Vincitore della XXI edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival, il lungometraggio segna l’esordio alla regia del giovane Renusson, che ha convinto pubblico e critica francese grazie al mix di generi al servizio di un messaggio umano e politico. Nel cast la star Denis Ménochet e Zar Amir Ebrahimi (premio per la Miglior Intepretazione Femminile al Festival di Cannes per la sua prova in Holy Spider). In attesa che la pellicola arrivi in sala, ecco una scena in esclusiva per il sito di Sky TG24
Arriva nelle sale italiane dal 21 marzo, distribuito da No.Mad Entertainment, il thriller Sopravvissuti” di Guillaume Renusson con protagonista la star Denis Ménochet (As Bestas, Peter Van Kant, L’affido), con Zar Amir Ebrahimi (Holy Spider, Shayda) e Victoire Du Bois (Petites, Chiamami col tuo nome), affiancati da Luca Terracciano e Oscar Copp.
Vincitore della XXI edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival, il film segna l’esordio alla regia del giovane Renusson, che ha convinto pubblico e critica francese grazie al mix di generi al servizio di un messaggio umano e politico.
Sopravvissuti arriva nei cinema italiani con il patrocinio di Amnesty International in collaborazione con Emergency e Open Arms. In testa all''articolo trovare una scena del film in esclusiva per il sito di Sky TG24
Sopravvissuti, la trama del film
Dopo un grave incidente stradale, nel quale ha perso la vita sua moglie, Samuel, in piena riabilitazione mentale e fisica, sente il bisogno di stare da solo e decide di ritornare nel suo chalet nel cuore delle Alpi italiane. Una notte, una giovane donna si introduce nel suo chalet per rifugiarsi dalla tormenta di neve. È straniera e vuole raggiungere la Francia attraversando la montagna. Samuel non vuole mettersi nei guai, ma davanti a questa situazione di estremo pericolo, decide di aiutarla. Non immagina che al di là dell'ostilità della natura, dovrà affrontare la cattiveria dell’Uomo...
approfondimento
Sopravvissuti, il film con Denis Menochet dal 21 marzo al cinema
le parole del regista del film
"Denis Meochet riesce ad essere allo stesso tempo inquietante, rassicurante, minaccioso e protettivo. Gli ho detto che avremmo fatto la traiettoria inversa di L’Affido. Gli attori, spesso, si portano addosso i loro film precedenti. Tra L’Affido e l'inizio di Sopravvissuti c'è una sorta di continuità : non sembra un uomo di cui ci si può fidare, e questo alimenta anche la diffidenza di Chehreh. Grazie a Denis, ho potuto creare il film facendo le riprese e utilizzare la sceneggiatura come una base. Non sono affatto il tipo che vuole che i dialoghi scritti siano rispettati al millesimo. Sul set, sono nate un sacco di idee, molte cose si sono fatte lì per lì. C’è una scena, nel rifugio, dove Samuel ascolta un messaggio in segreteria di suo fratello, che gli dice che sarebbe meglio se tornasse a casa perché sua figlia non sta benissimo e Samuel è scosso da questo. Avevo registrato un certo numero di messaggi sul telefono, li avevo numerati, e dopo aver messo in atto il piano, ho detto a Denis di ascoltare il messaggio n º 5 : era Melanie Laurent che diceva: «Samuel, devi tornare, tua figlia è triste, ecc... ». Sapevo che Denis e Melanie erano molto legati dai tempi di Bastardi senza Gloria. Sapevo anche che a Denis piace lavorare così, partendo dalla realtà, e portarlo nella finzione. Per Zar Amhir Ebraihmi, che forse non potrà mai tornare in Iran, ho fatto la stessa cosa. Nell'ultima scena, al momento del passaggio della frontiera, Chehreh piange. In macchina suona una delle canzoni iraniane preferite di Zar, questa canzone racconta la nostalgia di una donna che non può tornare a casa. Si sono creati dei momenti molto forti sul set."