
Adrien Brody vince Oscar come Miglior Attore per The Brutalist: i suoi film più famosi
Nato a New York il 14 aprile 1973, ha ottenuto il successo per aver interpretato Władysław Szpilman nel film Il pianista, per il quale ha vinto la statuetta come miglior attore protagonista all'età di 29 anni, diventando il più giovane a trionfare in quella categoria. Agli Oscar 2025 si è aggiudicato la seconda statuetta per The Brutalist

Adrien Brody ha trionfato agli Oscar 2025, aggiudicandosi la statuetta per il ruolo di László Tóth, ebreo ungherese scampato a Buchenwald, che arriva negli Stati Uniti e che - quando viene cacciato dal cugino - diventa un eroinomane (ma nulla è perduto). Nel suo discorso di ringraziamento, ha spiegato l'importanzza di "non dimenticare le drammatiche conseguenze della guerra, e della sistematica oppressione. Ma anche dell'antisemitismo, del razzismo. Io prego per un mondo più felice, sano e più inclusivo"
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Nato a New York il 14 aprile 1973, Adrien Brody è cresciuto nel Queens. Il suo debutto, nel 1988, è sul piccolo schermo, nella sitcom Annie McGuire. Appare in piccoli ruoli in numerosi film e nel 1996 è in Bullet con Tupac Shakur e Mickey Rourke (in foto). Nel 1998 si impone all’attenzione della critica per il suo ruolo nel film Restaurant, grazie al quale riceve una nomination all'Independent Spirit Award come miglior attore protagonista
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Nel 1998 è nel grandioso cast corale de La sottile linea rossa di Terrence Malick. L’iniziale prima versione di sei ore venne dimezzata in fase di montaggio e le parti di molti attori furono ridotte o tagliate del tutto. Brody doveva essere uno dei protagonisti ma solo all’uscita del film ha scoperto che il suo ruolo era stato notevolmente ridimensionato (in foto sul set con Sean Penn e Woody Harrelson)
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Fu proprio Malick a incoraggiarlo a proporsi per un ruolo nel successivo lavoro di Spike Lee, S.O.S. Summer of Sam. Dopo aver registrato un provino venne scelto dal regista per la parte di Ritchie, uno stravagante punk che lavora in un locale gay di Manhattan e si ritrova ad essere sospettato di essere il serial killer che terrorizzava il Bronx nel 1977

In questa fase a cavallo del 2000, Brody lavora con registi importanti come Ken Loach (in Bread and Roses) e Barry Levinson (in Liberty Heights). Si ritaglia inoltre ruoli importanti in Hard Attraction di Peter Sehr e L’intrigo della collana di Charles Shyer

La consacrazione internazionale arriva nel 2002 quando Roman Polański lo sceglie per il ruolo di Wladyslaw Szpilman, l’indimenticabile protagonista de Il pianista. Per prepararsi alle riprese Brody si isolò per mesi, imparò a suonare Chopin al pianoforte e perse circa 14 chili di peso. Il film e l’interpretazione ottennero l’acclamazione della critica
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Brody nel 2003 ha quindi vinto l’Oscar come miglior attore protagonista, all’età di 29 anni, facendone il più giovane di tutti i tempi a conquistare la statuetta in questa categoria (e l’unico sotto i 30 anni). Indimenticabile il bacio a sorpresa che diede sul palco a un'incredula Halle Berry che doveva premiarlo. Ha portato a casa anche un César Award e altri premi, oltre a conquistare svariate nomination, come ai Golden Globe, ai Bafta e allo Screen Actors Guild Award

Dopo l’incredibile exploit, Brody è apparso in ruoli molto diversi tra loro: dal ventriloquo in Dummy, al veterano di guerra in The Jacket, dal giovane mentalmente disabile in The Village di M. Night Shyamalan allo scrittore Jack Driscoll nel remake di King Kong del 2005. Questo kolossal è stato un successo di critica e di botteghino: ha guadagnato 550 milioni di dollari in tutto il mondo. Ad oggi è il film di Brody che ha registrato il maggior incasso

Nel 2007 inizia il suo sodalizio artistico con Wes Anderson, regista con cui negli anni ha lavorato spesso. Brody ne Il treno per il Darjeeling è Peter, uno dei tre fratelli Whitman, insieme a Owen Wilson e Jason Schwartzman. L’anno prima Brody era stato considerato per interpretare Joker ne Il cavaliere oscuro di Nolan, ruolo che poi è andato a Heath Ledger

La sua partecipazione al film Giallo, diretto da Dario Argento, è finita con problemi di produzione e cause legali. Nello stesso anno ha recitato in Splice, film di fantascienza di Vincenzo Natali. Nel 2010, ha interpretato il ruolo di Royce, il protagonista di Predators (sequel dell'originale Predator), diretto da Nimród Antal e prodotto da Robert Rodriguez

Nel 2011 Brody interpreta Salvador Dalí nel pluripremiato Midnight in Paris di Woody Allen. Nel 2014 è tornato a collaborare con Wes Anderson nell’acclamato The Grand Budapest Hotel, dove ha interpretato Dmitri (in foto). In questa fase della carriera ha anche ricevuto una nomination agli Emmy e una ai SAG come miglior attore protagonista per aver interpretato il protagonista nella miniserie Houdini

Nel 2015, ha interpretato il ruolo di Tiberio nel kolossal cinese Dragon Blade (in foto). Due anni dopo è entrato nel cast della quarta stagione della serie Peaky Blinders, nei panni di Luca Changretta. Di recente in tv è anche apparso in alcuni episodi di Succession

Al cinema, invece, gli ultimi lavori di Brody sono stati in The French Dispatch di Wes Anderson e in Blonde di Andrew Dominik. Nel discusso biopic su Marilyn Monroe ha interpretato Arthur Miller. Nel 2023 lo abbiamo visto nell'atteso Asteroid City, ultima fatica di Wes Anderson (che segna la quinta collaborazione con il regista)
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