Sharon Stone rivela dettagli di una pressione sessuale ricevuta su set di Sliver

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Getty

La diva rivela che sarebbe stato Robert Evans ad averle chiesto di avere un rapporto sessuale con William Baldwin, co-protagonista dell'attrice, durante le riprese di “Sliver”. Aveva già accennato alla questione nel suo memoir del 2021, senza tuttavia fare allora i nomi delle persone coinvolte. Baldwin, intanto, smentisce e dice: "Ha ancora una cotta per me o è ancora ferita dopo tutti questi anni perché ho respinto le sue avances?”

Arriva una rivelazione scioccante da parte di Sharon Stone: la diva americana ha rivelato che il magnate di Hollywood Robert Evans le avrebbe chiesto di avere un rapporto sessuale con William Baldwin durante le riprese del film Sliver nel 1993, pellicola di cui Stone e Baldwin erano co-protagonisti. Intanto nelle scorse ore è arrivata la smentita di Baldwin, che sul suo profilo di X (ex Twitter) ha scritto: "Ha ancora una cotta per me o è ancora ferita dopo tutti questi anni perché ho respinto le sue avances?”.

 

L'attrice aveva già accennato alla questione nel suo libro autobiografico uscito nel 2021, senza tuttavia fare allora i nomi delle persone coinvolte.
Adesso, invece, Sharon Stone svela l'identità del produttore cinematografico che, secondo lei, avrebbe richiesto che andasse a letto con il suo collega nel film del 1993. Il motivo di quella pressione sessuale? Un motivo "artistico": al fine di migliorare la performance attoriale di Baldwin, cercando in qualche modo di aumentare la chimica tra lui e Stone per una buona resa della pellicola...


La diva ha affermato che si trattava di Robert Evans, il produttore che dirigeva la produzione alla Paramount e che è morto nel 2019. Sarebbe stato lui, secondo quanto afferma ora Stone, che le avrebbe consigliato di avere un rapporto con William Baldwin.
La star di Hollywood aveva inizialmente fatto questa rivelazione nel suo memoir del 2021, senza tuttavia divulgare le identità delle persone coinvolte.
Adesso, invece, l’attrice statunitense ha raccontato al podcast di Louis Theroux che Evans sosteneva che fosse una sua responsabilità affrontare la scarsa recitazione di Baldwin nel suddetto film, pellicola sulla scoperta dei segreti degli inquilini in un esclusivo edificio di New York.

 

Sharon Stone ha detto: "Evans correva in giro nel suo ufficio con gli occhiali da sole spiegando che aveva dormito con Ava Gardner e che avrei dovuto fare sesso con Billy Baldwin, perché così la sua performance sarebbe migliorata. Se avessi potuto dormire con Billy, avremmo avuto chimica sullo schermo e avremmo salvato il film. Il vero problema ero io, perché ero così rigida, e non come una vera attrice che poteva semplicemente andare a letto con lui e rimettere le cose in carreggiata”, queste le parole di Stone affidate ai microfoni del podcast di Louis Theroux e riportate nelle scorse ore dal quotidiano britannico The Guardian (tra gli altri).

William Baldwin smentisce quanto sostenuto da Sharon Stone

Intanto nelle scorse ore William Baldwin ha smentito la versione di Sharon Stone. “Non capisco perché Sharon Stone continui a parlare di me tutti questi anni dopo?", ha detto. "Ha ancora una cotta per me o è ancora ferita dopo tutti questi anni perché ho respinto le sue avances?”, queste le parole dell’attore affidate al suo account di X (ex Twitter).

 

Dopo aver visto i commenti, il fratello di Alec Baldwin, William detto Billy, ha postato su Twitter i ricordi relativi al periodo in cui ha lavorato con Stone.

Rivela di avere implorato il produttore Evans di coreografare una scena di sesso in modo tale da non dover baciare Stone.

Ha aggiunto: "So così tante cose sporche su di lei che le farebbe girare la testa, ma sono rimasto in silenzio". Ma aggiunge: "Chissà se dovrei scrivere un libro e raccontare le molte, molte storie disturbanti, kinky (il termine “kinky” si riferisce a persone con una preferenza verso fantasie e pratiche sessuali non convenzionali, ndr) e poco professionali su Sharon? Potrebbe essere divertente”.

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Stone è salita alla ribalta negli anni '80 e '90, apparendo in successi come Total Recall, The Mighty, Casinò, The Last Action Hero e Basic Instinct, quest’ultimo il film che l’ha resa una vera e propria icona (in cui ha recitato accanto a Michael Douglas).

 

L'attrice ritiene che la colpa delle cattive scelte di casting debba ricadere sui dirigenti degli studi, non certo su di lei e su nessun altro suo collega.

"Non ho dovuto dormire con Michael Douglas. Michael poteva venire a lavorare e sapere come come dire quella battuta, e fare le prove e presentarsi”, ha spiegato Sharon Stone, riferendosi alla perfetta collaborazione di lei e del collega Douglas sul set del film Basic Instinct.

 

"All'improvviso mi trovo nell'industria in cui 'devo andare a letto con la gente’”, ha detto l’attrice.
Stone ha anche suggerito nell'intervista che, per il suo diniego, è stata etichettata come “difficile”, motivo per cui non le fu mai offerto un ruolo di rilievo dopo il film gangster del 1995 di Martin Scorsese Casinò, per cui fu nominata per un Oscar.

 

Come riporta Nadheem Badshah in un articolo pubblicato sul quotidiano inglese Guardian, le fu detto dal regista Francis Ford Coppola che lei avrebbe perso l’Oscar per la sua interpretazione di Ginger McKenna in Casinò (lo vinse infatti Susan Sarandon, la quale trionfò per il suo ruolo in Dead Man Walking).
Stone ha dichiarato che Coppola all’epoca le disse: "È perché questa sala non sa sentire la musica lirica. Non ci fanno vincere perché non vogliono che prendiamo il controllo del sistema”. Nonostante l'avvertimento di Coppola, che aveva pronosticato che lei sarebbe uscita a mani vuote, Sharon Stone ha comunque partecipato alla cerimonia.
"Devi fingere che sia fantastico, e non è fantastico", ha aggiunto. "E poi non ho ottenuto più ruoli interessanti per il resto della mia vita”.

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Stone ha comunque continuato a lavorare a Hollywood

Sharon Stone ha continuato comunque a recitare, lavorando in film come Catwoman, Lovelace e Basic Instinct 2. Nel 1999 è stata nominata per un Razzie Award per il remake del thriller di John Cassavetes, Gloria.

 

"Qualcuno mi ha notato in Lovelace? Quella era una performance su cui potevi affilare i coltelli. Qualcuno l’ha notato? No. Vedi qualche riconoscimento per una qualsiasi di queste cose? No. Sono l'attrice invisibile”, ha detto Sharon Stone nell’episodio del podcast di Louis Theroux.

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Sharon Stone è convinta che Hollywood non volesse farle ottenere il successo

Ciò che pensa l’attrice è che Hollywood non volesse farle avere successo.

"È più facile dire 'è fredda' o 'non mi piace', o 'è difficile' o 'deve essere malata', o 'è troppo vecchia' o 'è difficile da scritturare ‘per una parte, o 'non sappiamo cosa farne'", ha detto. "E se viene e fa un'altra interpretazione e viene nominata invece di Robert De Niro? Questo non è quello che vogliamo che accada”, ha proseguito, riportando ciò che lei presume pensino nell’industria cinematografica.

 

Stone si è dedicata a ruoli televisivi ed è apparsa in serie drammatiche come Mosaic e Agent X, di cui è stata anche produttrice esecutiva.

 

Nel 2015, ha criticato il divario di genere nel settore dell’intrattenimento e in tutte le professioni. L'attrice disse all'epoca: "Dopo Basic Instinct, nessuno voleva pagarmi. Ricordo che ero seduta nella mia cucina con il mio manager e piangevo dicendo: 'Non lavorerò finché non mi pagheranno'. Ho comunque guadagnato molto meno rispetto agli uomini”.

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