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È morto David Lynch, il regista di Twin Peaks e Mulholland Drive aveva 78 anni

Cinema

È stato l'autore di capolavori come "Blue Velvet", "Mulholland Drive" e, in tv, di "Twin Peaks". L'annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla famiglia, con un post su Facebook: "C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi"

È morto il regista e sceneggiatore David Lynch. L'autore di capolavori come Blue Velvet e Mulholland Drive, oltre che di Twin Peaks aveva 78 anni. La sua famiglia ha annunciato la sua morte in un post su Facebook, scrivendo: "C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come direbbe lui, 'tieni d’occhio la ciambella e non il buco'". Come scrive Variety, Lynch aveva rivelato nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema, dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere. 

L'impatto di Lynch sul cinema americano

Nato il 20 gennaio 1946, a Missoula, negli Stati Uniti, Lynch è diventato uno dei registi più importanti della nostra epoca. Vincitore di una Palma d'Oro a Cannes, Leone d’oro alla carriera nel 2006 e Oscar alla carriera nel 2020, è uno degli autori più originali degli ultimi decenni. Ha radicalizzato il cinema americano con una visione artistica oscura e surreale in film come Blue Velvet e Mulholland Drive e in televisione con Twin Peaks. I suoi lavori fondevano elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo classico europeo. 

I film più famosi

L’esordio da regista avviene nel 1977, a 31 anni, con Eraserhead - La mente che cancella, un’opera scritta, diretta e montata da lui stesso. Tre anni dopo, nel 1980, è la volta di The Elephant Man, un film biografico che racconta la vita di un uomo affetto dalla sindrome di Proteo. Nel cast ci sono Anthony Hopkins e John Hurt. Nel 1984 esce invece Dune, con Kyle MacLachlan e Jürgen Prochnow, tratto dal romanzo omonimo di Frank Herbert. Poi arriva Velluto Blu, il thriller noir firmato da Lynch nel 1986, uno dei suoi lavori più riusciti. Successivamente, con Cuore selvaggio, con Nicolas Cage e Laura Dern, si aggiudica la Palma d’Oro al 43° Festival di Cannes.  Nel 2001 invece esce Mulholland Drive, un film complesso, che racconta la storia di un'aspirante attrice di nome Betty Elms, interpretata da Naomi Watts. E nel 2006 è la volta di Inland Empire – L’impero della mente.

TWIN PEAKS

L’8 aprile 1990 andava in onda, negli Usa, il primo episodio della serie horror/thriller/fantastica ideata da David Lynch e Mark Frost, I segreti di Twin Peaks. Puntata dopo puntata, il mistero sulla morte di Laura Palmer è diventato un cult che ha affascinato milioni di telespettatori. La serie ha anche rivoluzionato il modo di fare tv, con la realizzazione di un prodotto che mutuava alcune caratteristiche dal cinema. Ha vinto 13 premi, tra i quali 3 Golden Globes e un Telegatto. Oltre al Golden Globe come migliore serie drammatica, il riconoscimento è andato anche a Kyle MacLachlan, come miglior attore, e a Piper Laurie, come miglior attrice supporter. La frase “Chi ha ucciso Laura Palmer?” divenne un tormentone e rese l’attrice Sheryl Lee, che interpretava il personaggio, divenne incredibilmente famosa. Nel 2017, la serie era tornata con una terza stagione (intitolata The Return), composta da 18 episodi, e questo era stato uno degli eventi televisivi più attesi e discussi di quell'anno. David Lynch e Mark Fros erano riusciti nel difficile compito di riprendere – più di 25 anni dopo – una delle serie più importanti e influenti di sempre, senza riproporre banalmente i temi e le dinamiche delle prime due stagioni.

Biennale Venezia: "Fieri di avergli attribuito il Leone d'oro alla carriera"

Il presidente, il direttore generale, il direttore artistico del settore Cinema, il Consiglio di amministrazione e la Biennale di Venezia tutta esprimono "sincero cordoglio per la scomparsa del grande regista David Lynch, uno dei registi che hanno maggiormente influenzato il cinema d'autore contemporaneo, grazie al suo stile personalissimo e visionario e alla costante ricerca dei limiti della forma cinematografica". La Biennale di Venezia, ricorda una nota, "è fiera di avergli attribuito nel 2006 il Leone d'oro alla carriera della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, la cui consegna è stata

accompagnata dalla proiezione del suo ultimo capolavoro Inland Empire". 

L'omaggio di Spielberg e di Howard

Tributi sono arrivati anche da celebrità di Hollywood. Steven Spielberg ne ha evocato

non solo i film più famosi ma anche "la voce unica e originale". Ron Howard ha invece ricordato Lynch come "un uomo gentile e senza paura che seguiva il cuore e l'anima e che ha dimostrato come la sperimentazione radicale potesse produrre un cinema

indimenticabile". L'American Film Institute ha a sua volta evocato gli inizi di Lynch come uno dei primi borsisti dell'istituzione che "aveva abitato nelle scuderie della

Greystone Mansion durante le riprese del suo film di tesi Eraserhead". Nei decenni, secondo l'Afi, "l'impatto di David sul cinema si è dimostrato indelebile e ha sempre restituito quanto aveva ricevuto".

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