L'artista ha partecipato all'evento di Sky Tg24 e ha raccontato del servizio presso la sua Fondazione, che quest'anno compie 10 anni. "La musica nasce dalla sofferenza - ha detto il cantante - Dobbiamo metterci alle spalle questo periodo"
Una vita dedicata alla musica, all’arte, ma anche all’impegno sociale. È l’esperienza che Andrea Bocelli racconta come ospite di Sky TG24 Live In Firenze (IL RACCONTO DELL'EVENTO). L’urgenza, dopo i 18 lunghi mesi della pandemia di Covid-19, è “metterci alle spalle questo periodo terribile”, dice l’artista. Bocelli ha raccontato dell’impegno della sua Fondazione, che quest’anno compie 10 anni. A Live in ha poi riflettuto sulla genesi dell’arte, che nasce spesso dalla sofferenza: “Questo periodo ne ha causata molta”. Infine, un pensiero sulle similitudini tra musica e calcio e una speranza per la Nazionale.
“Dobbiamo ricominciare a vivere una vita normale”
“La vita è fatta di sfide, e questo è ancora più vero in questo periodo. È stato un periodo difficilissimo, terribile”, ha commentato Bocelli parlando dei mesi di lockdown. “La sfida più complessa e urgente è mettersi alle spalle questo periodo e cominciare a tornare a una vita normale anche da un punto di vista emotivo e psicologico, ricominciare come se nulla di questo fosse successo. Dobbiamo provarci”.
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La 'Bocelli Foundation' compie 10 anni
“È più bello dare che ricevere”, ha spiegato Bocelli parlando dell’impegno sociale con la sua fondazione. La Andrea Bocelli Foundation, che ha mosso i suoi primi passi dopo il terremoto di Haiti, compie dieci anni nel 2021. “La fondazione nasce dal verso di Dante, ‘vuolsi così cola dove si puote ciò che si vuole’”, racconta Bocelli. "Tutto iniziò molti anni fa quando dopo la mia prima partecipazione a Sanremo incontrai una ragazza che mi chiese di partecipare a un concerto di beneficienza per i malati di Aids”, ricorda il cantante. “Fui molto colpito dalla sua generosità e voglia di fare per gli altri. Quando ci fu la necessità di creare una fondazione, la chiamai”. Così Laura Biancalani divenne Direttore Generale della Bocelli Foundation.
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"L'unica consolazione è che l'arte nasce dalla sofferenza"
Sono molti gli artisti che durante la pandemia hanno sofferto nel non poter portare avanti il loro lavoro. "L'unica consolazione che mi sento di dare - prosegue Bocelli - è che l'arte nasce proprio dalla sofferenza. Nasce per comunicare quello che non si può dire. Sono sicuro che molti artisti troveranno nuova linfa da questo periodo buio".
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Le similitudini tra sport e arte
"Tutti gli spettacoli, sia quelli artistici che quelli sportivi, sono innaturali senza sport", ha detto Bocelli. "Oggi lo sport è diventata una forma di spettacolo, non me ne vogliano i colleghi se li paragono". Grande appassionato di calcio e di Inter, stasera sarà sul divano a tifare la Nazionale: "Sono ottimista per l’Italia ma mi fermo qui. Non dico nulla per scaramanzia, ma mi piacerebbe vederla in finale".
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"È fondamentale amare quel che si fa"
“Sono stato un padre molto apprensivo, molto attento e molto presente”, racconta Bocelli sul suo essere genitore. “Non ho mai perso un solo secondo per salire sull’aereo che mi riportava a casa e non ho mai perso occasione per parlare con i miei figli. I ragazzi hanno bisogno della presenza dei genitori e che quello che dicono corrisponde a quello che fanno”. Poi ha aggiunto: "Fare quel che si ama è importante, ma ancora più importante è amare quel che si fa"