Viaggio in Giappone, 5 ragioni per andare al cinema a vedere il film con Isabelle Huppert

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Uscito nelle sale italiane dall’11 gennaio, questa pellicola che mescola in modo armonioso e suadente il genere drammatico con quello romantico vede la diva francese come eccezionale protagonista, assieme all’attore giapponese di origine coreana Tsuyoshi Ihara. Acclamato dalla critica e dal pubblico, è un vero gioiellino. Ecco perché non bisogna assolutamente perderselo

Viaggio in Giappone è il film di genere drammatico e romantico uscito al cinema in Italia dall’11 gennaio e con protagonista la diva francese Isabelle Huppert che si rivela un gioiellino da non perdere assolutamente.
Huppert è in coppia con il co-protagonista maschile Tsuyoshi Ihara, attore giapponese di origine coreana che l’affianca mirabilmente sul set.

 

La pellicola è diretta da Élise Girard ed è stata presentata all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nell’ambito delle Giornate degli Autori.
Il consiglio è quello di non perdervi assolutamente al cinema questo titolo, perché davvero merita. Ma se non vi bastasse un caloroso invito a recarvi in sala per gustarvi questo film che riesce a miscelare in maniera armoniosa il genere drama a quello della love story, allora vi diciamo i 5 motivi fondamentali per cui a nostro avviso non dovreste perdervelo. A partire da una delle ragioni più ovvie, per non dire lapalissiane: la presenza di un mito vivente del calibro di Isabelle Huppert.

Per molti basta questo: la presenza di Isabelle Huppert nel cast

Isabelle Huppert è una delle attrici più famose del mondo. Già la sua presenza dovrebbe attirare qualsiasi cinefilo si definisca tale, inoltre il fatto che la diva sia una delle testimonial più illustri del cinema europeo dovrebbe invogliare ancora di più gli spettatori europei a recarsi in sala, dunque pure noi italiani.

 

Sappiamo bene, purtroppo, quanto sia difficile per un’attrice affermarsi sui set dopo una certa età, dato che lo showbiz predilige concedere ruoli da protagonista a dive giovani, rendendo molto difficile la vita (e la carriera) alla maggior parte di interpreti femminili che hanno passato gli anta. Quindi, quando finalmente un film vede come protagonista una donna matura come è appunto Isabelle Huppert (classe 1953, ha compiuto il marzo scorso 70 anni), dovremmo andare a guardarlo al cinema con ancora più entusiasmo. 

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Un film che racconta una delle cose più belle che esistano: leggere (e scrivere)

Un altro motivo che dovrebbe invogliare a recarsi immediatamente in sala a guardare Viaggio in Giappone è il fatto che mette al centro una delle cose più belle che esistano: leggere (e scrivere).
Il film diretto da Élise Girard racconta infatti la storia dell’affermata scrittrice francese Sidonie Perceval (interpretata da Isabelle Huppert), la quale, dopo aver perduto tragicamente il marito, ha smesso di scrivere.

 

Troverà la forza, la voglia e la magia di tornare a fare ciò che più amava grazie a un viaggio sia turistico sia esistenziale. Il viaggio in Giappone messo a titolo, infatti, diventa un vero e proprio viaggio iniziatico, come del resto accade nei migliori libri della storia della letteratura...

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Una pellicola che diventa un biglietto di sola andata per un’avventura meravigliosa

Guardare un film permette sempre di decollare per luoghi lontani. Lo stesso avviene con i libri. Quando poi un film racconta di una protagonista il cui mestiere è proprio quello di scrivere libri, e ci fa volare letteralmente dall’altra parte del mondo, allora è davvero come se avessimo comprato un biglietto aereo più che un biglietto per il cinema…

 

La protagonista Sidonie Perceval (Huppert) viene inviata in Giappone per la riedizione del suo primo romanzo. In questo Paese meraviglioso, la donna farà la conoscenza di un editore locale, Kenzo (interpretato Tsuyoshi Ihara). Sarà Kenzo ad accompagnare la donna alla scoperta di Kyoto, città giapponese famosa per i suoi templi e santuari. Il percorso che comincerà Sidonie sarà un percorso di rinascita, lo stesso in cui lo spettatore potrà immedesimarsi.

 

Tsuyoshi Ihara si dimostra un collega degno della bravura della diva francese. Questo è un periodo in cui il talento attoriale degli interpreti di nazionalità giapponese sta emergendo in tutta la propria enorme potenza. Ricordiamo che nella short list per l’Oscar al miglior film internazionale (Giappone) c’è il film Perfect Days di Wim Wenders, premiato al Festival di Cannes per la miglior interpretazione maschile allo straordinario attore giapponese Koji Yakusho.

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Una storia d’amore dolcissima di cui farsi imbibire il cuore...

Anche il lato romanticissimo di Viaggio in Giappone “vale il viaggio”, come si suol dire in campo turistico. Qui possiamo parafrasare dicendo che “vale il biglietto”, anche se - come abbiamo detto prima - questa pellicola ci permette anche di viaggiare con la fantasia mostrandoci sullo schermo le bellezze del Sol Levante e consentendoci di atterrare dall’altro capo del mondo per goderci assieme alla protagonista le meraviglie nipponiche.

 

Tra la bellezza dei ciliegi in fiore, sboccia anche una dolcissima storia d’amore. Sidonie intreccerà una relazione con il suo accompagnatore, mentre tenta di lasciarsi alle spalle il passato. Il suo sarà un dolce peregrinare tra amori del presente e spettri del passato. Ciò che la donna sta tentando di fare è qualcosa che spesso l'essere umano non riesce ad affrontare: elaborare un lutto.

Questo film ci soccorre in tante cose, facendoci immedesimare con profonda empatia in contesti che aiutano il cuore, la psiche, tutto quanto.

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Il film è diretto da una regista femminile e diventa poesia pura grazie al suo sguardo

Come primo motivo per cui è bene recarsi al cinema abbiamo annoverato la presenza di un’attrice matura. Un’ulteriore buona ragione riguarda la regia: si tratta di una regista femminile.

 

Oltre a supportare le quote rosa in qualsivoglia campo, è bene recarsi in sala a guardare il film della talentuosa Élise Girard poiché questa cineasta riesce a prestarci in maniera davvero affascinante il proprio sguardo delicato e poetico.
Girard vi stupirà offrendovi un punto di vista non convenzionale ma che, grazie alla sua capacità di infondere nelle pellicole un’empatia eccezionale, riesce a rendere questa storia accessibile a tutti.

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