In Italia dal 21 marzo, con un'anteprima domenica 17, il quarto capitolo della saga racconta l'ansia di cambiare. Uscito nelle sale americane e canadesi lo scorso 8 marzo, in dieci giorni ha incassato 69 milioni di dollari
Il 16 marzo si celebra la Giornata mondiale del panda. Cinque giorni dopo, il 21, arriva in sala un film d'animazione che per protagonista ha proprio un panda: Kung Fu Panda 4.
Un film sul cambiamento (e sulla paura di cambiare)
Kung Fu Panda sta per tornare. E con lui Po, il panda che somiglia sempre più ad un umano, con le sue paure, i suoi timori e le sue ansie. Durante la conferenza stampa di presentazione a Los Angeles, il regista Mike Mitchell ha raccontato di come il film porti alla luce un tema eterno e attuale: la paura del cambiamento.
Alla fine del terzo film, Kung Fu Panda poteva dirsi soddisfatto: era il Guerriero Dragone, la sua massima aspirazione. Come farlo evolvere, dunque, si sono chiesti dalla produzione? Poi, l'idea: togliere a Po tutto ciò che aveva ottenuto, lottando duramente. Così, ecco emergere la paura di cambiare. La stessa dei bambini che cambiano scuola, degli adulti che cambiano lavoro, delle storie d'amore che finiscono, dei traslochi, di tutto ciò che comporta una novità. Paure spesso irrazionali perché, chi va avanti, non perde pezzi di sé. Semplicemente si trasforma, spesso in qualcosa di migliore. Questo insegna Kung Fu Panda 4 che, uscito negli Stati Uniti e in Canada lo scorso 8 marzo, ha incassato 69 milioni di dollari più i 30,5 milioni guadagnati all'estero.
La trama
In Kung Fu Panda 4, il maestro Shifu ordina a Po di abbandonare il ruolo di Guerriero Dragone per diventare una guida spirituale. Così, il nostro amico Po è chiamato ad individuare il suo successore, per fargli da guida. Il nuovo incarico porta sulla sua strada la volpe Zhen, una furba ladruncola che diventa la sua spalla, e che disegna la sua perdizione. Per colpa sua, Po lascia la Valle della Pace e arriva a Juniper City, dove vivono "i criminali peggiori".
I personaggi principali di Kung Fu Panda sono stati mantenuti, ma c'è dunque questa nuova co-protagonista che aggiunge al tutto un po' di pepe. E che, pur coi suoi difetti, insegna a Po che non bisogna giudicare dall'apparenza.
Come se la passerà, Po, alle prese tra spiritualità e azione? Impossibile scegliere, almeno per il suo interprete originale, Jack Black, che si dice affascinato dalla meditazioni e dal mistero della vita, ma si diverte come un matto nelle scene più spericolate.
Animali da proteggere
Ma, Kung Fu Panda 4, è anche un film che vuole sensibilizzare. E invitare le persone ad essere parte attiva nella protezione dell'ecosistema. Perché, i protagonisti della pellicola animata, sono davvero a rischio estinzione. Lo sono i panda giganti, i leopardi delle nevi, le tigri. Solo proteggendo il loro habitat, si protegge il nostro ecosistema. E l'intero pianeta. Nelle foreste di bambù della Cina, i panda spargono i semi che restano intrappolati nella loro pellicia e - grazie a un'alimentazione molto varia - aiutano a controllare la crescita della vegetazione. I leopardi delle nevi, i cosiddetti "fantasmi delle montagne", sono messi a rischio dal cambiamento climatico (ad oggi, ne esistono 7mila). Le tigri, invece, stanno cominciando ad aumentare dopo un secolo difficile, ma sono ancora vittime di spietati predatori umani. L'attenzione dobbiamo tenerla alta tutti, dunque. Ed è anche questo, che Kung Fu Panda 4 insegna.