Con la grazia di un Dio, un ipnotico noir. La recensione del film di Alessandro Roia

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Arriva al cinema dal 30 novembre, la pellicola, che segna l'esordio alla regia dell'attore italiano, è un potente e anticonvenzionale thriller ambientato in una Genova crepuscolare. Con Tommaso Ragno e Maya Sansa

Come si suol dire in questi casi: buona la prima. Il debutto come regista di Alessandro Roia è da applausi. Dopo aver incantato tutti nei panni del Dandi in Romanzo Criminale - La serie e aver ricevuto la candidatura al Nastro d'argento e al Globo d'oro per la migliore interpretazione nel lungometraggio, Song'e Napule firmato dai Manetti Bros, il talentuoso attore ha deciso di passare dietro la macchina da presa. Una scelta che si è rivelata vincente. Con la grazia di un Dio, infatti, è un noir intrigante e crepuscolare. Un’opera che gioca con il tempo e con gli stilemi del genere per sovvertirli. Presentato alla ottantesima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione collaterale delle Giornate degli Autori, un film che avvolge il pubblico con un’ipnotica storia in cui passato e presente si abbarbicano in una mortale danza lisergica. Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 30 novembre

Con la grazia di un Dio, la trama del film

Con la grazia di un Dio inizia con l’immagine di un pesce che viene sventrato da una lama. Un rito antico e apotropaico. Un cerimoniale misterioso che ci introduce nella storia di Luca. L’uomo dopo 25 anni è tornato a Genova per partecipare ai funerali di Vincenzo, il migliore amico della sua giovinezza. Luca ritrova i vecchi compagni di un tempo. Tutti sembrano convinti che quel decesso sia l'esito scontato di una vita di eccessi. Tutti tranne Luca, che vuole vederci chiaro, indagare, capire. Scavando nella memoria, e in una città cambiata almeno quanto lui, lascerà riaffiorare fantasmi e verità che sembravano sepolte, insieme alla propria vera natura, che pensava di aver domato per sempre.

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IL cast del film

È una Genova tenebrosa, torbida e dolente quella in cui amano e odiano i protagonisti di Con la grazia di un Dio. Una città che rimanda a quella della serie tv Petra, ma anche al capolavoro di Dino Risi Profumo di Donna. Ancora una volta, Tommaso Ragno dimostra tutto il suo talento nell'intepretare un personaggio sfuggente, proteiforme e sorprendente. Ottima pure la performance di Maya Sansa, che ribalta il concetto di dark lady, e di Sergio Romano. Tra balli acidi, musiche ipnotiche e pulsioni mai sopite, il film di Roia segna e taglia l’immaginario del cinema noir come un bicchiere di vetro spaccato con le labbra. Un’opera che sovvertendo i codici del noir ci porta a compiere un appassionato viaggio al termine della notte. Con la grazia di un dio, ma anche con tutto il dolore di essere uomini.

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Le parole del regista Alessandro Roia

"Parlare di un mio film, per la prima volta da regista, è un esercizio nuovo. Con la grazia di un Dio è la storia di un uomo che "come Achille porta la guerra", incapace di esprimere i propri sentimenti e costretto a scandagliare l’oscurità che, come tutti noi, si porta dentro. Ma è anche un film sul tempo, un film di fantasmi, di uomini e donne perseguitati da un passato che è insieme romanticismo e dolore". Con queste dichiarazioni Alessandro Roia ha presentato il suo esordio registico alla stampa.

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