Michael Jackson, diffusi stralci del suo diario segreto: pianificava l'immortalità

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Un nuovo libro mixa documenti ufficiali e pagine del diario segreto della popstar per descrivere i suoi lati inediti e le sue ambizioni

Michael Jackson è scomparso nel 2009, ma il suo mito è ancora vivo.

Oggi nuovi aspetti della sua personalità sono stati resi noti, in seguito alla diffusione di alcuni stralci del suo diario segreto.

Il diario segreto di Michael Jackson

Michael Jackson aveva un'ossessione: diventare "il primo intrattenitore-attore-regista multimiliardario", stando al suo diario. Sono rivelazioni inedite, quelle fatte del The Mirror. O, meglio, dal diario segreto della popstar stessa.

È proprio il diario segreto dell’artista, il documento da cui Dylan Howard è partito per scrivere il suo libro “Bad. Money. Power. Betrayal - Never before revealed evidence & police files” (“Bad. I soldi. Il potere. Il tradimento - Prove e fascicoli della polizia mai rivelati prima d'ora”). Secondo quanto contenuto nel diario, Michael Jackson poco prima di morire stava pianificando di diventare un attore e di esibirsi in alcuni concerti a Las Vegas. Il suo era più che un desiderio: era davvero deciso a diventare immortale, una sorta di icona senza tempo come Charlie Chaplin e come Walt Disney (i suoi idoli). Sognava di guadagnare 20 milioni di dollari a settimana, di collaborare con il Cirque du Soleil. Stava trattando per un contratto con la Nike, e per prendere parte ad alcuni film hollywoodiani. Come avrebbe guadagnato così tanto? Diventando una sorta di merchandising vivente, e firmando i remake di grandi classici come “20.000 leghe sotto i mari” (1954) e “Il 7º viaggio di Sinbad” (1958).

L’ossessione di Jackson per l’immortalità

Se non fai film, puoi dire addio all’immortalità” scrive Michael Jackson sul suo diario. Un diario che testimonia anche come il cantante stesse cercando di riprendere il controllo dei propri beni, liberandosi di manager e consulenti che - secondo lui - stavano sfruttando la sua ricchezza e il suo nome. “Voglio firmare solo assegni sopra i 5.000 dollari, ora. Voglio assumere un commercialista e un avvocato di cui mi fido”.

All’epoca, il cantante sospettava del manager Tohme R. Tohme: non lo voleva più a casa sua, e neppure sull’aereo.

Ma, il libro, parla anche di come Michael Jackson ha trovato la morte. Il cantante prendeva enormi dosi di antidolorifici, che non avevano però alcun effetto su di lui. Era diventato insensibile verso le medicine, al punto di chiedere che queste gli venissero somministrate per via endovenosa: fu quello l’errore che gli costò la vita.

Dipendente dai farmaci per l'ansia, gli antidolorifici e i sonniferi, spesso Jackson li prendeva mischiandoli col vino. Un’abitudine pericolosissima, a cui la sua famiglia imputava i suoi bizzarri comportamenti. Il suo medico personale prendeva 100.000 dollari al mese per reperire e somministrargli le medicine e, prima del concerto alla O2 Arena di Londra, ordinò dalla sua farmacia di fiducia a Beverly Hills 5.000 ml di sedativo: fu quella droga ad ucciderlo. È quanto si legge nel nuovo libro, mix di documenti ufficiali, di stralci del suo diario segreto. E di approfondite analisi su di un cantante leggendario, ma sempre in lotta coi suoi demoni.

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