L'attrice ha rivelato che il ruolo della sensuale assassina Catherine Tramell, interpretato nel thriller erotico del 1992, ha condizionato la decisione del giudice di affidare il figlio Roan all'ex-marito Phil Bronstein: "Mi ha spezzato il cuore"
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“Ho perso l’affidamento di mio figlio. Ricordo ancora quando il giudice ha chiesto a mio figlio, il mio bambino: “Sai che tua madre recita in film di sesso?”. Questo tipo di abuso del sistema mi ha definita come genitore per il solo fatto di aver girato quel film”. Nel podcast Table For Two Sharon Stone, 64 anni, ha rivelato che il ruolo della sensuale assassina Catherine Tramell, interpretato nel thriller erotico del 1992 con Michael Douglas Basic Instinct, ha prodotto effetti devastanti sulla sua vita personale. Il figlio coinvolto dalla decisione del giudice è Roan Bronstein, 22 anni, adottato nel 2000 con il giornalista Phil Bronstein. Dopo il divorzio della coppia avvenuto nel 2004, l’attrice perse la custodia del bambino, che allora aveva otto anni, e intraprese una serie di battaglie legali contro l’ex-marito. “Adesso le persone vanno in giro senza vestiti in tv, voi avete visto forse un sedicesimo di secondo della mia possibile nudità e ho perso l’affidamento di mio figlio. Stiamo scherzando?”. Dopo l'accaduto, Stone finì in clinica con una forte tachicardia: “Mi ha spezzato il cuore. Mi ha letteralmente spezzato il cuore”. Oggi l'attrice è mamma anche di altre due ragazzi adottati da single, Laird Stone, 17 anni, e Quinn Stone, 16 anni.
UN FILM CONTROVERSO
Pur avendo garantito a Stone una popolarità mondiale, Basic Instinct ha creato ostacoli anche alla carriera dell'attrice, che non solo si è liberata dell'iconico ruolo con difficoltà, ma ha anche subito le derisioni dei colleghi durante la cerimonia dei Golden Globe nella quale era stata candidata proprio per il film. Come riportato da Variety, Stone ha descritto così l'esperienza: “È stato orribile. Mi sono sentita così umiliata. Qualcuno ha idea di com’è stato difficile interpretare quella parte? Com’è stato terribile? Com’è stato spaventoso? Cercare di portare avanti questo film complesso che stava infrangendo tutti i confini e contro il quale tutti protestavano, e la pressione. Ho fatto provini per questo per nove mesi. L’hanno offerto ad altre tredici persone e ora voi state ridendo di me. Volevo solo strisciare in un buco”. Nel memoir The Beauty Of Living Twice, pubblicato lo scorso anno, l'attrice ha poi rivelato di non aver avuto idea della nudità fino alla proiezione del film avvenuta in presenza di agenti e avvocati, e di aver affrontato la questione schiaffeggiando il regista Paul Verhoeven.