Paolo Sorrentino al Giffoni 2025: “Mi interessa il futuro, non più il passato”

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Il regista premio Oscar si racconta ai ragazzi del Giffoni Film Festival: malinconia, futuro e il senso delle storie

Paolo Sorrentino non ha bisogno di effetti speciali per catturare l’attenzione. Gli basta una riflessione, detta con la calma di chi ha imparato a guardarsi dentro: “Quando ero giovane mi preoccupavo del passato. Ora che giovane non lo sono più, mi interessa il futuro”. Così si è raccontato ai giurati del Giffoni Film Festival, durante un incontro in sala Truffaut organizzato con Anas. Il regista napoletano, che aprirà la prossima Mostra del Cinema di Venezia con La Grazia, ha parlato del suo rapporto con la malinconia: “È uno stato d’animo che non ha età. Io ero malinconico già a nove anni, senza motivo. È come un talento: c’è chi sa disegnare, chi suonare a orecchio, e chi è malinconico. Ma forse, con l’età, mi sono semplicemente stancato anche di quello”.

“Non so fare film sulle strade. Solo sulle persone”

Durante l’incontro, l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, ha lanciato una suggestione: “Io suggerirei un ponte, perché i ponti uniscono”. Sorrentino ha sorriso, pronto alla battuta: “Mi stava venendo una brutta battuta sui ponti che uniscono… a volte fanno altro”. Poi ha chiarito: “L’Italia è piena di strade bellissime, ma io non riesco a costruire un film partendo da una strada. Le mie storie nascono dagli esseri umani”. E chiude con ironia: “Magari non quello sullo Stretto di Messina”, tra le risate e gli applausi dei ragazzi.

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Cinema, sicurezza e giovani: “Ogni storia ha bisogno di tempo”

Nel corso dell’incontro, Sorrentino ha anche consegnato ad Anas il premio “Drive the Change”, per l’impegno nella sicurezza stradale tra i giovani. “Lo spot ‘Quando sei alla guida tutto può aspettare’ è un esempio di cinema che educa – ha detto –. Ogni storia che vale la pena raccontare ha bisogno di tempo, attenzione e rispetto. Anche quando siamo al volante”. L’AD Gemme ha ricordato che gli incidenti stradali restano la prima causa di morte tra i giovani in Italia, e ha ribadito l’obiettivo di dimezzare le vittime entro il 2030, anche grazie al nuovo Codice della Strada.

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