In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Helmut Berger: Ritratto su pellicola. Un libro rende omaggio all'attore austriaco

Cinema

Paolo Nizza

©IPA/Fotogramma

Scritto da Benedetta Pallavidino e pubblicato da Bietti Edizioni, il volume ricostruisce in maniera originale e magistrale la carriera cinematografica del divo scomparso il 18 maggio del 2023 dopo averci regalato personaggi indimenticabili nei film di Visconti...e non solo

Condividi:

Helmut Berger si è spento nella sua dimora di Salisburgo lo scorso 18 maggio, Mancavano 11 giorni al suo settantanovesimo compleanno. La fine è arrivata anche per chi amava definirsi con queste parole: “Non ho rimpianti, per fortuna ho provato tutto. Ho vissuto quattro vite e sono soddisfatto di tutte e quattro.” Un attore che la produttrice (recentemente scomparsa) Marina Cicogna considerava imprevedibile e senza limiti. Sicché era davvero un ostico cimento raccontare un talento sfuggente, indecifrabile in poco più di 80 pagine, Ma Benedetta Pallavidino, brillante critico cinematografico e docente di lettere ci è riuscita. Helmut Berger: Ritratto su pellicola, pubblicato da Bietti Fotogrammi (la collana curata da Ilaria Floreano) è un affascinante viaggio nella filmografia dell’attore austriaco, tra i capolavori firmati da Luchino Visconti e poco note pellicole di genere da riscoprire.

Helmut Berger, una carriera in 6 atti

Martin von Essenbeck, archetipo di una carriera: La caduta degli dèi. I belli e dannati: Dorian Gray allo specchio. I criminali e i sadici: Salon Kitty e dintorni. I fragili e i sognatori: Nel segno di Ludwig. Il giusto: mezzo: Gruppo di famiglia in un interno. L’uscita di scena. Sono questi i titoli dei 6 capitoli che ci svelano l’ascesa, la caduta e la resurrezione di un rebel without a cause, In fondo anche Lucifero era un angelo. L’autrice evita con cura le paludi maleodoranti del gossip più corrivo e i pantani velenosi delle indiscrezioni becere da subdolo gazzettiere. Senza filtri, ma con autorevolezza e stile ci restituisce l’immagine di un divo scandaloso e provocatorio e al tempo stesso instabile e incompreso. Una star la cui carriera resta ineluttabilmente segnata dalla dipartita di Luchino Visconti avvenuta il 17 marzo del 1976.

approfondimento

Addio a Helmut Berger. Aveva 78 anni

©Getty

Tra La caduta degli dei Saint Laurent

Bellissimo e dannato nella Caduta degli dei in reggicalze boa e cilindro argentato come il personaggio di Lola Lola, un Der blaue Engel (Tant’è che la stessa Marlene Dietrich gli invio un biglietto con scritto “Sei stato più bravo di me) oppure smagato con i braccio il Bouledogue Moujik nei panni dell’anziano Yves Sant Laurent immaginato dal regista Bertrand Bonello nella pellicola datata 2014, Helmut Berger resta per molti un enigma senza soluzione., Ma questo libro ci aiuta a comprenderne il talento, Non a caso Billy Wilder con la sua consuete e travolgente ironia, lo considerava il più grande attore italiano, nonostante fosse di nazionalità austriaca. Sicché, dopo il prezioso memoir di Lino Capolicchio De Sica, io e il giardino dei Finzi Contini. Diario inedito del protagonista, Bietti Edizioni ci offre un altro, originale e intrigante punto di vista su questo attore controverso, compulso imitatore della vita all’interno dell’arte. Come recitano le illuminanti parole di Benedetta Pallavidino:” Mi piace pensare di aver provato a decifrare quell’enigma che Ludwig, ed Helmut, hanno vo­luto rimanere per gli altri e per loro stessi, attra­verso l’unico mezzo che ho avuto a disposizione: le immagini. Conservando, però, sempre vivo, quell’innamoramento platonico, ma lucido, che alla prima visione lo sguardo del re folle aveva ac­ceso incontrando il mio.”

approfondimento

Il diario di Lino Capolicchio sul set de Giardino dei Finzi Contini

1262756957 - ©Getty