David Bowie, annunciato un nuovo documentario

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La pellicola di Jonathan Stiansy si concentrerà sull’ultimo capitolo creativo di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, con interviste rare ai collaboratori, ai fan e a personaggi famosi

Un nuovo documentario racconterà David Bowie. Come riporta Deadline, l’emittente televisiva britannica Channel 4, insieme a Dogwoof e a Rogan Productions, realizzeranno David Bowie: The Final Act (il titolo è ancora provvisorio), che si concentrerà sull’ultimo capitolo creativo di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, che vantava oltre 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e la vittoria di innumerevoli premi. Il documentario conterrà interviste rare sia alle persone che avevano conosciuto e avevano lavorato al fianco di Bowie, sia ai fan e ai personaggi famosi che lui stesso aveva ispirato grazie alla sua arte. L’artista aveva pubblicato il suo ultimo album, Blackstar, nel 2016, appena due giorni prima di morire all’età di 69 anni a causa di un tumore al fegato. La pellicola seguirà Bowie dopo i turbolenti anni Novanta, periodo nel quale si era ritrovato in conflitto con un’industria musicale all'epoca in continua evoluzione, ma che aveva poi superato grazie alla sua inesauribile creatività, che l’aveva portato anche a esibirsi come headliner al Festival di Glastonbury nel 2000. Il documentario, diretto da Jonathan Stiasny (Formula 1: Drive to Survive e Cops Like Us) e prodototto dal vincitore di Emmy Awards e del premio Rosa d’Oro Dan Hall (ABBA: Against All Odds e Freddie Mercury – The Final Act), avrà una durata di 90 minuti. “Il documentario musicale tradizionale celebra il trionfo. Ciò che mi ha affascinato di più durante la realizzazione di questo film è stato il modo in cui l’ultimo capitolo di Bowie non è stato una fine, ma una resurrezione. Ha trasformato il fallimento in trionfo, il silenzio in rivelazione e, infine, la morte in arte”, ha dichiarato il regista Stiasny. Il responsabile della divisione Specialist Factual di Channel 4, Shaminder Nahal, ha aggiunto: “Bowie è stato uno di quei rari artisti la cui immaginazione non si è mai spenta. Questo film rivela come, di fronte alla fine, abbia trovato il modo di superare i limiti e di creare qualcosa di trascendente”.

IL DOCUMENTARIO BOWIE IN BERLIN SULLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA A BERLINO

Agli inizi di ottobre, la rete televisiva britannica BBC aveva annunciato un altro documentario su David Bowie, che ha il titolo provvisorio Bowie In Berlin e che dovrebbe uscire nell’autunno 2026. La pellicola, diretta da Francis Whately, esplorerà il periodo tra il 1976 e il 1978 a Berlino, dove l’artista si era ritirato dalle scene per curare la sua dipendenza dalla cocaina e per rilanciare la sua carriera con la produzione della “Trilogia di Berlino”, cioè degli album Low (1977), Heroes (1977) e Lodger (1979). Bowie In Berlin presenterà sia filmati d’archivio sul protagonista, sia rare interviste a quattro donne rilevanti nel soggiorno berlinese, le muse Clare Shenstone, Romy Haag, Sarah-Rena Hine e Sydne Rome. “Queste donne hanno visto un Bowie che nessun altro aveva visto”, si legge nel comunicato della BBC. “Tutte loro gli hanno dato qualcosa di diverso, aiutandolo a rigenerarsi in un artista che non aveva più bisogno di nascondersi dietro a personaggi, ma che era felice di esibirsi come sé stesso: David Robert Jones”. Il documentarista, conduttore, autore e presentatore Louis Theroux, che è il produttore esecutivo, ha aggiunto: “Questo è un progetto da sogno. I tre precedenti film di Francis su Bowie sono il punto di riferimento per la cinematografia di Bowie e per i documentari sulla musica in generale. Concentrare la sua arte sugli anni berlinesi, attraverso la lente delle donne della vita di Bowie, è un connubio perfetto tra regista e materiale. C’è una meravigliosa unità di tempo e di luogo nel periodo di Bowie a Berlino. Ha toccato il fondo, ma si è anche ritrovato a creare alcuni dei suoi brani più personali, per poi rilanciarsi per la prima volta senza maschera, come sé stesso. Quindi, Berlino è il crogiolo della sua incredibile rigenerazione e di tutto ciò che è venuto dopo”.

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