Mostra del Cinema di Venezia 2025, quando inizia e tutto quello che bisogna sapere

Cinema
Credits: un particolare della locandina ufficiale della 82ma Mostra del Cinema di Venezia

Introduzione

Dal 27 agosto al 6 settembre 2025 si terrà l’82ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, per gli "amici" il Festival di Venezia, o la Mostra del Cinema di Venezia. Dieci giorni in cui il Lido diventa ancora una volta il palcoscenico mondiale del cinema, tra opere in concorso, proiezioni fuori competizione, sezioni collaterali e retrospettive.

 

Al centro, l’idea di un’arte che continua a interrogare e sorprendere, come ha sottolineato il direttore Alberto Barbera nel suo intervento di apertura: nonostante confusione e instabilità del sistema produttivo e distributivo, il fascino del cinema rimane intatto e la scoperta di nuovi autori e nuovi linguaggi resta la ragione profonda di un festival che guarda al presente e al futuro. Ed è così che con Venezia 82 la kermesse cinematografica targata Lido torna protagonista. Le date da segnarsi in agenda sono quindi quelle che vanno dal 27 agosto al 6 settembre 2025.

 

Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere sulla 82ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia. 

Quello che devi sapere

Le parole del direttore Alberto Barbera

Nella sua introduzione all’82ª Mostra, il direttore Alberto Barbera ha sottolineato la natura ambivalente del cinema, citando Jacques Rivette: “Il cinema necessariamente affascina e violenta”. Un’arte torbida, fatta della stessa materia dei sogni, che rispecchia insieme desideri e incubi.
Barbera ha richiamato l’attenzione sulla confusione e instabilità che caratterizzano oggi l’industria, segnata dal predominio delle piattaforme, dall’impatto dell’intelligenza artificiale e dal difficile ritorno del pubblico in sala. Ma al tempo stesso ha ribadito la forza dei film come strumenti capaci di stimolare interrogativi, offrire nuove prospettive e alimentare il desiderio di scoprire storie e autori.
Riprendendo Borges – “I can offer you only perplexities” – il direttore ha evidenziato che il cinema non fornisce soluzioni né risposte semplici, ma piuttosto semina dubbi e invita a uscire dalla routine quotidiana. Una forma di “violenza” che però si traduce in conoscenza, consapevolezza e, soprattutto, in spettacolo e emozione.
“A differenza della maggior parte dei mezzi di comunicazione cui abbiamo quotidianamente accesso - il cui inconfessato obbiettivo sembra essere quello di tranquillizzare e sopire il lettore/spettatore (anche quando sembrano cavalcare le polemiche e alimentare i conflitti) – il cinema non propone soluzioni, non fornisce risposte, non mira a renderci la vita più facile: per dirla con Borges, offre solo perplessità, semina dubbi, nutre interrogativi”, dichiara Alberto Barbera. “A suo modo, è una forma di violenza (ancora Rivette) che ci allontana a forza dalla routine quotidiana, ci costringe ad uscire dalla comfort zone affannosamente costruita, ci investe con immagini e racconti disturbanti che ci interrogano. Ma è una violenza che aspira a una forma di conoscenza superiore, che si fa interprete della necessità di acquisire una consapevolezza maggiore delle cose, di noi stessi e del mondo che ci circonda. Senza per questo rinunciare a fare spettacolo, a costruire narrazioni, ad alimentare i nostri sogni e i nostri desideri. Se il cinema è morto, allora viva il cinema”, conclude il direttore dell’82ª Mostra del Cinema di Venezia.

I film in concorso

La selezione ufficiale comprende opere firmate da grandi maestri internazionali e nuovi autori, in un mosaico di storie e linguaggi che riflettono la complessità del contemporaneo. Ad aprire il concorso è La grazia di Paolo Sorrentino, mentre tra i titoli più attesi figurano i nuovi film di Guillermo Del Toro, Jim Jarmusch, Yorgos Lanthimos, Park Chan-wook e Benny Safdie.


Ecco tutti i film in gara:


La grazia – Film di apertura di Paolo Sorrentino (Italia)
The Wizard of the Kremlin di Olivier Assayas (Francia)
Jay Kelly di Noah Baumbach (USA, Regno Unito, Italia)
The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia)
A House of Dynamite di Kathryn Bigelow (USA)
Ri Gua Zhong Tian (The Sun Rises on Us All) di Cai Shangjun (Cina)
Frankenstein di Guillermo Del Toro (USA)
Elisa di Leonardo Di Costanzo (Italia, Svizzera)
À pied d’œuvre di Valérie Donzelli (Francia)
Silent Friend di Ildikó Enyedi (Germania, Francia, Ungheria)
The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold (Regno Unito)
Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch (USA, Irlanda, Francia)
Bugonia di Yorgos Lanthimos (Regno Unito)
Duse di Pietro Marcello (Italia)
Un film fatto per bene di Franco Maresco (Italia, documentario)
Orphan di László Nemes (Ungheria, Regno Unito, Germania, Francia)
L’étranger di François Ozon (Francia)
Eojjeol Suga Eopda (No Other Choice) di Park Chan-wook (Corea del Sud)
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi (Italia, documentario)
The Smashing Machine di Benny Safdie (USA)
Nühai (Girl) di Shu Qi (Taipei)

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I film fuori concorso

Accanto alla competizione principale, la sezione Fuori concorso propone un ampio ventaglio di opere suddivise in fiction, non-fiction, cinema & musica, serie e cortometraggi. Un panorama che conferma la vocazione della Mostra a esplorare il cinema in tutte le sue forme.


Fiction
Chien 51 – Film di chiusura di Cédric Jimenez (Francia)
Boşluğa Xütbə (Sermon to the Void) di Hilal Baydarov (Azerbaijan, Messico, Turchia)
L’isola di Andrea di Antonio Capuano (Italia)
Il maestro di Andrea Di Stefano (Italia)
After the Hunt di Luca Guadagnino (USA)
Hateshinaki Scarlet di Mamoru Hosoda (Giappone, animazione)
Den Sidste Viking (The Last Viking) di Anders Thomas Jensen (Danimarca, Svezia)
In the Hand of Dante di Julian Schnabel (USA, Italia)
La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli (Italia, Slovenia)
Dead Man’s Wire di Gus Van Sant (USA)
Orfeo di Virgilio Villoresi (Italia)

 

Non Fiction
Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini (Paesi Bassi, Belgio)
Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò (Italia)
Marc by Sofia di Sofia Coppola (USA)
I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo terzo di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi (Italia)
Ghost Elephants di Werner Herzog (USA)
Baba wa al-Qadhafi (My Father and Qaddafi) di Jihan K (USA, Libia)
The Tale of Sylian di Tamara Kotevska (Macedonia del Nord)
Nuestra tierra di Lucrecia Martel (Argentina, USA, Messico, Francia, Paesi Bassi, Danimarca)
Remake di Ross McElwee (USA)
Kim Novak’s Vertigo di Alexandre Philippe (USA)
Cover-up di Laura Poitras, Mark Obenhaus (USA)
Broken English di Jane Pollard, Iain Forsyth (Regno Unito)
Zapiski Nastoyashego Prestupnika (Notes of a True Criminal) di Alexander Rodnyansky, Andriy Alferov (Ucraina, USA)
Director’s Diary di Aleksandr Sokurov (Russia, Italia)
Hui Jia (Back Home) di Tsai Ming-Liang (Taipei)

 

Speciale Cinema & Musica
Nino. 18 giorni di Toni D’Angelo (Italia)
Piero Pelù. Rumore dentro di Francesco Fei (Italia)
Newport and the Great Folk Dream di Robert Gordon (USA)
Francesco De Gregori Nevergreen di Stefano Pistolini (Italia)

 

Serie
Un prophète (Ep. 1-8) di Enrico Maria Artale (Francia)
Portobello (Ep. 1-2) di Marco Bellocchio (Italia, Francia)
Etty (Ep. 1-6) di Hagai Levi (Francia, Germania, Paesi Bassi)
Il mostro (Ep. 1-4) di Stefano Sollima (Italia)

 

Cortometraggi
Origin di Yann Arthus-Bertrand (Francia)
Boomerang Atomic di Rachid Bouchareb (Francia)
How to Shoot a Ghost di Charlie Kaufman (USA, Grecia)

Orizzonti

La sezione Orizzonti si conferma come lo spazio più sperimentale della Mostra, dedicato alle nuove tendenze del cinema mondiale e ai linguaggi innovativi che ampliano i confini della narrazione audiovisiva. Tra debutti, opere di autori affermati e produzioni provenienti da cinematografie meno esplorate, il concorso propone uno sguardo trasversale sulla contemporaneità, accompagnato da una selezione di cortometraggi e da un omaggio speciale alla Scuola di Cinema “A Wave in the Ocean” (AWITO).

 

Lungometraggi
Mother – Film di apertura di Teona Strugar Mitevska (Belgio, Macedonia del Nord, Svezia, Danimarca, Bosnia ed Erzegovina)
Komedie Elahi (Divine Comedy) di Ali Asgari (Iran, Italia, Francia, Germania, Turchia)
Hiedra di Ana Cristina Barragán (Ecuador, Messico, Francia, Spagna)
Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli (Italia)
Estrany Riu (Strange River) di Jaume Claret Muxart (Spagna, Germania)
Harà Watan (Lost Land) di Akio Fujimoto (Giappone, Francia, Malesia, Germania)
Grand Ciel di Akihiro Hata (Francia, Lussemburgo)
Rose of Nevada di Mark Jenkin (Regno Unito)
Late Fame di Kent Jones (USA)
Dinți de lapte (Milk Teeth) di Mihai Mincan (Romania, Francia, Danimarca, Grecia, Bulgaria)
Pin de Fartie di Alejo Moguillansky (Argentina)
Otec (Father) di Tereza Nvotová (Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia)
En el camino di David Pablos (Messico, Francia)
Songs of Forgotten Trees di Anuparna Roy (India)
Un anno di scuola di Laura Samani (Italia, Francia)
The Souffleur di Gastón Solnicki (Austria, Argentina)
Barrio Triste di Stillz (Colombia, USA)
Human Resource di Nawapol Thamrongrattanarit (Thailandia)
Funeral Casino Blues di Roderick Warich (Germania)

 

Cortometraggi in concorso
Norheimsund di Ana Alpizar (Cuba, USA)
Merrimundi di Niles Atallah (Cile, animazione)
La ligne de vie (The Lifeline) di Hugo Becker (Francia)
Je crois entendre encore (I Hear It Still) di Constance Bonnot (Francia)
Kushta Mayn, La mia Costantinopoli di Nicolò Folin (Italia)
Praying Mantis di Joe Hsieh, Yonfan (Taipei, Hong Kong SAR, animazione)
You Jian Chui Yan (A Soil A Culture A River A People) di Viv Li (Germania, Belgio, Cina)
El origen del mundo (The Origin of the World) di Jazmin Lopez (Argentina)
The Curfew di Shehrezad Maher (USA)
Lion Rock di Nick Mayow, Prisca Bouchet (Nuova Zelanda)
Saint Simeon di Olubunmi Ogunsola (Nigeria)
Utan Kelly (Without Kelly) di Lovisa Sirén (Svezia)
Coyotes di Said Zagha (Palestina, Francia, Giordania, UK)
Nedostupni (Unavailable) di Kyrylo Zemlyanyi (Ucraina, Francia, Belgio, Bulgaria, Paesi Bassi)

 

Cortometraggi fuori concorso
Rukeli di Alessandro Rak (Italia, Svezia, animazione)

 

Omaggio alla Scuola di Cinema “AWITO”
Girl Time di Eleanor Bishop (Nuova Zelanda)
The Girl Next Door di Mingjian Cui (Nuova Zelanda)
The Brightness di Freya Silas Finch (Nuova Zelanda)
In Conversation with Jack Maurer di Hash (Nuova Zelanda)
Socks di Todd Karehana (Nuova Zelanda)
Kurī di Ana Chaya Scotney (Nuova Zelanda)
A Very Good Boy di Samuel Te Kani (Nuova Zelanda)

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Venezia Spotlight

La sezione Venezia Spotlight offre uno sguardo privilegiato su titoli capaci di unire approcci autoriali e potenzialità di pubblico, con opere provenienti da cinematografie diverse che affrontano temi sociali, culturali e politici con linguaggi eterogenei. Un programma che attraversa geografie e sensibilità, sottolineando il ruolo della Mostra come luogo di incontro tra identità e prospettive differenti.

 


Hijra di Shahad Ameen (Arabia Saudita, Iraq, Egitto, Regno Unito)
Un cabo suelto di Daniel Hendler (Uruguay, Argentina, Spagna)
Made in EU di Stephan Komandarev (Bulgaria, Germania, Repubblica Ceca)
Motor City di Potsy Ponciroli (USA)
La hija de la Española di Mariana Rondón, Marité Ugás (Messico, Venezuela)
À bras-le-corps di Marie-Elsa Sgualdo (Svizzera, Francia, Belgio)
Calle Malaga di Maryam Touzani (Marocco, Francia, Spagna, Germania, Belgio)
Ammazzare stanca di Daniele Vicari (Italia)

Biennale College – Cinema

Alla Mostra di Venezia torna il progetto Biennale College – Cinema, laboratorio di alta formazione nato nel 2012 e dedicato allo sviluppo e alla produzione di film a basso costo. Giunto alla sua tredicesima edizione (2024/2025), il programma ha permesso a quattro nuovi lungometraggi di vedere la luce grazie a un grant di 200mila euro ciascuno.

 

Agnus Dei di Massimiliano Camaiti (Italia)
One Woman One Bra di Vincho Nchogu (Kenya, Nigeria)
Chiet Chea Manusa (Becoming Human) di Polen Ly (Cambogia, USA)
Secret of a Mountain Serpent di Nidhi Saxena (India, Sri Lanka)

 

Accanto a questa iniziativa, la Mostra ospita anche Biennale College Cinema – Immersive, giunto alla nona edizione (2024/2025).

Ri-lancia Luigi Broglio (Re-launching Luigi Broglio) di Vincenzo Cavallo (Italia)

 

Alla sezione Venice Immersive si affiancano inoltre quattro progetti indipendenti:
First Virtual Suit di Kazuki Yuhara (Giappone)
Happy Shadow di Pei-Ying Lin, Ting-Ruei Su (Taipei)
Mnemosyne di Wuer (Cina)
Out of Nowhere di Kris Hofmann, Andreas Wuthe (Austria, Germania)

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Venezia Classici

La sezione Venezia Classici dell’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica propone in anteprima mondiale una selezione di 18 restauri, realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni e produzioni internazionali. Un programma che, come ha ricordato il direttore Alberto Barbera, intende coniugare i grandi capolavori e i maestri indiscussi della storia del cinema con la riscoperta di opere e autori rimasti troppo a lungo in ombra, offrendo al pubblico un patrimonio di generi e stili che attraversano decenni e continenti.

 


Tra i titoli italiani spiccano Roma ore 11 di Giuseppe De Santis, Lo spettro di Riccardo Freda, Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli e Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce, quest’ultimo presentato in una versione che reintegra due sequenze censurate e credute perdute. Accanto al cinema americano, rappresentato da western come Quel treno per Yuma e Il marchio del rinnegato, dal genio comico di Jerry Lewis in Il delinquente delicato e dal film di Joseph L. Mankiewicz Amaro destino, figura anche un capolavoro come Lolita di Stanley Kubrick. L’Europa è presente con Aniki-Bóbó di Manoel de Oliveira, Destino cieco di Krzysztof Kieślowski, Matador di Pedro Almodóvar e Il porto delle nebbie di Marcel Carné, mentre dall’Asia arrivano Bashu, il piccolo straniero di Bahram Beyzai, Due ettari di terra di Bimal Roy, La chiave di Kon Ichikawa, Kwaidan di Masaki Kobayashi e Vive l’amour di Tsai Ming-liang.

 

Film restaurati in selezione
Matador di Pedro Almodóvar (Spagna, 1986)
Bashú, gharibeh-ye koochak (Bashu, il piccolo straniero) di Bahram Beyzai (Iran, 1986)
Le quai des brumes (Il porto delle nebbie) di Marcel Carné (Francia, 1938)
3:10 to Yuma (Quel treno per Yuma) di Delmer Daves (USA, 1957)
Aniki-Bóbó di Manoel de Oliveira (Portogallo, 1942)
Roma ore 11 di Giuseppe De Santis (Italia, 1952)
Lo spettro di Riccardo Freda (Italia, 1963)
Mark of the Renegade (Il marchio del rinnegato) di Hugo Fregonese (USA, 1951)
Kagi (La chiave) di Kon Ichikawa (Giappone, 1959)
Przypadek (Destino cieco) di Krzysztof Kieślowski (Polonia, 1981)
Kaidan (Kwaidan – Storie di fantasmi) di Masaki Kobayashi (Giappone, 1965)
Lolita di Stanley Kubrick (USA, 1962)
House of Strangers (Amaro destino) di Joseph L. Mankiewicz (USA, 1949)
The Delicate Delinquent (Il delinquente delicato) di Don McGuire (USA, 1957)
Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli (Italia, Francia, 1964)
Do Bigha Zamin (Due ettari di terra) di Bimal Roy (India, 1953)
Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce (Italia, 1967)
Aiqing wansui (Vive l’amour) di Tsai Ming-liang (Taipei, 1994)

 

Documentari sul cinema
Mata Hari di Joe Beshenkovsky, James A. Smith (USA)
Elvira Notari: oltre il silenzio di Valerio Ciriaci (Italia, USA)
Louis Malle, le révolté di Claire Duguet (Francia)
Memoria de los olvidados di Javier Espada (Spagna, Messico, USA)
Megadoc di Mike Figgis (USA)
Boorman and the Devil di David Kittredge (USA)
Holofiction di Michal Kosakowski (Germania, Austria)
Sangre del toro di Yves Montmayeur (Francia, Regno Unito)
The Ozu Diaries di Daniel Raim (USA)

La 82ª Mostra del Cinema in numeri

L’edizione 2025 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si presenta con una vasta offerta di titoli che conferma la centralità del festival come specchio della produzione mondiale. I nuovi lungometraggi della Selezione Ufficiale sono in totale 91, distribuiti nelle diverse sezioni: 21 in Venezia 82 (Concorso), 30 in Fuori Concorso (di cui 19 documentari e 11 film di finzione), 19 in Orizzonti, 8 in Venezia Spotlight, 9 in Venezia Classici – Documentari sul cinema e 4 in Biennale College – Cinema.
I cortometraggi sono complessivamente 25: 15 in Orizzonti – Corti, 7 nell’Omaggio AWITO e 3 nei Fuori Concorso – Cortometraggi. A questi si aggiungono 4 serie televisive, tutte presentate nella sezione Fuori Concorso – Series.

 

La sezione Venezia Classici propone invece 19 lungometraggi restaurati, mentre Venice Immersive conta 69 opere: 30 in concorso, 11 nei Best of Experiences, 23 nei Best of Worlds e 5 realizzate nell’ambito del Biennale College Cinema – Immersive.
Il panorama della Mostra abbraccia quest’anno 65 Paesi rappresentati. Un traguardo che emerge anche dai dati complessivi: sono stati iscritti 4580 titoli, di cui 1936 lungometraggi (173 italiani), 2353 cortometraggi (189 italiani), 102 classici restaurati (16 italiani) e 189 progetti immersivi (9 italiani). Numeri che testimoniano la vitalità del cinema contemporaneo e la sua crescente diversificazione nei linguaggi e nei formati.

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I Leoni d’oro alla carriera

La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia assegna i Leoni d’oro alla carriera al regista tedesco Werner Herzog e all’attrice statunitense Kim Novak.
Accettando il riconoscimento, Herzog ha dichiarato: "Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un Buon Soldato del Cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro". E ha aggiunto con ironia e determinazione: "Non sono ancora finito". L’autore di Aguirre, furore di Dio e Grizzly Man ha infatti ricordato di aver appena terminato il documentario Ghost Elephants e di essere già al lavoro sul nuovo film Bucking Fastard, oltre a un progetto d’animazione tratto dal suo romanzo The Twilight World.
Emozionata e grata, Kim Novak ha accolto il Leone d’oro con queste parole: "Essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia".
Barbera ha ricordato il percorso dell’attrice come quello di una diva indipendente e ribelle, che seppe imporsi a Hollywood scegliendo i ruoli, difendendo il proprio cognome e denunciando le disparità di trattamento con i colleghi maschi. Amata dai grandi registi americani, da Billy Wilder a Otto Preminger, da Robert Aldrich a George Sidney, Novak ha legato per sempre la propria immagine al doppio ruolo de La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock.

Cerimonia di apertura e chiusura

Sarà l’attrice Emanuela Fanelli a condurre le serate di apertura e di chiusura della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera. L’attrice salirà sul palco della Sala Grande al Palazzo del Cinema mercoledì 27 agosto 2025 per la cerimonia inaugurale, e guiderà poi la serata conclusiva di sabato 6 settembre, durante la quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali.
Fanelli, interprete versatile capace di muoversi con naturalezza tra comicità e dramma, è apprezzata per la forza dei suoi monologhi e per la capacità di raccontare con ironia e profondità le contraddizioni del presente. Dopo il debutto con Non essere cattivo di Claudio Caligari (2015), ha preso parte a film come Gli ultimi saranno ultimi, Assolo, Beata ignoranza e A mano disarmata. La popolarità televisiva è arrivata con la serie Dov’è Mario?, accanto a Corrado Guzzanti, e con la co-conduzione di Una pezza di Lundini.
La svolta cinematografica è arrivata con Siccità di Paolo Virzì, presentato proprio a Venezia, grazie al quale ha ottenuto il David di Donatello 2023 come miglior attrice non protagonista. Un anno dopo ha replicato con C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Nel 2024 è tornata a collaborare con Virzì in Un altro ferragosto. Parallelamente, ha partecipato a serie come Call My Agent – Italia e No Activity. Nel 2025 è tornata sul grande schermo con Follemente di Paolo Genovese.

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Le Giurie internazionali

Di seguito trovate le Giurie internazionali relative a ogni sezione.

Venezia 82
Presidente: Alexander Payne (autore di Sideways, Paradiso amaro e The Holdovers).
Accanto a lui: Stéphane Brizé, Maura Delpero (Leone d’argento a Venezia con Vermiglio), Cristian Mungiu (4 mesi, 3 settimane e 2 giorni), Mohammad Rasoulof (Il male non esiste), Fernanda Torres (Eu Sei Que Vou Te Amar), Zhao Tao (Io sono Li).
La giuria assegnerà i premi ufficiali, tra cui Leone d’Oro, Leone d’Argento, Coppe Volpi e Premio Marcello Mastroianni.

 

Orizzonti
Presidente: Julia Ducournau (Palma d’Oro a Cannes con Titane).
Con lei: Yuri Ancarani, Fernando Enrique Juan Lima, Shannon Murphy (Babyteeth), RaMell Ross (Hale County This Morning, This Evening).

 

Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
Presidente: Charlotte Wells (Aftersun).
Con lei: Erige Sehiri (Il frutto della tarda estate), Silvio Soldini (Pane e tulipani, Un’anima divisa in due, Le assaggiatrici).

Gli ospiti più attesi

La Mostra ospiterà star di altissimo livello. Di seguito trovate alcune delle celebrità, internazionali e non solo, più attese sui red carpet della Mostra del Cinema di Venezia che incomincerà tra pochi giorni.


• Julia Roberts, Ayo Edibiri, Chloë Sevigny per After the HuntDopo la caccia di Luca Guadagnino
• Cate Blanchett e Adam Driver in Father, Mother, Sister, Brother di Jim Jarmusch
• Amanda Seyfried e Thomasin McKenzie per The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold
• Emily Blunt in The Smashing Machine di Benny Safdie
• George Clooney, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher e Laura Dern in Jay Kelly di Noah Baumbach
• Rebecca Ferguson in A House of Dynamite di Kathryn Bigelow
• Emma Stone, Jessie Plemons e Alicia Silverstone in Bugonia di Yorgos Lanthimos
• Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth e Christoph Waltz in Frankenstein di Guillermo Del Toro
• Paul Dano, Alicia Vikander e Jude Law in The Wizard of the Kremlin di Olivier Assayas
• Bill Skarsgård, Al Pacino e Colman Domingo in Dead Man’s Wire di Gus Van Sant
• Oscar Isaac, Gal Gadot, Al Pacino, Gerard Butler, John Malkovich, Sabrina Impacciatore e Martin Scorsese in In the Hand of Dante di Julian Schnabel
• Adèle Exarchopoulos, Valeria Bruni Tedeschi e Louis Garrel in Chien 51 di Cédric Jimenez

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I film italiani in gara

Di seguito trovate invece tutti i film italiani in gara nelle varie sezioni. 

 

In Concorso
La grazia di Paolo Sorrentino
Elisa di Leonardo Di Costanzo
Duse di Pietro Marcello
Un film fatto per Bene di Franco Maresco
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi

 

Fuori Concorso
Il maestro di Andrea Di Stefano
Orfeo di Virgilio Villoresi
La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli

 

In Orizzonti
Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli
Un anno di scuola di Laura Samani

 

Serie italiane
Portobello di Marco Bellocchio
Il Mostro di Stefano Sollima

 

Le Giornate degli Autori
La gioia di Nicolangelo Gelormini
Amata di Elisa Amoruso
Confiteor – Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione di Bonifacio Angius
Come ti muovi sbagli di Gianni Di Gregorio
Il quieto vivere di Gianluca Matarrese
Zvanì di Giuseppe Piccioni

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