Rust, il regista Joel Souza parla per la prima volta della sparatoria sul set del film

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Nell'intervista a Vanity Fair ha ricordato la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, rimasta uccisa da un proiettile nell'ottobre 2021 durante le prove di una scena, e i terribili momenti vissuti da lui stesso, che era rimasto gravemente ferito. Un anno e mezzo dopo, ha terminato il film con Alec Baldwin per due sole ragioni: preservare il lavoro dell'amica e aiutare la sua famiglia

“La vita può farti percorrere strade molto bizzarre”. Nella prima intervista in assoluto sull’incidente mortale avvenuto nell’ottobre 2021 in New Mexico sul set del film Rust, lo sceneggiatore e regista Joel Souza ha ripercorso i drammatici momenti della sparatoria che l’aveva ferito gravemente e aveva provocato la morte della sua amica e collaboratrice, la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. “Quando dico a qualcuno che mi ha rovinato, non intendo quello che si potrebbe generalmente pensare”, ha spiegato a Vanity Fair. “Non intendo dire che ha mandato in rovina la mia carriera. Voglio dire che, interiormente, la persona che ero se n’è andata. Non esiste più”. Durante le prove delle riprese del dramma western, la pistola di scena impugnata dall’attore Alec Baldwin era esplosa e aveva sparato un proiettile vero verso la troupe che si trovava dietro la macchina da presa. Hutchins aveva ricevuto un colpo fatale al petto, mentre i resti del proiettile si erano conficcati nella spalla di Souza ed avevano sfiorato la sua spina dorsale. Dopo indagini e processi circondati da una grande attenzione mediatica, la responsabile delle armi sul set, Hannah Gutierrez-Reed, è stata dichiarata colpevole di omicidio colposo e condannata a 18 mesi di carcere per aver caricato con cartucce vere la pistola di scena di Baldwin. Dopo aver accettato il patteggiamento, l’aiuto regista Dave Halls è stato condannato per uso negligente di arma da fuoco per non aver controllato l’arma di scena e aver dichiarato che si trattava di una pistola non carica. L’accusa di omicidio colposo contro Alec Baldwin è stata invece archiviata per uso improprio delle prove da parte dell’accusa.

L'INCIDENTE

La sparatoria sul set di Rust era avvenuta durante una prova. Souza si trovava con Hutchins dietro la macchina da presa. “Le cose si fanno un po’ confuse per me. Continuavo a voler cercare di guardare sopra la sua spalla destra, per vedere quel piccolo monitor in basso. Per vedere come fosse l’angolazione. Ma non riuscivo a vedere sopra di lei. Mi sono messo alle sue spalle. Quando ho cercato di dare un’occhiata, è stato allora che la pistola ha sparato. E poi...sì, si è scatenato l’inferno”, ha raccontato. “È stato come se un cavallo mi avesse dato un calcio alla spalla o qualcuno mi avesse colpito con una mazza. Tutto il lato destro del mio corpo è diventato insensibile, completamente insensibile, ma allo stesso tempo mi ha fatto un male atroce, se la cosa ha senso. È come se tutto fosse stato formicolante e intorpidito, ma allo stesso tempo facesse un male cane. Ho barcollato all’indietro e mi sono ritrovato in ginocchio o sul sedere… e ho semplicemente urlato. Non so neanche cosa diavolo stessi urlando”. Disorientato, “Il mio primo pensiero è stato che ero molto arrabbiato. In quel momento ero furioso. Ricordo di aver alzato lo sguardo e che stavano facendo scendere Halyna per farla sedere di fronte a me, e c’era del sangue che le usciva dalla camicia bianca”. Dopo essere stato soccorso, il regista aveva realizzato che “il proiettile era entrato e mi aveva fratturato parte della scapola, poi aveva girato ed era andato in questa direzione.A Santa Fe il medico continuava a dirmi: “Sa quant’è fortunato?”. E io: “Non mi sento molto fortunato, cazzo”. Mi ha mancato i polmoni di tanto così. Per fortuna si è fermato a quella distanza dalla spina dorsale. Sporgeva dalla pelle, quindi ha creato una grossa protuberanza”. In ogni attimo, “sono sempre stato cosciente. Mi è sembrato che succedesse tutto molto in fretta. Di quando ero sdraiato ricordo solo qualche flash molto preciso. Mi hanno messo nell’ambulanza. Hanno portato via Halyna in elicottero”. Poi, la drammatica realizzazione della morte di Hutchins: “L’ho scoperto quando mi trovavo in ospedale. Ero ancora al pronto soccorso. È stato molto più tardi. È stato un momento a dir poco devastante”.

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"HO AVUTO INCUBI OGNI NOTTE"

Dopo la tragedia, Souza non era affatto grato di essere ancora vivo. “Ricordo espressamente che quella sera sono andato a dormire sperando di non svegliarmi la mattina dopo. Speravo di morire dissanguato durante la notte perché non volevo più essere in circolazione. È stato un momento molto difficile. Ricordo di aver proprio pensato: “Magari morirò dissanguato, mi starebbe bene””. Il giorno successivo, “speravo fosse stato un brutto sogno. Era solo l’inizio delle conseguenze, oltre che l’inizio di un grande dolore per tutti. Cercavo di raccogliere i pezzi, per quanto fosse possibile farlo. C’era ancora tanta incredulità”. Il disorientamento è aumentato con il tempo: “Non sono una persona che ha avuto spesso incubi, ma poi ho iniziato ad averne ogni notte, per oltre un anno. Intendo incubi che ti fanno svegliare coi sudori freddi. A volte erano molto confusi e informi, altre volte erano molto specifici. Ho fatto molta psicoterapia. Non mi è mai servita. Credo possa aiutare altre persone, e invidio il conforto che ne traggono. Magari avessi qualcosa del genere cui aggrapparmi. Ma non l’ho mai avuto. Così sono andato da sei analisti. Dopo una cosa così, si rimane un po’ smarriti”. Poi, ha ritrovato la motivazione: “Nella vita hai delle responsabilità e delle persone che ami e che ti vogliono bene, e vuoi esserci per loro. Ci sono stati molti momenti difficili negli anni successivi, e ce ne sono anche adesso”.

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"NON SO PIÙ COSA SIA LA GIUSTIZIA"

Souza ha precisato che ora con Alec Baldwin, che dopo la sparatoria era distrutto, “non siamo amici. Non siamo nemici. Non c’è alcun rapporto”. Il regista ha cercato di mettere in ordine le idee sulla meritevolezza delle accuse rivolte nei confronti dell'attore, ma ormai “non lo so più”. Ha espresso dubbi anche sul corso della giustizia, che “non so nemmeno più cosa sia. Penso che sarebbe ipocrita e folle dire che nessuno ha fatto errori. E credo che nessuno possa affermare che qualcosa sia stato fatto intenzionalmente. Ma quando si tratta di cose come munizioni, armi e sicurezza, non si scherza”. Souza ha però commentato la riconosciuta responsabilità di Gutierrez-Reed: “La cartuccia vera è stata messa nella pistola. È stato un errore terribile, e ora sta pagando le conseguenze di quell’errore”. Gli inquirenti hanno anche scoperto che il giorno della sparatoria c’erano altre cinque munizioni vere tra gli oggetti di scena di Rust: “C’erano senza dubbio, ed è davvero spaventoso. All’ospedale, il dottore mi ha detto: “Ha un proiettile dentro”. E io ho pensato: “Ma che diavolo sta dicendo? Si sbaglia”. Ho continuato a spiegare che venivo da un set cinematografico e che non è possibile che ci sia un proiettile vero su un set cinematografico. Non è permesso. Non si può avere. È il peccato più grande che si possa commettere su un set cinematografico”.

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IL REGISTA HA TERMINATO RUST

“Tutto ciò che emerge da questo film è semplicemente devastante”, ha proseguito Souza. “Questa storia mi fa ricordare cose terribili”. Tanto che “per un lungo periodo ho pensato che non avrei più fatto questo lavoro per vivere”. Invece, un anno e mezzo dopo la sparatoria, il regista ha terminato Rust, in parte per preservare le riprese di Hutchins e in parte per avvantaggiare la famiglia della direttrice della fotografia: “Mi è stato comunicato che ci sarebbe stata una forma di accordo e che Matt Hutchins (il marito di Halyna Hutchins, ndr) sarebbe stato coinvolto come produttore. Questo è ciò che lui voleva. Sapevo che portare a termine il film avrebbe arrecato benefici economici alla famiglia di Halyna, cosa che per me è molto importante. E so che per chi non è un creativo potrà sembrare banale, ma il suo ultimo lavoro è importante. Che la gente veda il suo ultimo lavoro è importante. Questo per me è stato il punto di svolta nella decisione”. Nella pellicola, però, non ci sarà la scena che ha portato alla tragedia, che è stata completamente eliminata.

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