L'attore originario di Hong Kong ha raccontato al pubblico un aneddoto di quando, ancora giovane, il padre gli chiese se sarebbe stato in grado di fare lo stesso lavoro anche in età avanzata. E la risposta, oggi, è chiara
A 71 anni, con una carriera lunghissima e oltre 200 film sulle spalle, Jackie Chan non ha alcuna intenzione di fermarsi. Premiato al Locarno Film Festival con il Pardo alla Carriera, l’attore nato a Hong Kong si è presentato con due panda peluche prima di ricevere il riconoscimento sul palco di piazza Grande.
Un attore "geniale"
Giona A. Nazzaro, direttore artistico del festival, ne ha lodato la “geniale” competenza nel settore e la capacità di coniugare “arti marziali e tempi comici”. E Jackie Chan ha tenuto un discorso davanti al pubblico, dicendo si sentirsi ancora pienamente in forma attraverso un aneddoto che risale alla sua adolescenza.
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Il racconto di Jackie Chan
“Ricordo un giorno di tanti, tanti anni fa - ha detto Jackie Chan nel suo discorso -. Mio padre stava cucinando per una grande cena all'ambasciata americana. Non avevo molto da fare in quel periodo, avevo 17 anni e stavo seduto in cucina a guardare mio padre cucinare tutto il giorno. All'improvviso lui si girò e mi disse: 'Figlio mio, io ho 60 anni e posso ancora cucinare. Tu potrai ancora combattere quando avrai 60 anni?'”. Chan racconta che la domanda lo spiazzò e lo lasciò pieno di dubbi, che ora, però, può sciogliere: “Non sapevo cosa dirgli, ero sotto shock. Ma ora sono sicuro: oggi ho 71 anni e posso ancora combattere". Nel suo intervento, l'attore ha poi lanciato un messaggio al mondo perché vi siano "amore e pace". E poi ha concluso in italiano: "Ti amo!", mandando baci al pubblico.
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L'incontro con Bruce Lee e il rapporto con la paura
Con grande generosità, Chan ha mimato alcune delle mosse che lo hanno reso celebre e ha raccontato del suo lavoro accanto a Bruce Lee in I 3 dell'operazione drago. L'attore ha raccontato che, durante una scena, Lee lo colpì con un bastone, ma che nonostante l'incidente non si fermò e completò la scena. Al pubblico di Locarno, però, Jackie Chan ha confessato di aver avuto più volte paura: "Non sono Superman - ha detto - prima di uno stunt mi dico: 'Sarà la volta che muoio?'". Una paura che però non lo ha mai frenato: "Il pubblico non sa niente della pioggia o del produttore, o del fatto che il budget è stato tagliato. Vuole solo un buon film e io me lo ricordo sempre, così cerco di rendere ogni scena perfetta. Penso che i vecchi film fossero migliori di quelli di oggi. I produttori di oggi non sono più dei filmmaker, sono solo uomini d'affari. Oggi è molto difficile fare un buon film".