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Scott Walker, le canzoni più famose

Musica

I brani più conosciuti di Scott Walker e della sua creatura più nota, gli Walker Brothers

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Una parabola artistica del tutto particolare quella di Scott Walker. Dalla fama giovanile con gli Walker Brothers alle sperimentazioni degli ultimi decenni, il cantautore americano è stato tra i miti della musica internazionale, antidivo per eccellenza ma maestro riconosciuto come tale da David Bowie a Bono Vox, da Jarvis Cocker a Thom Yorke. Ecco le canzoni più famose del suo repertorio sia come solista che con la band con la quale si fece conoscere al mondo.

  • The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore
  • Make It Easy On Yourself
  • My Ship Is Comin’ In
  • Jackie
  • Amsterdam
  • No Regrets
  • My Death
  • The Old Man’s Back Again
  • The Electrician
  • Farmer In The City

The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore

Quando, nel febbraio 1966, gli Walker Brothers diedero alle stampe “The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore”, loro secondo singolo a raggiungere la numero 1 in America, sembrò che il gruppo fosse sul punto di diventare la vera risposta ai Beatles. Erano da poco sbarcati in Inghilterra dagli Stati Uniti e per qualche tempo, il loro fan club ufficiale fu più numeroso di quello di Lennon e soci. Il pop melodrammatico della band di Scott Walker aveva raggiunto l’apice e la loro canzone-manifesto è una delle hit dell’estate 1966.

Make It Easy On Yourself

È il brano che rivela i Brothers al mondo ed erge Scott Walker allo status di star. “Make In Easy On Yourself” è la cover di un brano del 1962 di Burt Bacharach ma interpretata da Jerry Butler. Gli Walker Brothers la reincidono tre anni dopo e a settembre 1965, quando esce in Regno Unito, vola diretta alla numero 1.

My Ship Is Comin’ In

Tra le due numero 1, gli Walker Brothers infilarono anche una numero 3 con “My Ship Is Comin’ In”, singolo datato novembre 1965. Il brano fu scritto da Joey Brooks e registrato una prima volta qualche mese prima di Noel Scott Engel (vero nome di Scott Walker) e compagni da Jimmy Radcliffe.

Jackie

L’esperienza con gli Walker Brothers dura qualche anno, poi Scott Walker, più raffinato e ricercatore dei suoi compagni, decide di prendere la sua strada nel 1967. A precedere l’uscita del suo secondo disco da solista, “Scott 2”, nel dicembre 1967 c’è la meravigliosa “Jackie”, cover di Jacques Brel del quale interpreta diverse tracce in questa fase della sua carriera. L’album sale fino alla numero 1, trascinato dalle polemiche circa il testo della canzone, piuttosto spinto sul fronte sessuale.

Amsterdam

Altra cover di Jacques Brel che Scott Walker volle reinterpretare, in questo caso inserendola nel suo album di debutto da solista, “Scott” del 1967. Fu la canzone che fece innamorare David Bowie del cantautore americano, tanto che volle reinciderne egli stesso una sua versione negli anni successivi (la versione di Bowie uscì nel 1973 come b-side di “Sorrow”).

No Regrets

Il grande ritorno degli Walker Brothers. Si tratta di una cover di un brano del 1968 di Tom Rush, reincise con Scott Walker alla produzione. Esce come singolo nel novembre 1975 e riporta il trio in classifica salendo fino alle numero 7 in Regno Unito. Qualche anno dopo, nel 1982, ne farà una sua versione anche Midge Ure.

My Death

Altro singolo estratto da “Scott”, il disco che resta più influenzato dalla prima esperienza con gli Walker Brothers. Anche questa è una cover di un brano di Jacques Brel.

The Old Man’s Back Again

Un successo postumo per Scott Walker con questo brano che era inserito nel bellissimo ma sfortunato sotto il profilo commerciale “Scott 4”. Un brano dal forte stampo politico, visto che parla dell’invasione sovietica in Cecoslovacchia.

The Electrician

L’ultimo singolo a nome Walker Brothers, scritto e composto da uno Scott ormai maturo e che guarda alle sperimentazioni che diventeranno la cifra stilistica della sua parte finale di carriera. Il singolo, datato 1978, finirà anche nei titoli di testa del film “Bronson” di Nicholas Winding Refn.

Farmer In The City

Il brano più noto dell’ultimo Walker. “Farmer In The City” fa parte di “Tilt”, album del 1995, ed è un brano ispirato agli scritti di Pier Paolo Pasolini. Il disco segna il ritorno di Walker dopo undici anni di silenzio e l’attesa lo spinge subito in classifica alla numero 27 degli album più venduti in Regno Unito. Questo nonostante sia un album lontano in maniera siderale dagli umori pop di trent’anni prima.