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Paolo Virzì abbandona la presentazione di Un altro Ferragosto a Torino: "Proiettano male"

Cinema
©Getty

Il regista livornese ha polemizzato contro il Cinema Ambrosio: "Evitate di vederlo qui. Non è il mio film". La replica del proprietario Sergio Troiano: "Denuncerò per diffamazione"

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“Scusate tanto, evitate di vederlo qui! Proiezioni annullate, andate a vederlo in un cinema decente”. Una scritta, tracciata a pennarello dal regista Paolo Virzì sulla locandina del film Un altro Ferragosto, ha attirato gli sguardi degli spettatori all’ingresso del Cinema Ambrosio di Torino. Il 12 marzo il cineasta livornese ha firmato il monito al termine della presentazione della pellicola, il sequel del film Ferie d’agosto del 1996 che dopo ventotto anni racconta una nuova vacanza a Ventotene dei protagonisti. Virzì, che è stato anche direttore del Torino Film Festival, non ha gradito lo spettacolo, a suo dire guastato dal vetro sporco della camera di proiezione e dal volume: “Credo che abbiate diritto al rimborso del biglietto. Sono stupito che a Torino possano proiettare in modo così scadente, non è il mio film”, avrebbe detto in sala. “Il Cinema Ambrosio era un cinema bellissimo, non so cosa sia successo”.

LA REPLICA DEL GESTORE: "LO QUERELO"

Denuncerò Paolo Virzì per diffamazione. Lui non ha visto il film, è entrato gli ultimi cinque minuti e ha sclerato”, ha replicato all’Ansa il proprietario del cinema, Sergio Troiano. Come riportato da La Repubblica, il gestore ha ipotizzato una ragione per il comportamento del regista: “Forse il suo film sta andando male”. Troiano ha ricordato di aver ospitato in sala numerosi cineasti: “Vi invito a chiamare Garrone, Castellitto o Cortellesi, che sono venuti negli ultimi sei mesi qui a presentare i loro film. Nessuno di loro si è lamentato”. Qualche anno fa anche lo stesso Virzì aveva lasciato un ringraziamento, ora appeso nell’ingresso, dopo la presentazione del film Ella & John con Helen Mirren. “Così sta facendo un grave danno alla sala”, ha proseguito Troiano, che ha poi sottolineato l’eccellenza dell’esercizio, “il quinto cinema per incassi in Italia”. Intanto, il film è stato rimosso dalla programmazione della sala come richiesto dal regista. “Dispiace perché la nostra è una sala che ha sempre difeso il cinema italiano. Dopo il Covid siamo stati tra i pochi a rimanere aperti, anche in perdita, solo per far uscire il film di Bellocchio”, ha aggiunto Troiano. “Ho dato tanto per il cinema, questo proprio non credevo di meritarmelo”.

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