John David Washington: "Vorrei lavorare con Luca Guadagnino"

Cinema
Denise Negri

Denise Negri

Il rapporto con il padre Denzel, la speranza di lavorare con Luca Guadagnino, la gioia di poter fare il lavoro che ha sempre sognato ma anche ciò ha imparato mentre giocava a football americano. Abbiamo incontrato al Filming Italy in Sardegna, John David Washington. 

"John David è un unico nome e mia mamma ci rimane male quando non lo dicono per intero. Però mi puoi chiamare JD". Esordisce così l’attore di Tenet, BlacKkKlansman e Malcom & Marie. JD Washington è ospite al Filming Italy Sardegna Festival; è questa l'occasione per parlare del suo amore per il cinema, del suo passato come giocatore di Football americano, del suo presente fatto di gratitudine e semplicità. Una lunga chiacchierata in cui ha glissato solo su un’unica domanda: il suo prossimo film. Top secret, “Non mi mettere nei guai, non posso svelare nulla!”, dice.

 

JD, cosa ti rende orgoglioso e ti emoziona nel lavoro che fai?
Questo è il fatto sull’arte: non sai mai davvero chi stai emozionando con il tuo lavoro e come le persone reagiscono a quello che fai. Al giorno d’oggi, nella quotidianità, alcuni incontri possono essere anche molto sgradevoli e difficili, per cui quando ti capita di entrare in relazione con qualcuno, di avere contatto con le persone è una cosa bellissima. Io ad esempio vivo a New York e quando mi capita che qualcuno mi dice che ha visto un mio film, che io non immaginavo avesse visto, mi fa piacere e mi emoziona ogni volta. Già da bambino amavo il cinema e mi emozionavo davanti a tanti attori e artisti diversi, per cui se in qualche modo colpisco qualcuno che poi me lo dice, la cosa mi emoziona e mi scalda il cuore.

Sei un ex giocatore di Football americano. Sei un attore. Due professioni diverse o hanno comuqnue qualcosa in comune?
Per tutta la vita ho sempre voluto fare l’attore ma quando sono arrivato al football ho avuto modo di conoscere me stesso, ho imparato a giocare anche nella sofferenza, ad avere a che fare con personalità diverse, con squadre composte da 50 persone, tutte con storie diverse e con diverse idee politiche e religiose, ma se tu riesci a creare un’unione. Ho visto le persone più razziste del mondo unirsi insieme per raggiungere lo stesso obiettivo e diventare come fratelli. Ci sono dei film su storie del genere ma questa è anche la vita vera. Per cui se questo accade, nel cinema o nella vita, siamo più forti insieme. Quindi aver imparato tutte queste cose nel football e nello sport ti da la consapevolezza, il coraggio e la speranza che tutti possiamo fare qualcosa di grande, se uniamo le nostre forze.

Quali storie ti piace vedere al cinema?
Mi piacciono le storie degli uomini, di vendetta o d’amore. Non ho mai lavorato in cartoni animati, forse dovrei provare, ne sono un pò intimidito, però mi piace variare da “Batman” di Tim Burton a “Elephant ” di Gus Van Sant. Mi piacciono tutti i tipi di film.

Te lo chiederanno tutti e te lo chiedo anche io: quali consigli ti ha dato tuo padre (Denzel Washington), per “sopravvivere” a Hollywood?
Mio padre mi ha dato un solo consiglio: lavora bene e rimani sempre concentrato.

Con quale regista italiano ti piacerebe lavorare?
Mi piacerebbe molto lavorare con Luca. E per Luca intendo ovviamente Luca Guadagnino!

Hai scelto una professione che ti espone al giudizio degli altri. Come vivi questa

cosa?
Ho fatto uno spettacolo teatrale due anni fa e non ho voluto leggere le recensioni perché alcune ti possono anche ferire. Non mi importa delle critiche ma quando magari cadono sul personale allora può diventare doloroso e possono influenzare ciò che stai provando a creare. E’ strano… abbiamo bisogno di persone che scrivono, che discutano e che ne parlino, è molto importante, però non posso dire che non mi tocchino per nulla.

Cosa ti rende felice nella vita?
Sono stato benedetto dalla vita, abbondantemente, oltre ogni misura e più di quanto io possa dire in un’intervista o palando con qualcuno a microfoni spenti. Sono onorato e fortunato di poter fare quello che amo. Per questo, nello specifico, una bella giornata per me è quando sono nel set a lavorare, perché essere nel set significa fare quello che mi piace. Una bella giornata per me è quando un altro attore sul set, alla fine di una scena, ti abbraccia e tu sai che insieme avete fatto qualcosa.

Una bella giornata per me è quando si ha l’occasione di festeggiare con altre persone, come con te, e con le altre persone di questo festival il cinema e ciò che il cinema significa per ognuno di loro, questa per me è una bella giornata.

E quando non lavori cosa fai?
Per me è molto importante pregare. Mi piace fare molte cose diverse, ma davvero mi piace lavorare”.

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