
Frankestein Junior compie 50 anni: le curiosità del grande classico di Mel Brooks. FOTO
A mezzo secolo dall'uscita nelle sale cinematografiche, avvenuta il 15 dicembre 1974, del capolavoro comico di Mel Brooks, una nuova versione in 4K celebra questo film ormai diventato un cult intramontabile. Ecco alcuni eventi bizzarri che hanno reso ancora più divertente le riprese della pellicola. LA FOTOGALLERY
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Dalle gag di Igor alla rocambolesca e sconclusionata storia d'amore tra i protagonisti: non c'è un minuto di "Frankenstein Junior" che non strappi una risata. In più, anche le riprese del film di Mel Brooks nascondono particolari esilaranti. La pellicola ha debuttato nelle sale il 15 dicembre 1974, ora una versione in 4k per celebrarla (WEBPHOTO)
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Durante le riprese del film, Mel Brooks scoprì che Ken Strickfaden, il creatore degli elaborati marchingegni visibili sul set dei film Universal dedicati a Frankenstein era ancora vivo. Strickfaden viveva a Los Angeles e aveva conservato tutto l'equipaggiamento nel suo garage. Così lo affittò e diede a Strickfaden i credit cinematografici mai ricevuti per gli altri lungometraggi (WEBPHOTO)

Gene Hackman, che nel film interpreta l'eremita cieco, venne a sapere del film dal suo amico e partner sul campo di tennis Gene Wilder. Volendo provare a recitare una commedia, chiese di avere un ruolo nel film. Interpretò l'eremita cieco gratuitamente, girando per quattro giorno per una resa filmica di soli quattro minuti (YouTube)

La gobba mobile sulla schiena di Igor aveva scatenato una battuta improvvisata. L'attore Marty Feldman aveva spostato di nascosto la gobba avanti e indietro per diversi giorni. Alla fine anche i membri del cast lo hanno notato, spingendo gli sceneggiatori ad aggiungere la gag al copione
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La scena in cui Feldman dice "Walk this way... this way", ha ispirato la canzone degli Aerosmith "Walk this way". Il gruppo guardò il film una sera del 1974. Il giorno dopo la visione, Steven Tyler scrisse il pezzo

Questa gag doveva essere tagliata dal film, ma il suo successo convinse Mel Brooks ad aggiungerla anche a "La pazza storia del mondo (1981) e "Robin Hood - Un uomo in calzamaglia" (1993) (WEBPHOTO)

Il cervello che Igor deve rubare è quello di "Hans Delbrück, scienziato e santo". In realtà Hans Delbrück è realmente esistito: era uno storico militare tedesco del diciannovesimo secolo, professore all'Università di Berlino. Suo figlio Max Delbrück era un biochimico del XX secolo, vincitore anche del premio Nobel (WEBPHOTO)

Gene Wilder e Mel Brooks hanno avuto una unica, grande discussione, con tanto di urla da parte del regista, che lasciò l'appartamento dell'attore (dove si stava lavorando alla sceneggiatura), sbattendo la porta (WEBPHOTO)

Dieci minuti dopo il regista chiamò Wilder dicendo: "Chi era quel pazzo a casa tua? Potevo sentirne le urla fino a qui. Non dovresti mai far entrare dei pazzi a casa tua, non lo sai? Potrebbe essere pericoloso". Come disse Wilder in seguito, quello era "il modo in cui Mel si scusa" (WEBPHOTO)

Gene Wilder accettò di fare il film solo a una condizione: che Mel Brooks non vi apparisse, cosa che il regista amava fare nei suoi film. L'attore pensava che il cameo di Brooks avrebbe rovinato l'illusione (WEBPHOTO)

Così Brooks si limitò ad apparizioni fuori campo nei panni del lupo ululante, del nonno di Frederick e del gatto urlante

L'idea del felino fu un'improvvisazione del regista, dopo il lancio del dardo di Frederick. Quando Gene Wilder lanciò il suo dardo fuori dalla inquadratura, Brooks urlò come un gatto per creare l'illusione (WEBPHOTO)

Un'altra apparizione in incognito del regista è fatta durante le riprese dell'eremita cieco. Per problemi col trucco, nella scena in cui il personaggio di Hackman versa la zuppa su Frankenstein la mano che si vede non è dell'attore ma di Brooks (WEBPHOTO)

Proprio come in "Frankenstein" (1931), il trucco verdastro sul viso del mostro è stato utilizzato per rendere i suoi lineamenti più evidenti nel formato bianco e nero (WEBPHOTO)
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Il cast e il regista di "Frankenstein Junior" si divertirono talmente tanto che furono aggiunte altre scene solo per continuare a girare (WEBPHOTO)