Leggero e inquieto al tempo stesso, Achille Lauro, all'anagrafe Lauro De Marinis, prosegue il suo fortunatissimo Rolls Royce Tour: la prossima data è a Firenze mercoledì 2 ottobre, l'ultima, quella che chiuderà il tour, è attesa per domenica 13 ottobre a Napoli, alla Casa della Musica. Continua a leggere e scopri quello che ancora non sai sull'artista.
Dalla periferia di Roma al red carpet del Festival di Venezia, da Vigne Nuove al palco di Sanremo, dagli scantinati in cui suonava ventiquattro ore no stop, insieme all’amico d’infanzia Edoardo Manozzi (Boss Doms, oggi suo produttore e chitarrista), il camaleontico talento romano continua instancabilmente a esibirsi in lungo e in largo per l’Italia. E al suo fortunato Rolls Royce Tour si aggiunge una data, il 5 ottobre a Roma, quella del 4 all’Atlantico Live è andata sold out. Achille Lauro, nonostante la giovane età e le apparenze, è un perfezionista (a detta sua lo è a livello maniacale), ha idee chiare e obiettivi precisi da raggiungere. Si evolve alla velocità della luce, cresce in fretta, artisticamente, e non solo. Del resto così è stato abituato fin da piccolo: “Ho vissuto talmente tante vite che mi sento un cinquantenne”. Ma di anni, Lauro, ne ha 29 e davanti a sé un orizzonte sconfinato. Già, perché sopra le righe ci sta volentieri, ma dentro i confini neanche a parlarne. L'antieroe diventa eroe del suo tempo e lo supera: "Aspettatevi la fine del mondo", questo è quanto dichiara alla presentazione del suo nuovo lavoro al termine dello speech "Caos creativo" durante l'edizione fiorentina del Wired Next Fest. Teneteti forte.
Perché il soprannome Achille Lauro?
In realtà lo pseudonimo di Lauro De Marinis non è stato scelto dall'artista dopo un attento studio: quando era ancora un bambino capitava spesso l'associazione Lauro con Achille Lauro, l'armatore campano che come molti sapranno è il proprietario dell'omonima nave che affondò nel 1994 a largo della costa somala, e da quel momento ha deciso di cogliere la palla al balzo e sfruttare quel soprannome anche per la sua musica, l'idea di inventarsi un nome a caso non gli piaceva. E non sarebbe stato nel suo stile.
Né trap, né pop e né rock
C’è chi lo descrive come il pioniere della samba trap, ma a chi vorrebbe incasellarlo in qualche genere musicale, l'enfant terrible risponde candidamente che non gli interessa, non avrebbe alcun senso. Oltre che per il look, grazie al quale è considerato un icona di stile, Lauro si distingue per il pensiero arguto e l’atteggiamento di sfida nei confronti del suo tempo. Ha ventinove anni e un modo tutto suo di concepire la musica. Giocoso, irriverente, estremamente acuto e avanguardistico, dichiara di non appartenere né al rock, né al pop, né al punk, né al grunge, né alla trap. Per lui, tutti questi generi sono “un'unica cosa”...e intanto si diverte a portare in giro il suo “nuovo rock and roll”.
Il successo secondo Lauro
Se per Woody Allen l’ottanta per cento del successo è nel saper apparire, per Achille Lauro è nel saper andare controcorrente. Il cantautore romano non ha dubbi, chi sopravvive è colui che inventa; chi non si conforma, si salva. Questa, l’unica via percorribile. Il successo parte dalle critiche e si evolve. Fuori controllo, ma con i piedi per terra, l’artista è convinto che la fama arrivi attraverso i sacrifici. E lui di sacrifici, ne ha fatti tanti, insieme al suo socio Boss Doms, non si è mai arreso, ha continuato a crederci, anche quando nelle loro giovani vite c’erano più problemi che possibilità, più dolori che gioie, più bassi che alti.
Achille come Amleto
Forse non tutti sanno che Achille Lauro ha scritto un libro dal titolo “Sono io Amleto” edito da Rizzoli. Tra le pagine, sempre rigorosamente sopra le righe, il giovane ribelle si confessa, senza filtri. Racconta il passato e il presente, gli eccessi e il successo. Le amicizie, le riflessioni, le sofferenze vissute e tatuate sulla pelle. La famiglia, l’amore per suo fratello con cui va a vivere molto presto lontano dai suoi, e poi la madre, l’assenza del padre, il disagio emotivo che lacera e imprigiona. Ma che si libera attraverso la musica e le parole scritte. Quando ha firmato il suo primo contratto Lauro dormiva in una macchina, oggi, con i soldi dei suoi guadagni, è riuscito a riavere inidetro i gioielli che sua madre aveva impegnato per coprire i loro debiti. Achille Lauro ha tutti i numeri di una giovane rockstar destinata a brillare nel firmamento del panorama musicale italiano e internazionale.