It's What's Inside, di cosa parla lo strano horror di fantascienza sbarcato su Netflix

Cinema

Vittoria Romagnuolo

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La pellicola presentata al Sundance e al SXSW mescola, per volontà del suo autore cult come "Il grande freddo" e "Quel pazzo venerdì". A cavallo tra thriller, commedia e sci-fi, tratta il classico tema dello scambio di corpi in maniera sorprendente

Il mese di ottobre è il momento dell'anno preferito per gli appassionati di horror per concedersi serate ad alta tensione davanti al piccolo schermo.
It's What's Inside, pellicola approdata in streaming su Netflix dal 4 ottobre - visibile anche su Sky Glass, Sky Q e Now tramite la app Smart Stick, sta già facendo discutere grazie al passaparola.
Il titolo, scritto e diretto da Greg Jardin, è un horror atipico. Animato da un cast corale di giovani volti del cinema e della tv, porta avanti una storia che sviluppa in maniera curiosa lo scambio dei corpi, un motivo da cui partono molti film di fantascienza, che qui viene affrontato in chiave a tratti comica.

It's Whats Inside, la trama

Una festa pre-matrimoniale, che è anche una reunion di vecchi amici, si trasforma in un incubo per i giovani protagonisti di It's What's Inside, pellicola che mira a trasferire allo spettatore la sensazione di ansia costante dei personaggi imbrigliati in un gioco perverso proposto loro per animare l'atmosfera.
Forbes, una vecchia conoscenza del gruppo, si presenta all'appuntamento con una misteriosa valigetta che contiene un apparecchio in grado di catturare ciò che c'è nella mente di ciascuno.
Il gruppo di amici si mette in gioco “trasferendo” tutti i ricordi nella macchina che è in grado di metterli l'uno nel corpo di un altro.
Nessuno è preparato alle conseguenze di quello che, all'inizio, doveva essere solo un modo alternativo per passare il tempo. Non ci sarà da divertirsi.
Tra segreti, bugie e vecchi rancori, la narrazione scivola da un registro all'altro: dal thriller, alla commedia (dark), alla fantascienza, all'horror.
“Siamo noi contro di loro”, recita il trailer. Lo scambio di corpi diventa una caccia. I caos si impossessa del gruppo svelando i lati nascosti e fragili di ciascuno.

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Scambio di corpi ed identità

Lo scambio di corpi è uno degli artifici narrativi più usati nelle opere di fantascienza ma, come è noto, ha avuto molto successo anche nel filone horror.
Greg Jardin, regista alla prova col primo lungometraggio, ha dimostrato di saper padroneggiare questo strumento a servizio di una trama senza respiro, di una pellicola dal ritmo veloce, dove la tensione è l'elemento principale, nella quale non mancano gli agganci alla commedia.
Pur nella sua leggerezza, lo scontro tra i personaggi apre varchi per gli interrogativi posti dalla trama.
Nell'epoca dei social network, l'accesso all'identità altrui passa anche attraverso la penetrazione (e lo scardinamento) della corazza mostrata online.
Non c'è il tempo, forse, nell'economia di una storia sviluppata in circa cento minuti, di approfondire i risvolti psicologici innescati dal gioco ma la pellicola finisce per coinvolge lo spettatore spingendolo al punto in cui può farsi, a sua volta, qualche domanda.

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Tra Il grande freddo e Black Mirror

Per Jardin, i riferimenti sono molteplici e tutti di rilievo. Nelle interviste ai festival come il Sundance o il South by Southwest di Austin, il regista ha ammesso di aver fatto riferimento a Il grande freddo di Lawrence Kasdan ma anche a Quel pazzo venerdì e a Black Mirror.
La filmografia di Dario Argento e quella di Hitchcock, invece, sono stati importanti per dare corpo alle luci e alle musiche, espressioniste ed evocative.
Nel cast spiccano Gavin Leatherwood (già visto in Le terrificanti avventure di Sabrina), Alycia Debnam-Carey (di The 100) e David W. Thompson (volto di film come Una storia di Natale 2 e Green Room) ma la pellicola, corale, vede la partecipazione di molti altri attori che hanno maturato tutti esperienza sia al cinema che in tv.

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