Il dibattito è aperto da tempo. E ora è in arrivo un passo ufficiale. il Codacons si prepara a citare in giudizio gli organizzatori del tour italiano di Paul McCartney per la vicenda voucher. L'obiettivo è fare avere a chi ha acquistato il biglietto il rimborso
Per ora la disfida è stata a parole, comunicati e polemiche. D'Alessandro e Galli, organizzatori del tour italiano del baronetto Paul McCartney, seguendo le disposizioni governative, hanno previsto il voucher per chi ha acquistato il biglietto per un concerto che non ci sarà e che, a oggi, non è recuperabile nel 2021. La gente esige il rimborso, non la possibilità di partecipare a un altro live. Questa strategia è stata studiata per preservare la filiera della musica, una di quelle che maggiormente ha subito l'impatto del coronavirus (guarda lo speciale) e che meno ha ricevuto sostegno economico. Ma in concreto non è stata digerita dal popolo dei concerti: e ora parte la prima causa italiana contro i mancati rimborsi dei concerti annullati. A presentarla è il Codacons che sta raccogliendo gli ultimi documenti per citare in giudizio la Di and G. srl, società organizzatrice dei concerti di Paul McCartney che avrebbero dovuto tenersi il 10 giugno a Napoli in Piazza Del Plebiscito e il 13 giugno a Lucca per il Summer Festival.
L'aspetto bizzarro della vicenda è che Paul McCartney è intervenuto sostenendo i fan, spendendosi pe ril rimborso. Forte anche di questo inatteso assist il Codacons si schiera contro quella che ha ribattezzato "la truffa legalizzata del voucher". Riccorrerà dunque al Tribunale di Napoli intentando la prima causa per conto di centinaia di utenti che hanno speso soldi per il concerto, ritenuto dagli appassionati di musica un evento unico e irripetibile, e che si ritrovano ora obbligati ad utilizzare voucher sostitutivi da usare per spettacoli verso cui non nutrono alcun interesse.
approfondimento
Paul McCartney: "No ai voucher per concerti annullati. Sì al rimborso"
L'atto di citazione predisposto dagli avvocati Giuseppe Ursini e Domenico Terracino del Codacons contro la D'Alessandro e Galli si basa su un articolo di facilissima interpretazione che prevede che nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non possa chiedere la controprestazione, e debba restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell'indebito. Si apre dunque un nuovo fronte sulla vexata quaestio. Ma il questito che sorge è un altro: è possibile che Paul McCartney non abbia due date da dedicare all'Italia in tutto il 2021? Il recupero dei concerti placherebbe gli animi, riaccenderebbe i sorrisi, in fin del conti all you nee is...music!