Il Mago di Oz, il film che ha incantato e influenzato il cinema compie 85 anni

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Dall’intera filmografia di David Lynch a Deadpool & Wolverine, passando per Avatar e Eyes Wide Shut, un viaggio alla scoperta delle principali pellicole che si sono ispirate o che hanno citato il capolavoro, vincitore di 2 Oscar, uscito negli Stati Uniti, in anteprima  il 12 agosto del 1 939 nella città di Oconomowoc, in Wisconsin .  Diretto da Victor Fleming e interpretato da Judy Garland, una pellicola che ha fatto sognare generazioni di spettatori sulle note di Over The Rainbow

Sono trascorsi 85 anni, eppure Dorothy Gale continua ad avere ragione: “Nessun posto è bello come casa”.  E nessun film ha incantato e stregato il cinema come il Mago di Oz, Merito della malìa di un capolavoro dedicato ai giovani di cuore di ogni età. Perché l’anagrafica non vale sul grande schermo, Quelle voci fuori campo che imitano il rumore del vento, all’inizio della pellicola datata 1939, ci trasportano ogni volta oltre l’arcobaleno. E nello spazio e nel tempo riecheggiano le parole di  David Lynch, “Il James Stewart venuto da Marte”, che di The Wizard of Oz, è il più grande esegeta: “Un film che ha fatto sognare la gente per decenni E c’è qualcosa riguardo al mago di Oz che è straordinario e parla agli esseri umani  in modo profondo”

David Lynch e il Mago di Oz, un amore di coppia

"Mi affascina l'idea della ricerca della strada di casa". Con questa semplice affermazione David Lynch ha ribadito la sua fascinazione nei confronti del Mago di Oz.  Basta pensare a Cuore Selvaggio, il titolo in cui l’amore del cineasta di Missoula nei confronti del film di Fleming si manifesta in maniera più palese e trasparente. Tra la strega dell’Ovest a cavallo di una scopa, la fata buona Glinda con la faccia di Laura Palmer, le scarpette rosse di Sailor, incantevole Dorothy tamarra, la pellicola, parimenti a Emerald City, è fatta della materia di cui sono fatti i sogni. E quelle calzature scarlatte si trasfigurano in un eterno ritorno: dal cameo di David Bowie in Fuoco cammina con me, all’odissea di Isabella Rossellini in velluto blu, sino alla danza di Audrey Horne nella serie Twin Peaks. Lynch è il professor Meraviglia, il mago dietro la tenda, il demiurgo della settima arte. Esiste persino uno straordinario documentario intitolato Lynch/Oz scritto e diretto da Alexandre O. Philippe nel 2022 che illustra in un’epifania di sequenze e battute l’infinita correlazione tra David e Dorothy. Il pianeta Dune con quel filtro seppia e quelle tonalità sabbia pare una fattoria del Kansaa degli anni Trenta

Nella cittadina di Twin Peaks. tutti cercano e si interrogano su dove sia finita Judy, mentre in Mulloland Drive Betty Elms / Diane Selwyn e Rita / Camilla Rhodes, sedute al club Silencio, ascoltano, Rebekah Del Rio che sviene mente canta la versione in spagnolo Crying di Roy Orbison. L’artista cantava in playback come la giovane Garland in Oz. Realtà e finzione sogni e incubi danzano in un vortice di strade perdute, pulsioni e repulsioni. Il doppelganger sfuma in una dissolvenza incrociata. Le porte della città di Smeraldo si schiudono ogni volta che Lynch dirige un film. Perché Come diceva Fellini:  « Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio.”

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Dal Multiverso della Marvel all'Horror

Sono svariate le opere che percorrono la strada dai mattoni gialli, il lungo sentiero dorato che dovrebbe riportarci a casa. Magari solo per un breve tratto. Ma è sufficiente perché il trucco funzioni. Il regno del Mago di Oz non ha confini e copre ogni genere cinematografico. Persino il mercenario chiacchierone, al netto della sua inesauribile loquacità, in Deadpool & Wolverine ci avverte: “Il multiverso non ha funzionato. Il Mago diOz lo aveva saputo fare prima di tutti” E se il nome d’arte del personaggio interpretato da  Frank Morgan si chiama Professor Marvel,  significa che la casa delle idee  bazzica spesso e volentieri Emerald City. Il lungometraggio ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore statunitense L. Frank Baum abita sovente pure il genere horror. In Suspiria, dietro la tenda dell’accademia di Danza di Friburgo, la giovane Suzy scopre il segreto dei tre iris. La strega dell’ovest, iìn questo caso si chiama Helena Marcos e la sua magia ansima come Mater Suspiriorum. E in Pearl la volitiva Mia Goth con le trecce rose castane e le gote rosse è una sorta di Dorothy psicotica, persa in un delirio in technicolor.

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Il mago di Oz, tra Kubrick e Scorsese

Dal trip nel cuore di Tenebra compiuto da Capitano Benjamin L. Willard, in Apocalypse Now per trovare il colonnello Kurtz, al tempo stesso mago e stregone, alle peregrinazioni dell’adolescente Marty McFly in ritorno al futuro, tornare a casa è complicato e pericoloso. Il viaggio dell’eroe e pure quello dell’antieroe, non è un pranzo di un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità . Come ci ricorda il colonnello Miles Quaritch: “Non siete più in Kansas. Siete su Pandora, signore e signori. Non dimenticatelo, ogni secondo di ogni giorno. E lo sapeva bene anche Stanley Kubrick, altro grande regista estimatore di Il Mago di Oz. In Eyes Wide Shut, il Dottore. William "Bill" Harford (Tom Cruise) si ritroverà “dove finisce l’arcobaleno, grazie a un costume acquistato in un negozio che si chiama Rainbow Il film interpretato dall’immensa e sfortunata Judy Garland alberga pure nella filmografia di Martin Scorsese. IL prologo di Alice non abita  più  è uno splendido omaggio al Mago di Oz. Il film viene citato pure in fuori Orario, con Rosanna Arquette che racconta di come suo marito Frank fosse talmente ossessionato dalla pellicola da urlare arrenditi Doroty durante l’amplesso. Senza contare che l’unico desiderio di Griffin Dune è quello di tornare a casa.

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guardiamo il passato anche quando guardiamo il futuro

Tuttavia  il cammino per ritrovare la strada verso casa  risulta sempre irto di pericolo. Per citare la celebre battuta pronunciata ad Cypher (Joe Pantoliano) in Matrix e rivolta a Neo: “Alaccia la cintura di sicurezza, Dorothy, perché stai per dire addio al Kansas. Insomma, dalla smisurata passione dell’irriverente John Waters per il meraviglioso  mago al labirinto del fauno di Guillermo del Toro con i suo molteplici riferimenti alla pellicola datata 1939., sino al distopico Zardoz di John Boorman, l’incantesimo continua e continuerà per sempre. Lo dimostrano il prequel Il prequel Il Grande e potente Oz con James Franco, diretto da Sam Raimi nel 2013 e l'atteso Wicked intepretato da Arianna Grande che arriva nelle sale italiane il prossimo novembre, Perché guardiamo il passato anche quando guardiamo il futuro.

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