Rammstein, il nuovo album è senza titolo: le canzoni

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La band metal tedesca torna con un album in perfetto stile Rammstein. La tracklist completa

Tra i grandi ritorni della “scena dura”ci sono anche loro: I Rammstein, assenti ingiustificati dalle uscite discografiche per 10 anni, cioè da “Liebe ist fur alle da”. Per fortuna solo da quelle, perché i live sono rimasti costanti come intensità e come spettacolarità, così come i progetti paralleli della voce Till Lindeman e del chitarrista Richard Kruspe. Il nuovo disco era stato annunciato lo scorso marzo da Deutschland, singolo abbinato a un video che, tanto per cambiare, ha destato un certo scalpore, come evidenziano le 40milioni di views già nei primi giorni. Ma le sorprese non finiscono certo qui, come da tradizione Rammstein, infatti il nuovo disco è semplicemente “Il nuovo disco” visto che non ha un nome. Undici pezzi di sana tradizione tedesca che hanno il loro stile inequivocabile, senza avventure in territori sconosciuti o svolazzi di fantasia: i Rammstein sono questi, piacciano o meno, e se non vi piacevano prima non vi piaceranno adesso, ma se prima li amavate continuerete a farlo.

I ritmi martellanti per esorcizzare la paura e dei fantasmi del passato

In questa nuova fatica, gli “uber menschen “del metal vogliono fare una sorta di riflessione sull’identità germanica verso cui nutrono un sentimento in bilico tra amore e odio, come evidenziano in Deutschland: “Il mio amore/È una cosa che non posso darti”. Il ritornello provocatorio di “Deutschland uber alles” non è certo un’apologia nazista, e nel video che alterna epica a distopia, quando la band vestita nell’ignominiosa divisa a righe sta per essere impiccata da kapò nazisti va sottolineata la lacrima che cade dalle palpebre di Lindemann poco prima di morire. In quella lacrima c’è infatti tutto l’amore e l’odio per la nazione e il suo passato. E la loro musica rabbiosa, un modo per esorcizzare quei fantasmi, la paura e i lati oscuri della mente e della stessa nazione. Nel disco ai singoli apripista viene dato il maggior risalto nelle prime posizioni, a “Deutschland” così come all’altra hit techno metal di “Radio”, per poi tuffarsi nelle sonorità classiche, o meglio frastuoni, di casa Rammstein con “Zeig Dich” che farà la felicità degli aficionados. Seguono poi “Ausländer”, che sembra una rivisitazione di “Du Hast” dove Lindemann si diverte con varie lingue, italiano compreso, “Sex”, che ricorda “Personal Jesus”, la ballata straniante di “Puppe”, l’ipnotica “Wa Ich Libe”, la malinconica “Diamant” e le tastiere synth di “Weit weg”. Il compito di riportare l’ascoltatore al vero universo Rammstein è affidato alla cattivissima Tattoo, che con i suoi ritmi serrati è quasi una marcia militare come nello stile del gruppo. È forse anche il pezzo più riuscito di tutto l’album. La chiusura viene invece affidata alla complessa “Halloman”, che parte quasi in sordina per poi coinvolgere nel ritornello.

La tracklist

  1. Deutschland
  2. Radio
  3. Zeig dich
  4. Ausländer
  5. Sex
  6. Puppe
  7. Was ich liebe
  8. Diamant
  9. Weit weg
  10. Tattoo
  11. Hallomann
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