Morte James Earl Jones, i film più famosi dell'attore voce di Darth Vader in Star Wars

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Scomparso a 93 anni, circondato dai suoi affetti, l'attore ha lavorato nel cinema, nella tv e a teatro per oltre sessant'anni, divenendo uno dei pochi artisti ad aver vinto l'EGOT (Emmy, Grammy, Oscar, Tony)

 

Scomparso il 9 settembre 2024, all'età di 93 anni, James Earl Jones ha lavorato a teatro, al cinema e in tv per oltre sessant'anni.

 

Due volte vincitore di un Tony Award, tre volte vincitore di un Emmy Award, è stato premiato anche con un Grammy e con un Golden Globe. Nel 2011 ha ricevuto l'Oscar alla carriera. Ecco quali sono stati i suoi ruoli più famosi.

Gli anni Settanta

James Earl Jones divenne celebre nel mondo del teatro aggiudicandosi un Tony Award per il ruolo del campione di pesi massimi Jack Johnson, che vinse il titolo ma cadde vittima dell'establishment sportivo bianco, che approfittò della sua predilezione per le donne (bianche) per rovinarlo. Dalla piéce teatrale venne tratto un film, Per salire più in basso, anch'esso con Jones nei panni del protagonista. Per il ruolo, ottenne una nomination all'Oscar come Miglior attore non protagonista e vinse un Golden Globe come Miglior attore debuttante.

 

Nel 1974 fu la volta di una nuova nomination ai Golden Globes, per la commedia romantica di John Berry Claudine. Jones interpreta qui Rupert "Roop" Marshall, un netturbino di Harlem che si innamora di Claudine Price (Diahann Carroll), governante con sei figli abbandonata dai suoi precedenti mariti. I figli di Claudine mostrano un'immediata diffidenza nei confronti di Roop, vedendolo come l'ennesimo padre che li abbandonerà. In un'epoca ricolma di film d'azione, la chimica romantica tra Jones e Carroll si rivelò una boccata d'aria fresca per il pubblico.

 

Soprattutto, però, gli anni Settanta segnarono l'esordio di James Erl Jones nei panni di Darth Vader. Un ruolo leggendario, che interpretò nel 1977, nel 1980, nel 1983 e nel 2016. E che lo rese famoso tra intere generazioni.

Gli anni Ottanta e Novanta

Per tutta la sua carrira, James Earl Jones ha alternato lavori indipendenti e grandi produzioni. In Matewan (1987) collaborò con l'icona indie John Sayles, portando in scena la vera storia del massacro di Matewan, avvenuto nel 1920 in Virginia durante uno sciopero dei minatori. La lotta per sindacalizzare i minatori è guidata dall'attivista Joe Kenehan (Chris Cooper), che vuole organizzare i minatori e i loro sostituti crumiri neri e italiani in una forza sindacalizzata per combattere i dirigenti minerari. Il minatore "Few Clothes" Johnson (Jones) riceve l'ordine dalle forze antisindacali di uccidere Kenehan ma, dopo aver ascoltato le sue storie sul coraggio dei minatori nel movimento sindacale, scopre di non poter andare fino in fondo con l'uccisione. Per la sua interpretazione, l'attore ottenne la prima nomination all'Independent Spirit Award.

 

Nel 1989 fu la volta di L'uomo dei sogni, film fantasy di Phil Alden Robinson. Nella pellicola Kevin Costner è un contadino che costruisce, nel suo campo di mais, un campo da baseball che attrae i fantasmi delle leggende del baseball. Jones dà qui vita a Terence Mann, scrittore liberal-progressista bollato come comunista e ritiratosi a vita privata.

 

L'anno successivo segnò il debutto del franchise di Jack Ryan. Jones è stato l'unico attore protagonista ad apparire nei primi tre adattamenti cinematografici della serie thriller di Tom Clancy incentrata sull'agente della CIA Jack Ryan. I film (Caccia a Ottobre Rosso con Alec Baldwin nel ruolo di Ryan, Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo con Harrison Ford) lo videro tutti nel ruolo del viceammiraglio James Greer, un agente dell'intelligence che lavora a stretto contatto con Jack Ryan in ogni sua missione di spionaggio.

 

Nel 1995, l'apartheid era finita in Sudafrica e Nelson Mandela era appena stato eletto presidente del Paese. Fu in quel periodo che Jones recitò in Terra amata - Cry, the Beloved Country, tratto dal romanzo omonimo di Alan Paton. Qui dà vita al reverendo Stephen Kumalo, portato a Johannesburg per vedere suo figlio, accusato dell'omicidio di un uomo bianco il cui padre (Richard Harris) è un sostenitore della separazione delle razze. Per la sua interpretazione, Jones venne candidato al suo primo Screen Actors Guild Award per il cinema.

 

Nel 1994, infine, fu la volta di un'altra performance poi passata alla storia. James Ear Jones prestò la voce a Mufasa nel classico Disney Il Re Leone. La voce di Jones trasuda regalità: quando parla gli animali ascoltano, e quando esce di scena lo spirito (e la voce) di Jones aleggiano ancora sull'azione. 

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