
Il procuratore di Parigi Laurent Guy ha anche chiesto il pagamento di un'ammenda di 20 mila euro, l'obbligo di cure psicologiche e l'iscrizione dell'attore nello schedario degli autori di reati sessuali
Diciotto mesi, ma con la condizionale. Questa la richiesta della procura di Parigi contro Gerard Depardieu, dopo tre giorni di udienze e testimonianze nel processo che lo vede imputato per violenze sessuali a seguito delle accuse arrivate da una assistente alla regia e una assistente alle scenografie sul set di Les Volets Verts, film del 2021.
Il procuratore, Laurent Guy, ha chiesto anche un periodo probatorio di 3 anni con obbligo di assistenza psicologica, obbligo di risarcimento delle parti civili e pagamento di una multa di 20 mila euro, oltre all'iscrizione nello schedario degli autori di reati sessuali.
Le parole del procuratore
"Possiamo dare la colpa a tutti per tutto. Ma abbiamo ancora delle vittime in questo caso che confermano le loro dichiarazioni. Abbiamo qualcuno che cambia la sua versione (Gerard Depardieu). E abbiamo tre testimoni oculari di gesti fatti contro Amélie nel momento cruciale. Ciò costituisce innegabilmente un'aggressione sessuale", ha affermato il procuratore Laurent Guy nelle sue
osservazioni introduttive. "Giudicherete Gerard Depardieu come qualsiasi altro imputato. Non siete qui per mettere sotto processo il cinema francese, il tribunale dei media o l'impatto dei social media", ha sottolineato il pubblico ministero nella sua richiesta.
La difesa di Depardieu
Depardieu si è difeso dalle accuse delle due donne, ammettendo sì di aver pronunciato delle oscenità ma senza alcun intento sessuale: "Sì, mi succede di dire, 'Dai, figa! Andiamo...", ha detto, anche sul set di un film, "ah sì, qualche lo volta me lo dico anche da solo, fra me e me, da solo". Per quanto riguarda il contatto fisico ha fatto ammissioni parziali, sostenendo di aver preso per le anche nel contesto di un diverbio una delle sue accusatrici, di averle fatto "una lavata di capo" come "anche a me è capitato di prenderne", e assicurando: "Io non sono uno che va a palpare le donne, a 76 anni e con 150 chili... non sono uno che si struscia nella metro. Non mi piaccio abbastanza per toccare qualcuno".
La replica di Amélie
Parole commentate così da Amélie, l'assistente alla scenografia tra le sue accusatrici: "Oggi ho scoperto l'ultima sua versione. Un po' mi diverte. E mi ha dato il coraggio di parlare. È una versione che si trasforma in una specie di rimprovero professionale, un lavoro che avrei fatto male. Ovviamente è del tutto falso. Succede di essere rimproverata, ma dai capi. Mai, mai, mai dagli attori". La donna ha raccontato che sul set, mentre cercava degli ombrelloni, l'attore le avrebbe detto: "Vieni a toccare il mio grosso ombrellone, te lo infilo nella...".
La controreplica di Depardieu
"Ho superato i limiti a livello di educazione e me ne vergogno - ha controreplicato Depardieu - ma non ho mai voluto fare del male a questa donna. Oggi sono tre anni che non lavoro più. Alla figlia di Fanny Ardant hanno sputato addosso perché la madre sta dalla mia parte. Questo movimento sta diventando un terrore. Ho visto cartelli con scritto 'Depardieu stupratore'. Amo la femminilità, ma queste sono isteriche... non sto più a mio agio con questa nuova società, penso che il mio tempo sia finito".
Le accuse di Sarah
L'assistente alla regia Sarah ha invece accusato Depardieu di averla toccata tre volte sulle natiche e sul seno. "Mi sono ritrovata bloccata contro una porta e lui mi ha messo una mano sul seno", ha testimoniato. "Mi dispiace - è stata la replica di Depardieu - mi piace molto questa ragazza, fa benissimo il suo lavoro, ma io non sono uno che si diverte a umiliarla o a toccarla. Effettivamente, per scherzare, anche ai ragazzi ogni tanto dò delle sculacciate su sedere. Ma una mano sul sedere non è una violenza sessuale. Una violenza sessuale è più grave. E io non ho né messo una mano sul sedere, né sul seno"
La difesa di Fanny Ardant
A difendere l'attore è stata chiamata l'amica e collega Fanny Ardant: "Non ho mai assistito a un gesto scioccante", ha detto, raccontando che l'attore "dice volgarità enormi" e "gli piace fare lo scemo sul set". "So che siamo qui per cercare la verità - ha detto l'attrice - la verità è la cosa più difficile da ottenere. Non c'è mai solo una verità. È come l'ombra che cambia, a seconda della luce". Per lei, "Gérard ha sempre dato tutto, lui è come un vulcano".