«C’è stata la volontà di ribaltare il giudizio popolare» ha sottolineato il cantautore romano, «il meccanismo va rivisto»
A distanza di circa una decina di giorni dalla controversa vittoria di Mahmood, anche Simone Cristicchi ha voluto dire la sua sulla sua esperienza nella 69esima edizione del Festival di Sanremo. Intervistato dal quotidiano La Verità, il cantautore romano, in gara con il brano «Abbi cura di me», si è unito agli scettici, sollevando più di un dubbio sul meccanismo di votazione (50% televoto, 30% sala stampa, 20% giuria d’onore). «A Sanremo ero primo, ma poi la giuria mi ha sbattuto al 12esimo posto. C’è stata la volontà di ribaltare il giudizio popolare, l’ho detto anche al Presidente della Rai, il meccanismo va rivisto».
Simone Cristicchi: tutte le partecipazioni al Festival
Si è trattata, in particolare, della quinta partecipazione al Festival del cantante, che ha debuttato nel 2006 nella categoria Giovani con il brano «Che bella gente». L’anno della svolta, però, è stato il successivo, quando Cristicchi ha portato sul palco dell’Ariston «Ti regalerò una rosa»: delicato brano sui malati psichiatrici che si è aggiudicato la kermesse, oltre al Premio della Critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio-TV. È poi ritornato a Sanremo nel 2010 con «Meno male», scritto assieme al rapper Frankie hi-nrg mc, e nel 2013 con le canzoni «La prima volta (che sono morto)» e «Mi manchi».
Simone Cristicchi: il ritorno alla musica
Oltre un ritorno all’Ariston, «Abbi cura di me» (efficace anche nella versione a due voci, assieme ad Ermal Meta) ha segnato anche un ritorno alla musica per il cantautore, che, in questi anni, si è concentrato soprattutto sul teatro, portando in giro per l’Italia i suoi one man show. Scritto con la collaborazione di Nicola Brunialti e Gabriele Ortenzi, la produzione artistica di Francesco Musacco ed esecutiva di Francesco Migliacci, il brano è una sorta di “preghiera laica” in cui Cristicchi si rivolge alla persona a cui vuole bene indicandole ciò che affronterà nel corso della sua vita. Una sorta di «libretto di istruzioni» alla vita, che gli è valso il premio Sergio Endrigo per la migliore interpretazione e quello dedicato a Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale.
Simone Cristicchi: le parole del cantante
«Nei versi della canzone, ricorre il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro da sé, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio o Dio» ha raccontato il cantante a proposito del proprio brano. «Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto».