, gli " Autoriduttori" e altri rappresentanti di movimenti politici. Così live della band inglese fu sospeso
Ancora oggi, ed è trascorso ormai mezzo secolo, se si passeggia nei dintorni del Vigorelli ti entra nelle narici l'odore aspro della cordite. Sembra di sentirlo l'eco di quelle canzoni Black Dog, Dazed and Confused e Since I’ve Been Loving You abortite dal lancio dei fumogeni. Ministro degli Interni era Mario Scelba che non è ricordato come un tenerone, un mediatore. Al centro del dibattito il costo dei biglietti: certe frange politiche li consideravano troppo alti, circa 1500 lire. Che, a ripensarci oggi, è stata una cifra folle per sole tre canzoni. I Led Zeppelin, annichiliti sul palco, dissero: "Mai più in Italia". E furono di parola. Quella sera c’erano di circa duemila agenti schierati. La band ci provò ad andare avanti. E a fermarli non furono né la polizia, né politica, ma nuvola tossica dei fumogeni. Robert Plant e Jimmy Page ne sono avvolti,. Provano a resistere ma sono traditi anche dalla corrente elettrica e sulle note smorzate di Whole lotta love la musica si spegne.
In quel 1971 i Led Zeppelin pubblicarono, a novembre, il quarto e ultimo capitolo degli album che portano il loro nome. A Milano erano venuti a raccontare i primi tre. Il concerto è iniziato a mezzanotte, prima di loro sul palco, tra l'indisponenza e l'indifferenza del pubblico, si sono alternati Lucio Dalla, Mauro Lusini, Mia Martini, Milva, Gianni MOrandi, New Trolls, Ricchi e Poveri, Vianella e il Cantamondo. Presentavano Daniele Piombi, Nuccio Costa e Beryl Cunningham. Per i nostalgici aggiungiamo che era la decima edizione del Cantagiro - Cantamondo.
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Che strano quel 1971. Ci lasciano, tra gli altri, Jim Morrison e Louis Armstrong mentre artisticamente finisce il sogno di Central Park col divorzio tra Paul Simon e Art Garfunkel. Al cinema ci copriamo gli occhi davanti alla violenza di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick mentre qualcuno torna indietro nel tempo, alle leggi razziali, leggendo Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani. Ma è il rock a stimolare le coscienze. George Harrison organizza a New York il Concerto per il Bangladesh e sul palco porta, tra gli altri, Bob Dylan, Eric Clapton, il suo amico Ringo Star e Ravi Shankar. Il 1971 è l'anno di Imagine di John Lennon e dei Pink Floyd a Pompei. Parte il lungo, arrancante percorso di sensibilizzazione ai problemi ambientali con Greenpeace mentre alla cura dei corpi pensa la neonata associazione Medici senza Frontiere. Quando il fumo di dissipa del rock dei Led Zeppelin resta ben poco. Ci consoliamo con Donna Felicità, Era il tempo delle more e Tanta voglia di lei. Il tumulto della piazza si lenisce col tumulto dei cuori.