Centinaia di artisti hanno firmato un appello alla Biennale e alla Mostra del Cinema per chiedere una presa di posizione su Gaza. La Biennale replica ricordando la tradizione di apertura al confronto e cita film e interventi già dedicati al tema
Una lettera aperta inviata alla Biennale e alla Mostra del Cinema di Venezia chiede una presa di posizione più chiara sulla guerra in Medio Oriente. A sottoscriverla sono centinaia di artisti, registi, attori e figure del mondo della cultura riuniti sotto la sigla Venice4Palestine (V4P).
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Gli artisti chiedono una presa di posizione della Biennale sulla situazione a Gaza
Nel testo, i firmatari esortano le istituzioni culturali a condannare il “genocidio in corso a Gaza e la pulizia etnica in tutta la Palestina per mano del governo e dell’esercito israeliani” e invitano a destinare spazi del festival a iniziative sul tema. Tra i nomi che hanno aderito figurano Marco Bellocchio, Laura Morante, Abel Ferrara, Alba e Alice Rohrwacher, Toni e Peppe Servillo, Matteo Garrone, Valeria Golino e Fiorella Mannoia.
Gli estensori della lettera sottolineano come “da quasi due anni arrivino immagini inequivocabili dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania” e affermano che “nessuno potrà dire di non sapere”. Con l’inizio della Mostra, aggiungono, si rischierebbe “di assistere a un grande evento impermeabile a una tragedia umana, civile e politica”.
Gli artisti chiedono che la Biennale, la Mostra del Cinema, le Giornate degli Autori e la Settimana della Critica “prendano una posizione netta e sostengano queste istanze”, ricordando il ruolo dell’arte come “mezzo di trasformazione, di testimonianza e di coscienza critica”.
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Alla lettera hanno aderito attori, registi, musicisti, sceneggiatori, produttori, distributori, giornalisti e associazioni come l’Aamod e l’European Women’s Audiovisual Network. La lista comprende anche Barbora Bobulova, Mario Martone, Pappi Corsicato, Luciana Castellina, Pietro Marcello, Damiano e Fabio D’Innocenzo, Lunetta Savino, Fabrizio Gifuni, Susanna Nicchiarelli, Greta Scarano, Paola Turci, Carolina Crescentini, Margarethe von Trotta e Daniele Vicari.
La risposta della Biennale
Intorno alle 18 è arrivata la replica dell’ufficio stampa della Biennale di Venezia. “La Biennale e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sono sempre stati, nella loro storia, luoghi di confronto aperti e sensibili a tutte le questioni più urgenti della società e del mondo”, si legge nella nota. L’istituzione cita come esempi la presenza quest’anno in Concorso del film The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania e, nel 2024, Of Dogs and Men di Dani Rosenberg nella sezione Orizzonti.
La Biennale ricorda inoltre le dichiarazioni del Presidente e del Direttore della Mostra alla presentazione di Venezia 82, quelle in occasione della Biennale Architettura 2025 e della Biennale Arte 2024, oltre alla lectio magistralis di Luciano Violante del giugno scorso. La nota si conclude ribadendo che la Biennale “è, come sempre, aperta al dialogo”.