Road House, Jake Gyllenhaal vittima di una pericolosa infezione sul set del film

Cinema
Vittoria Romagnuolo

Vittoria Romagnuolo

©Getty
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L'attore statunitense, che non si è risparmiato con le scene di combattimento durante la lavorazione del film, ha raccontato la paura per l'infezione da stafilococco partita da una ferita al braccio che si è procurato durante le riprese. Per il divo non è stato l'unico incidente sul set

Road House, l'ultimo film a cui ha lavorato Jake Gyllenhaal, che da giovedì 21 marzo sarà disponibile in streaming su Prime Video (visibile anche su Sky e Now), è un progetto che ha coinvolto seriamente l'attore statunitense anche sul piano fisico.
La lavorazione del film è stata accompagnata per il divo da duri allenamenti ma anche da qualche preoccupazione legata alle riprese.
Nella pellicola, remake de Il duro del Road House del 1989, Gyllenhaal ha preso parte attiva in tutte le scene d'azione incorrendo anche in qualche incidente le cui conseguenze potevano diventare molto serie.
In un recente podcast, l'attore ha rivelato di essere stato vittima di un'infezione da stafilococco che gli ha procurato un pericoloso gonfiore al braccio da cui, per fortuna, è riuscito a guarire.

Gyllenhaal, l'infezione al braccio sul set

Road House, versione 2024 de Il duro del Road House, titolo cult degli anni Ottanta con Patrick Swayze nei panni di James Dalton, un buttafuori di un locale del Missouri dove le risse sono all'ordine del giorno, ha impegnato Jake Gyllenhaal in un ruolo parecchio fisico, come è evidente dalle immagini del trailer e dalle foto di scena che vedono l'attore esibire un corpo scolpito da allenamenti severi.
Training e trasformazione fisica sono serviti per lo statunitense a rafforzare l'estetica del suo personaggio che affronta i suoi avversari della bettola delle Florida Keys a muso duro, senza risparmiare la fatica e i colpi.
Al microfono del podcast Armchair Chair insieme a Conor McGregor, ex pugile e artista marziale anche lui nel film, Gyllenhaal ha raccontato i retroscena delle scene di combattimento girate sul set.
Durante le riprese di Road House, a un certo punto, il quarantatreenne ha sentito del vetro sotto la mano e probabilmente a seguito di quella ferita ha sviluppato un'infezione da stafilococco che gli ha fatto gonfiare l'intero braccio.
Le infezioni batteriche di questo tipo, se si diffondono nel sangue, possono giungere a organi vitali, cuore e polmoni, finendo per causare conseguenze serie e anche fatali a chi le contrae.
Non è stato il caso di Gyllenhaal che, dopo lo spavento e le cure adeguate, si è rimesso al lavoro di Doug Liman (il regista che ha firmato The Bourne Identity) per tutte le altre scene folli, molte delle quali girate con McGregor dal quale ha finito per beccare un pugno in faccia mentre discutevano di un'altra sequenza da girare.

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Road House, tra allenamenti e arti marziali

Jake Gyllenhaal ha parlato con divertimento del clima di caos che ha respirato sul set di Road House dove è stato davvero sbattuto al muro (per poi cadere rovinosamente su un tavolo) da Conor McGregor mentre filmavano una scena di rissa.
L'attore americano ha preso, come d'abitudine, molto seriamente il lavoro per il film per cui, oltre ad allenare il suo fisico, è salito sul ring per esercitarsi nelle arti marziali miste per essere all'altezza di lottatori dei pesi medi coinvolti nella produzione come McGregor o Jay Hieron.
Già per Nightcrawler - Lo sciacallo del 2014 Gyllenhaal si era allenato correndo per venti chilometri ogni giorno. Per Southpaw - L'ultima sfida del 2015, invece, aveva dovuto mettere su massa muscolare per impersonare un campione del mondo dei pesi massimi.
Anche in questo ultimo film, dunque, lo statunitense si è tenuto in forma per dare spettacolo.

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