28 anni dopo, in lavorazione il terzo capitolo (e Cillian Murphy potrebbe tornare)

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Alex Garland sta scrivendo la sceneggiatura del terzo capitolo di 28 anni dopo, mentre Murphy - star di Peaky Blinders - è in trattative per riprendere il ruolo del protagonista Jim

Un terzo film di 28 anni dopo è in lavorazione presso Sony. Come riportato da Variety, Sony Pictures avrebbe deciso di procedere con il film dopo aver visto le reazioni positive dei fan alle prime proiezioni di 28 anni dopo: Il tempio delle ossa.

Cosa sappiamo sul terzo capitolo di 28 anni dopo 

Alex Garland sta scrivendo la sceneggiatura del terzo capitolo di 28 anni dopo, mentre Cillian Murphy - star di Peaky Blinders - è in trattative per riprendere il ruolo del protagonista Jim.

 

Il franchise horror è iniziato nel 2002 con l'uscita di 28 giorni dopo, diretto da Danny Boyle. Al botteghino mondiale, il film incassò oltre 72 milioni di dollari (a fronte di un budget dichiarato di 8 milioni). Fox Atomic, nel 2007, distribuì un primo sequel, 28 settimane dopo, con un cast completamente nuovo (né Boyle né Garland vennero coinvolti). Nel 2025 è uscito 28 anni dopo, col ritorno alla regia di Danny Boyle e la sceneggiatura di Alex Garland: il film ha dato inizio a una nuova trilogia, il cui secondo capitolo, 28 anni dopo: Il tempio delle ossa, diretto da Nia DaCosta, uscirà nei cinema italiani il 15 gennaio 2026. Nella pellicola recitano Alfie Williams, Aaron Taylor-Johnson, Jack O'Connell e Ralph Fiennes, mentre non c'è Jodie Comer. Accanto a loro, Erin Kellyman, Chi Lewis-Parry e Cillian Murphy. Sebbene Murphy sia in trattativa per tornare anche nel terzo capitolo, non è stato ancora rilasciato alcun annuncio ufficiale riguardo al cast (e neppure riguardo il ritorno alla regia di Boyle).

Un horror rivoluzionario

28 giorni dopo ha rivoluzionato il cinema horror e post-apocalittico dei primi anni Duemila. Diretto da Danny Boyle e scritto da Alex Garland, racconta la diffusione di un virus chiamato Rage, trasmesso in pochi secondi attraverso il contatto con il sangue. Il film si apre con una delle sequenze più iconiche dell’intero genere: Jim (Cillian Murphy), un corriere che si risveglia dal coma in un ospedale abbandonato, cammina per una Londra completamente deserta. È l’inizio di un viaggio per la sopravvivenza, che lo porterà a incontrare altri superstiti e a confrontarsi con il lato più oscuro dell’umanità. Boyle rompe volutamente con l’immaginario classico dello zombie lento: gli infetti di 28 giorni dopo sono veloci, incontrollabili, guidati da una furia cieca. Questa scelta, unita all’uso della videocamera digitale e a un’estetica sporca e realistica, contribuisce a creare un senso di urgenza brutale e innovativo. Il film non è solo un horror, ma anche una riflessione sulla fragilità sociale, sulla paura del contagio e su cosa resta dell’uomo quando la civiltà crolla.

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