Disney compie 100 anni, i temi e i valori raccontati dai Classici

Cinema
Gabriele Lippi

Gabriele Lippi

© WALT DISNEY PICTURES

Dagli adattamenti delle fiabe tradizionali, con damigelle in pericolo e principi azzurri, a personaggi sempre più padroni del proprio destino e donne sempre più emancipate. Con una crescente attenzione a minoranze e ambiente. Ecco come si sono evoluti i cartoon degli Studios d'animazione più famosi al mondo

In 100 anni di vita, la Walt Disney ha raccontato storie magnifiche e memorabili. Ma ha anche fatto molto di più, non limitandosi a descrivere il mondo contribuendo fortemente a plasmarlo e rimodellarlo. I valori sono da sempre il core business della Disney che, nel corso del tempo, si è sforzata di seguire l’evoluzione della società abbracciando il cambiamento e innovandosi (talvolta suscitando pure qualche punta di polemica, come spesso accade con i remake in live action dei vecchi classici dalla morale un po’ consunta).

Principi azzurri, baci salvifici e mamme mancanti

In principio furono i valori tradizionali, quelli mutuati dalle fiabe classiche opportunamente riviste per adeguarle alla sensibilità dell’epoca. Da Biancaneve e i Sette Nani fino a La Bella Addormentata nel Bosco sono sostanzialmente trent’anni di amori romantici, damigelle in pericolo, principi azzurri, scarpine di cristallo e baci salvifici. Con qualche variazione sul tema e alcuni topoi decisamente ricorrenti. Sotto la prima categoria rientra senza dubbio Pinocchio, fiaba morale sul rispetto dell’autorità genitoriale e la sincerità. Tra i secondi è invece interessante citare l’assenza della figura materna, che riguarda lo stesso Pinocchio, Biancaneve e Cenerentola vittime delle loro matrigne, Dumbo e Bambi a cui la madre viene strappata in età tenerissima, i bambini sperduti di Peter Pan che cercano in Wendy la figura materna mancante.

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IL PASSAGGIO ALL'ETÀ ADULTA E L'AUTODETERMINAZIONE

Gli Anni ’50 portano una prima innovazione sotto il profilo tematico, inaugurando un filone di film che ha al centro la fase preadolescenziale e il passaggio all’età adulta. Complesso e in larga misura rifiutato in Alice nel Paese delle Meraviglie e Peter Pan, accolto con tutto il carico di responsabilità che si porta dietro in La Spada nella RocciaIl Libro della Giungla e – diversi anni più tardi – tematica centrale de Il Re Leone. All’accettazione di un destino prestabilito a cui vanno incontro Semola quando estrae Excalibur e Simba nel suo ritorno a casa, si contrappone la voglia di libertà e autodeterminazione che percorre i personaggi di Biagio in Lilli e il Vagabondo e Romeo de Gli Aristogatti: due randagi che entrano nelle vite ordinatissime e composte di una cocker e una splendida gatta d’appartamento sconvolgendole e riempiendole di ribellione, libertà, avventura e divertimento.

OLTRE LE BARRIERE SOCIALI

L’aspetto delle tematiche sociali si fa più forte a partire dagli anni ’80, quando con il sottovalutatissimo (e mai troppo amato da Tim Burton) Red e Toby Nemiciamici (1981), gli studios Disney decidono di raccontare l’amicizia impossibile di una volpe e un cane da caccia, compagni di giochi di infanzia separati dai ruoli a loro attribuiti dalla società. È un primo segnale di volontà di rottura delle barriere sociali che diventa ancora più evidente undici anni dopo (1992) nella storia d’amore tra Aladdin e Jasmine, che prende il volo sul tappeto magico e con la benedizione del Genio solo quando il povero ladruncolo smette di travestirsi da ricco e arrogante principe per abbracciare finalmente la propria identità e rivelarsi per ciò che è.

UNA NUOVA FIGURA FEMMINILE

Gli anni ’90 sono anche il punto di svolta nella rappresentazione della figura femminile se è vero che La Sirenetta, con Ariel, chiude di fatto l’era delle principesse tradizionali pronte a tutte pur di vedere coronata la loro storia d’amore col principe. Nel 1991, La Bella e la Bestia porta in scena una protagonista continuamente alla ricerca di nuovi stimoli intellettuali, amante della lettura, capace di andare oltre le apparenze rifiutando il bello e arrogante Gaston e finendo per innamorarsi perdutamente di una bestia pelosa e scorbutica ma dal cuore gentile. Sette anni dopo, Mulan racconta di una giovane che non vuole saperne del galateo da sposa e decide di fingersi uomo per andare in guerra al posto del padre. Rapunzel ribalta definitivamente le dinamiche di genere con la giovane protagonista che guida la coppia.

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PRINCIPESSE SENZA CORONA

La nouvelle vague delle principesse Disney, che non portano più necessariamente la corona né necessariamente devono sposarsi per poter realizzare le loro ambizioni, viene definitivamente consacrata da Vanellope Von Schweetz in una deliziosa scena di Ralph Spacca Internet, sequel del già innovativo Ralph Spaccatutto, gioiellino che inneggia a una diversità ricca di colori e sfumature e alla possibilità di andare oltre i ruoli prestabiliti e attribuiti dalla società.

LA NUOVA ATTENZIONE ALLE MINORANZE

Col tempo, Disney è diventata più attenta, attiva ed esplicitamente rivolta anche alle minoranze un tempo ignorate e bistrattate. Se Pocahontas nel 1995 porta sullo schermo il tema dei nativi americani smitizzando la conquista dell’America, Lilo & Stitch e La Principessa e il Ranocchio rendono protagoniste la comunità hawaiana e quella afroamericana, il primo arricchendo tra l’altro un concetto di famiglia che va oltre i legami biologici, il secondo con una storia invece piuttosto classica che intende regalare a tante bambine una rappresentazione che mai avevano avuto. Alla comunità ispanica è invece rivolto il più recente Encanto.

L'AMBIENTE E L'OMOSESSUALITÀ

Molti di questi film più recenti sono attraversati dai temi ambientali: dal già citato Pocahontas al più recente Oceania, Disney ha saputo in epoca recente allargare la sua storica sensibilità animalista (DumboBambiLa Carica dei 101 e i loro messaggi contro lo sfruttamento degli animali) a una visione ecologista più ampia. L’ultimo tabù abbattuto è stato quello dell’omosessualità, con la delicata e tenera storia d’amore del protagonista di Strange World raccontata con tutti i crismi di una normalità familiare e sentimentale ancora difficile da raggiungere.

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