Magic Mike – The Last Dance, la danza di Channing Tatum ci salverà. La recensione del film
CinemaArriva lunedì 23 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW, il terzo capitolo del franchise “Magic Mike”. Steven Soderbergh firma una favola musicale, romantica e femminista con una magica Salma Hayeck Pinault
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“Prima danza. Dopo pensa. È l’ordine naturale delle cose”. E Steven Soderbergh, per il suo nuovo film, ha deciso di ispirarsi all’aforisma di Samuel Beckett. Così, 8 anni dall’uscita di Magic Mike XXL, lo scultoreo Mick Lane torna a volteggiare sul grande schermo nel terzo lungometraggio di un franchise che ha conquistato il globo terraqueo e che ha dato origine a uno spettacolo teatrale di grande successo. Ça va sans dire, anche in Magic Mike – The Last Dance (lunedì 23 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW,) il protagonista è Channig Tatum. Si sa, che all’origine di questa trilogia c’è proprio la vita dell’attore che per pagarsi il college e la scuola di recitazione ha fatto lo stripper in Florida. Ma in questa pellicola, Soderbergh sceglie di esplorare il desiderio femminile e le sue declinazioni, grazie alla presenza di una Salma Hayek irresistibile e bravissima. Perché è arrivato il tempo che una donna abbia ciò che vuole, quando lo vuole.
Magic Mike - The Last Dance, la trama del film
“Il mondo non ti è amico e nemmeno le sue leggi”. Parimenti al Romeo di Shakespeare, Mick Lane contempla lo skyline di Miami e il proprio fallimento finanziario. Tocca quindi, sbarcare il lunario in qualità di bartender ai faraonici party dei facoltosi wasp a stelle strisce, perché la crisi economica, generata dalla pandemia, non ha contagiato certe élite. Totò insegna: “Muoiono sempre gli stessi”. Ma almeno al cinema è lecito, anzi obbligatorio, sognare. Sicché in una sorta di Pretty Woman a party invertite, il biondo beefcake fornito di muscolo, ma pure di cervello incontra alla festa, la propria salvatrice. Si tratta di Maxandra Mendoza (Salma Hayek), ricca e affascinante signora, che sta affrontando un complicato divorzio con un tycoon dei media. Galetto sarà un balletto, se pur a pagamento. Soderbergh che gira da dio (e ne è perfettamente consapevole) orchestra uno striptease in cui ci si spoglia dei tabù, delle nevrosi, delle ansie, più che degli abiti. Sarà quindi una danza che seppellirà le paure. Una coreografia in ambito domestico, tra la libreria e la cucina, eppure assai voluttuosa. La performance risveglia pulsioni sopite e sogni che parevano tramontati. E la fascinosa Lady ingaggia lo stripper come regista di uno show teatrale in quel di Londra. La missione, in apparenza impossibile, è quella di trasformare una polverosa e corriva pièce intitolata Isabel Ascendant, in uno spettacolo sensuale e consensuale con danzatori dai corpi armoniosi. E al netto della ritrosia di Mike, la facoltosa benefattrice , sulla scia di My Fair Lady, svelerà i talenti nascosti dell’ex spogliarellista.
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Introdotto dalle considerazioni espresse dalla voce narrante di Zadie (Jemelia George), la figlia adottiva di Maxandra, e impreziosita dalle battute del maggiordomo very british Victor (Ayub Khan-Din), l’ultima danza di Magic Mike non è soltanto spumeggiante commedia musicale e nemmeno la risposta alla serie tv. Dietro le acrobazie ritmiche, i dialoghi da sophisticated comedy, Soderbergh riflette sulle regole dell’attrazione ai tempi del #MeToo. Un’operazione riuscita grazie soprattutto alla scelta dei protagonisti. Se Channing Tatum risulta imprescindibile, come l’angostura in un cocktail Manhattan, Salma Hayek dimostra tutta la propria vis comica perché si può essere divertenti e allo stesso ineluttabilmente sexy. Il suo prorompente personaggio rimanda a certe eroine protagoniste del cinema di Lina Wertmüller. Travolta in un ballo ispirato al tango del Conformista di Bernardo Bertolucci, l’attrice è una prorompente dea dell’amore, pur non mostrando alcunché, E non per caso il lungometraggio si chiude con un appassionato duetto fra Mike sotto una pioggia scrosciante. Perché, come insegna il coreografo Mats Ek: “Il dio Shiva creò l’universo con la sua danza. Ma la danza è l’opposto di tutte le pretese divine. La danza è un tentativo eterno, come scrivere sull’acqua. La danza non è vita, ma mantiene in vita tutte le piccole cose di cui la grande cosa è composta”.