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Gerard Depardieu, l'attore contesta l'accusa: "Non mi diverto a palpare le donne"

Spettacolo
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Processo Depardieu, le dichiarazioni dell'attore in aula
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Processo Depardieu, le dichiarazioni dell'attore in aula
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"Non vedo per quale motivo io mi divertirei a palpare una donna, delle natiche, dei seni, non sono mica un palpeggiatore in metropolitana", ha dichiarato l'attore francese alla seconda giornata del processo a suo carico da parte di due donne che lo accusano di violenze e molestie. Depardieu, prendendo la parola in tribunale, ha assicurato di non essere "così" come descritto nelle accuse, ammettendo di aver preso "solo per i fianchi" una delle sue accusatrici

Nell'aula del tribunale di Parigi clima rovente per la seconda giornata del processo a carico di Gerard Depardieu, accusato di violenze sessuali da due donne sul set del film "Les Volets verts" di Jean Becker nel 2021. È in corso l'attesa testimonianza dell'imputato eccellente, chiamato alla sbarra per fornire la sua versione dei fatti e rispondere alle domande dei giudici. "Naturalmente ho delle dichiarazioni da fare. Ci vorrà sicuramente del tempo, è molto emozionante essere qui. Già ieri ho sentito parole che non capivo e tanta rabbia, molto difficile per la persona iperemotiva che sono, ma farò del mio meglio", ha esordito Depardieu.

L'attore 76enne è arrivato al tribunale di Parigi accompagnato dal suo avvocato, Jérémie Assous, che ha dichiarato che "le querelanti temono la verità". Tra i presenti in aula, c'è l'attore Vincent Perez, Karine Silla - madre della figlia di Depardieu - Lisa Azuelos, Emilie Frèches e David Foenkinos. In questa seconda giornata - il giudice ha già avvertito che il processo potrebbe durare più dei due giorni previsti – verranno ascoltati i testimoni, tra cui l'attrice Fanny Ardant, amica dell'attore, che ha interpretato il ruolo femminile principale in Les Volets verts. Per questa seconda giornata, il presidente della corte ha spiegato che "le istruzioni saranno impartite in due fasi".  Per cominciare ha fornito una relazione riassuntiva sui fatti riferiti dalla prima querelante, per poi ascoltare Depardieu sui fatti contestati, quindi procederà con una serie di domande. Ripeterà la stessa procedura per la seconda querelante. Ad aver denunciato il mostro sacro del cinema francese caduto in disgrazia sono una scenografa di 54 anni e un'assistente alla regia di 34 anni. Entrambe le donne sarebbero state vittime di attacchi verbali e di violenze sessuali da parte di Depardieu.

Approfondimento

Depardieu a processo per violenza sessuale, Fanny Ardant lo difende

French actor Gerard Depardieu (L) and his lawyer Jeremie Assous arrive for his trial in which he is charged with sexually assaulting two women during a film shoot in 2021, at Paris criminal court on March 25, 2025. Depardieu, 76, who has made more than 200 films and television series, has been accused of improper behaviour by around 20 women but this is the first case to come to trial. The two plaintiffs -- Amelie, 54, a set dresser, and Sarah (name changed), 34, an assistant director -- allege sexual assault during the filming in 2021 of "Les Volets Verts" ("The Green Shutters") by director Jean Becker. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP) (Photo by DIMITAR DILKOFF/AFP via Getty Images)
Parigi, 25 marzo 2025 - L'attore insieme al suo avvocato Jeremie Assous - ©Getty

LE PAROLE DI DEPARDIEU

L'udienza è cominciata con le domande sulle oscenità che l'attore avrebbe pronunciato sul set: "Oscenità? ha risposto Depardieu - cosa vuol dire osceno? Volgare? Sì, mi succede di dire, 'Dai, figa! Andiamo...". Anche sul set di un film: "Ah sì, qualche lo volta me lo dico anche da solo, fra me e me, da solo". Poi si è parlato del contatto fisico, e anche qui le ammissioni di Depardieu sono state solo parziali. L'attore ha raccontato un episodio, quando ha discusso con l'assistente scenografa Amélie per un quadro presente sul set che la donna definì una "crosta". Quando Depardieu scoprì che la donna era un'assistente scenografa, racconta di averle chiesto "perché mi menti? Perché non mi hai detto che ti occupavi della scenografia? E poi, una crosta del genere mi piacerebbe averla... ma tu che vuoi fare, la scenografa o fare la 'brocante'?". A quel punto, ha proseguito, "l'ho afferrata per le anche, così, come prendo questa barra... poi le ho detto che stava sempre al telefono. Mi ha risposto che cercava degli ombrelloni per una scena, e io le ho detto, 'ombrelloni... pensa alla scenografia, gli ombrelloni mettiteli nel c..., non me ne frega niente. Finisci questa scena e poi basta!". Una "lavata di capo" secondo l'attore, come "anche a me è capitato di prenderne", e poi: "Io non sono uno che va a palpare le donne, a 76 anni e con 150 chili... non sono uno che si struscia nella metro", ha detto Depardieu.

Le accuse di Amélie

Completamente diversa la ricostruzione dell'accusatrice: "Oggi ho scoperto l'ultima sua versione. Un po' mi diverte. E mi ha dato il coraggio di parlare. È una versione che si trasforma in una specie di rimprovero professionale, un lavoro che avrei fatto male. Ovviamente è del tutto falso. Succede di essere rimproverata, ma dai capi. Mai, mai, mai dagli attori", ha esordito, correggendo poi le parole pronunciate da Depardieu nell'episodio degli ombrelloni: "Vieni a toccare il mio grosso ombrellone, te lo infilo nella...", avrebbe detto, secondo Amélie, "con un uno sguardo di fuoco": "Ho tentato di tirare indietro le mani ma mi terrorizzava".  Parole, queste, che hanno messo in difficoltà Depardieu: "Non devo parlare in quel modo, non devo incavolarmi così... sono stato molto duro con lei, si è potuta sentire umiliata, mi dispiace. Ho superato i limiti a livello di educazione e me ne vergogno. Ma non ho mai voluto fare del male a questa donna. Oggi sono tre anni che non lavoro più. Alla figlia di Fanny Ardant hanno sputato addosso perché la madre sta dalla mia parte. Questo movimento sta diventando un terrore. Ho visto cartelli con scritto 'Depardieu stupratore'. Amo la femminilità, ma queste sono isteriche... non sto più a mio agio con questa nuova società, penso che il mio tempo sia finito". 

LA REPLICA DELL'AVVOCATO

Per Jeremie Assous, avvocato di Depardieu, si tratta di "accuse che non sono altro che menzogne". La versione della costumista "è completamente incompatibile con la realtà. Ha cambiato di nuovo il luogo dell'aggressione e, cambiando la sua localizzazione, questo genera altri cinque testimoni, che tuttavia hanno già dichiarato di non aver mai assistito ad alcuna aggressione" sul set. La testimonianza di Fanny Ardant, chiamata dalla difesa dell'attore, è stata rinviata ai prossimi giorni.

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