
50 anni di Amarcord, 15 curiosità sul film di Federico Fellini
il 13 dicembre 1973 usciva al cinema in Italia il capolavoro del maestro riminese premiato nel 1975 agli Oscar come miglior film. Dal significato del titolo al personaggio della "Gradisca, scopriamo i segreti di un lungometraggio straordinario

Amarcord di Federico Fellini uscì nelle sale italiane il 13 dicembre 1973, e fu poi presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1974.[ La locandina e i titoli di testa sono opera del grafico statunitense John Alcorn. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. La pellicola ha vinto 1 premio Oscar, 2 premi David di Donatello e 4 premi Nastri d'Argento.
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Secondo il poeta Tonino Guerra, co-sceneggiatore del film insieme al regista, il titolo Amarcord non fa riferimento solo all'espressione dialettale romagnola Mi ricordo: «Tutti pensano che sia solo il riferimento al dialetto mi ricordo: è vero, ma solo per assonanza, perché in realtà deriva dalla comanda dei ricchi che entravano al bar chiedendo l'amaro Cora. Da amaro, amaro Cora, è nato Amarcord.»
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Amarcord è uno dei film più noti del regista, al punto che la parola “Amarcord”, univerbazione della frase in lingua romagnola "a m'arcord", cioè "io mi ricordo", è entrata nella cultura popolare diventando un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica
70 anni di Lo Sceicco Bianco di Fellini, l'omaggio di Rimini tra convegni e mostre
In Amarcord, Il Principe Umberto Vemem interpretato dal caratterista Marcello Di Falco, che successivamente divenne Marcella Di Folco, prima donna apertamente transgender sottopostasi a un'operazione per il cambio di sesso a coprire una carica pubblica al mondo.
La Dolce Vita, 63 anni fa il primo ciak del capolavoro di Federico Fellini. FOTO
Il ruolo di Ninola poi nota come "Gradisca", fu pensato per Sandra Milo e dato il rifiuto dell'attrice si optò per Edwige Fenech ma alla firma del contratto, il regista la ritenne troppo magra e slanciata, diversamente dalla donna comune dell'epoca, scegliendo l'ultra quarantenne Magali Noël che aveva lavorato in altri film felliniani come La Dolce Vita

In Amarcord di Fellini, Nella scena del lancio di palle di neve, compare tra i bambini il futuro cantante Eros Ramazzotti. Oliva, il fratello di Titta, e altri coetanei sono ragazzi presi dalla strada, dal vicino quartiere di Cinecittà.

Per Alvaro Vitali, .Amarcord di Felloni fu il primo film recitato come attore professionista

Federico Fellini avrebbe voluto affidare il ruolo di Aurelio Biondi all'allenatore di calcio Nereo Rocco, ma questi declinò la proposta. Il personaggio venne quindi interpretato dall'attore napoletano Armando Brancia
Capitato a Cinecittà nel 1973, Bruno Zanin (nato a Vigonovo, il 9 aprile 1951 venne notato casualmente da Federico Fellini che lo scritturò per interpretare il Titta di Amarcord

In Amarcord Ciccio Ingrassia interpreta lo zio Teo che pronuncia la mitica frase, aggrappato a un albero "Voglio una donnaaa. In principio, tuttavia, l'attore aveva rifiutato la parte perchè trovava fosse troppo marginale il ruolo del parente matto della famiglia protagonista

Maria Antonietta Beluzzi, nata a Bologna, figlia di due sarti, fu scelta da Federico Fellini per interpretare il ruolo della tabaccaia in Amarcord (1973). La scena più famosa da lei interpretata è quella in cui il protagonista, Titta, interpretato dall'attore Bruno Zanin, trascorre un breve momento di intimità con lei nella sua bottega

Il Rex è protagonista di una celebre scena del film Amarcord di Federico Fellini, nella quale un gruppo di paesani ne osserva un passaggio notturno presso Rimini a bordo di piccole imbarcazioni ed un rappresentante del podestà locale augura buon viaggio alle persone a bordo inneggiando all'Italia. Tale scena è di pura fantasia, in quanto il Rex viaggiò sempre e solo tra Genova e New York e non svolse mai servizio nel Mare Adriatico, nel quale passò unicamente quando fu inviato a Trieste nel tentativo di metterlo al sicuro

Josiane Tanzilli, attrice di teatro e cantante fra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, venne scelta da Federico Fellini per la parte della "Volpina" in Amarcord (1973).

Francesco Di Giacomo è apparso in quattro lavori di Federico Fellini: Satyricon (1969), in una breve sequenza dove, dentro un'insula, in un vicolo di Roma, accenna una melodia su uno strumento a corde; Roma (1972), nella parte di un compare del protagonista nella scena del bordello; Amarcord (1973), nella parte di un addetto alla sicurezza del califfo in soggiorno al Grand Hotel di Rimini

Una scena tratta dal film Amarcord di Federico Fellini