
I 15 migliori film biografici sulle star della musica, da Bohemian Rhapsody a Elvis. FOTO
Per raccontare le star della musica al cinema si contano diverse possibilità. Esistono film che battono la strada più convenzionale, ripercorrendo l’intera esistenza di una star più o meno dall’inizio alla fine. Ci sono poi pellicole che decidono di regalare un ritratto dell’artista in un momento preciso della sua vita. Vanno infine ricordati quegli esperimenti cinematografici che cercano soluzioni meno convenzionali per arrivare “dal punto a al punto b”. Nella gallery, una serie dei più famosi biopic musicali

Marion Cotillard divenne definitivamente una star grazie alla performance in La vie en rose e non ci vuole molto a capire il perché del suo successo in questo film. L’attrice francese entra nei panni di Edith Piaf arrivando praticamente a scomparire nel suo personaggio. Cotillard diventa La Môme e con questa interpretazione, avvia la riscoperta di Piaf anche molto oltre i confini francesi.
Brother and Sister, il trailer del film con Marion Cotillard a Cannes 2022
Qualche anno fa Bohemian Rhapsody si portò a casa quattro Oscar, raccontando la storia dei Queen e del loro carismatico front-man Freddie Mercury. Molto apprezzata fu soprattutto la performance di Rami Malek nei panni del cantante. Curioso che l’attore protagonista della serie Mister Robot fosse la terza scelta e venne ripescato solo dopo un paio di rinunce (compresa quella di “Borat” Sasha Baron Cohen).
Live Aid, lo show dei Queen e la ricostruzione nel film del 2018
Nel 2004 Jamie Foxx vinse con merito la statuetta di migliore attore protagonista per la sua favolosa interpretazione in Ray. Il film di Taylor Hackford si prendeva 152 minuti per raccontare, dall’inizio alla fine, la parabola della vita di Ray Charles. Foxx rimase così legato al ruolo da far uscire l’anno dopo con Kanye West la hit Gold Digger, tutta costruita su un sample di I Got a Woman di Ray.
Jamie Foxx si esibisce a Capri davanti a Di Caprio
Anche Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line fece incetta di premi e non poteva essere altrimenti. Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon fanno a gara di bravura interpretando rispettivamente un giovane Johnny Cash e il suo tormentato amore June Carter. Alla fine solo lei porterà a casa la statuetta come miglior attrice protagonista ma nessuno si sarebbe scandalizzato se, alla fine, si fosse deciso di premiare con un Oscar entrambi.
Le cover più belle di Johnny Cash
Clint Eastwood è particolarmente bravo a raccontare la vita di grandi musicisti. Bird forse è il film che lo dimostra meglio. Va detto che è più facile fare una grande opera filmica quando la vita da scandagliare è quella dell’immenso Charlie Parker, un uomo dall’esistenza tormentata e sregolata destinata a terminare troppo presto. Forest Whitaker vincerà a Cannes per la sua interpretazione nei panni del jazzista.
Su Sky Cinema Collection è Clint Eatwood Mania
Nel 2017 l’italiana Susanna Nicchiarelli venne molto apprezzata dalla critica per la regia di Nico, 1988. Il film racconta la cantante di origini tedesche in un periodo particolare della sua vita, quando la bellezza e la fama dei tempi in cui condivideva il palco e le attenzioni di Warhol con i Velvet Underground erano ormai lontani.

Anche Judy, il biopic sull’ex bambina prodigio Judy Garland affronta il momento in cui il mito cade o comunque è piuttosto appannato. Renée Zellweger vince il secondo Oscar della carriera, grazie a una Judy avviata sul viale del tramonto e alla ricerca di qualcosa in grado di salvarla “somewhere over the rainbow”.

Questo film ha al timone lo stesso regista che ha terminato le riprese di Bohemian Rapsody e conta anch’esso come protagonista un artista bravo al piano e di sicuro abbastanza appariscente sul palco. Eppure Rocketman ha avuto molta meno attenzione mediatica rispetto all’altro biopic ed è un peccato. Taron Egerton nei panni sbrilluccicanti di Elton John non demerita assolutamente ma è l’intero film a meritare una rivalutazione, raccontando la storia del cantante diventato Sir in una maniera coloratissima e non banale.

Great Balls of Fire! – Vampate di fuoco, con Dennis Quaid a interpretare Jerry Lee Lewis sembrava un film controverso già quando uscì, nel 1989. D’altronde la pellicola mischiava alla musica di uno dei padri del rock and roll il racconto del suo matrimonio con la cugina tredicenne. Basterebbero quelle nozze a dare l’idea del personaggio che, comunque, ebbe una vita tanto movimentata da fornire abbastanza materiale per un’intera serie.

Elton John non è stata l’unica icona gay a suonare il piano con outfit appariscenti. Ce lo ricorda Dietro i candelabri, il film che racconta la love story segreta tra Liberace e il suo autista e amante Scott Thorson. I due hanno sullo schermo il volto di Michael Douglas e Matt Damon, in un bel film che era stato inizialmente pensato per la tv.

Nel 2005 Gus Van Sant propone agli spettatori Last Days, un film biografico su Kurt Cobain che si prende talmente tante libertà da cambiare persino nome al protagonista. Nonostante questo rimane tuttavia chiaro che il Blake interpretato da Michael Pitt sia in realtà il leader dei Nirvana, alle prese con una vita che non sente sua.

Prima dell’arrivo anche negli States dei Beatles c’era un altro gruppo a far sognare l’America. Gli italo-americani Four Seasons, capitanati da Frankie Valli, vengono raccontati (anche qui con un po’ di libertà creative) da Clint Eastwood nel musical Jersey Boys.

Nel 2007 Anton Corbijn è pronto a esordire come regista cinematografico dopo anni di onorata carriera nel mondo dei videoclip per gente come Depeche Mode, U2 e Rolling Stones. Per farlo decide di raccontare ciò che conosce meglio: il mondo della musica. Control è la storia, raccontata in un meraviglioso bianco e nero, dello sfortunato leader dei Joy Division Ian Curtis (interpretato da un Sam Riley mai più così bravo).

Il premio Nobel Bob Dylan è un personaggio così “larger than life” che per raccontarlo serve più di un solo attore. Questo deve aver pensato il regista Todd Haynes quando ha creato assieme allo sceneggiatore Oren Moverman, Io non sono qui. Il film è uno dei biopic musicali più strani mai visti al cinema. Dylan viene infatti raccontato in sette diverse fasi della sua vita da sei diversi attori. Christian Bale, Richard Gere e persino Cate Blanchett interpretano ognuno una faccia diversa della stessa persona, in un film che risulta interessante anche se non si è fan.

Elvis Presley è uno dei personaggi più raccontati al cinema ma il recente film dell’australiano Baz Luhrmann colpisce più degli altri perché cerca una chiave nuova per rappresentare il mito. Elvis ruota infatti attorno al complesso rapporto tra il cantante e il suo manager, il Colonnello Tom Parker (interpretato da un valido Tom Hanks), in una pellicola che riesce a far incontrare il re del rock and roll con l’immaginario visivo quasi barocco di Luhrmann.