The Watchers - Loro ti guardano, il folk horror con Dakota Fanning. La recensione del film
Cinema
Al cinema da giovedì 6 giugno, l’opera prima di Ishana Night Shyamalan (figlia del regista di Il Sesto senso) è una fiaba nera dal coté vintage. Tra la serie Lost e un episodio di Ai confini della realtà. una riflessione sull’orrore che alberga in ogni essere umano
"Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso”. Il noto ’aforisma vergato Johann Wolfgang von Goethe, parimenti a una ciliegia di maraschino in un cocktail old fashioned, è l’impeccabile compendio per introdurre il film The Watchers - Loro ti guardano (nelle sale cinematografiche a partire da giovedì 6 giugno). Per il suo esordio alla regia, Ishana Night Shyamalam opta per la trasposizione sul grande schermo dell’omonimo romanzo dello scrittore irlandese di A. M. Shine. Sicche, dopo il vampiresco Abigail e la serie tv Bodkin, l’isola si smeraldo si conferma la location ideale per raccontare l’orrore che alberga dentro e fuori l’animo umano
Night Shyamalan, di padre in figlia
Può risultare ostico per una figlia d’arte (il padre della regista è M. Night Shyamalan autore di The Sixth Sense - Il sesto senso,(1999( Unbreakable - Il predestinato (2000), Signs (2002), The Village (2004), Split (2016) seguire le orme del genitore. La nomea di raccomandato di ferro” spunta come la luna a mare chiaro e il confronto con un cineasta affermato e nominato agli Oscar rischia di risultare mortificante per chi è agli inizi del proprio percorso artistico. Tuttavia, forse in virtù, dell’intercessione delle magiche creature che, secondo le leggende popolano la repubblica irlandese, l’autrice esordiente esce vincitrice dalla sua prima sfida The Watchers pur senza rivoluzionare il genere, funziona e inquieta.

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The Watchers, la trama del film
Mina (Dakota Fanning) è un’aspirante artista di 28 anni, inquieta e insoddisfatta, che lavora in un negozio di animali. La ragazza ha una sorella di nome Lucy (l’omaggio alle figure fremili del romanzo Dracula è d’uopo visto che Bram Stoker era di sangue irlandese) con cui ha tagliato i ponti. Divorata da un malevolo senso di colpa, Mina talvolta indossa una parrucca e assume un’altra identità, magari quella di una ballerina impegnata a volteggiare sulle note del lago dei cigni. Come sapeva bene Tchaikovsky, non è mai facile accettarsi pe quello che si è , con le proprie ossessioni, le proprie nevrosi, le proprie fragilità. Ma un viaggio in auto per consegnare un raro pappagallo chiamato Darvin si trasforma in incubo. Mina resta bloccata in una foresta dell’Irlanda Occidentale. Nel cercare riparo, la giovane finisce in una casa abitata dall’attempata Madeleine (nome che rende omaggio all’hitchcockiano a La donna che visse due volte e da due ragazzi: Ciara (Georgina Campbell) Daniel (Oliver Fannigan). In questa isolata dimora, il quartetto è impossibilitato a scappare e ogni notte viene osservato grazie a un parete a specchio da un gruppo di misteriose creature. Nel tentavi di evadere da quel bizzarro carcere, la ragazza scoprirà una terrificante verità

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Tra Lost e Ai confini della realtà
Tra giradischi che suonano polverosi vinili, videocassette, televisori con il tubo catodico e computer dei primi anni 2000. The Watchers trasporta sullo schermo il coté vintage assai amato dal genere horror in questi ultimi anni, La serie Lost con le sue botole e le sue scale a chiocciola, danza vertiginosamente con i paradossi e le ombre tipiche di ogni puntata di Ai confini della realtà in The Watchers, Ma Ishana dosa con sapienza le citazione e flirta fruttuosamente con il crepuscolo e i suoi spettri. Consapevole che il dolore non ci rende liberi, mette in scena un io diviso, un anima in frantumi, che ha il volto dolente di Dakota Fanning, assai maturata artisticmente dai tempi della vampira Jane della saga di Twilight, E come sapeva bene Jean Cocteau, Gli specchi dovrebbero pensare più a lungo prima di riflettere.
L''horror allo specchio
Sulle sgranate immagini televisive di acerbe coppie scoppiate, bigi ospiti dell’ennesimo reality show, il film spariglia le carte, ribalta il gioco, truccato, del Grande Fratello. Un ‘opera che attinge a piene mani al molteplice folklore made in Ireland. Perché i miti non furono ma sono sempre. E nella realtà che ci circonda soverchiata dai social, in cui il confine tra il vedere e essere visti pare ormai inesistente, si conferma la sentenza di George Berkeley: essere è essere percepiti.” Non solo dai riflessi egoriferiti o dalle storie su Instagram. Insomma, The Watchers rappresenta un esordio felice. Un lungometraggio in cui specchiarsi per affrontare i mostri che albergano dentro di noi
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