Oppenheimer supera Bohemian Rhapsody: è il biopic con più incassi di sempre
Cinema ©WebphotoIl film biografico che racconta la storia del fisico statunitense che ha dato i natali all’atomica continua la sua scalata, avvicinandosi ormai alla soglia di 1 miliardo di dollari di incasso. Tra venerdì 15 e domenica 17 settembre la pellicola di Christopher Nolan ha superato i ricavi di "Bohemian Rhapsody" diventando così il biopic più visto al mondo con 912,7 milioni di dollari (mentre il biopic sui Queen ha guadagnato 910 milioni di dollari)
Oppenheimer continua la sua scalata verso il successo, avvicinandosi ormai alla soglia di 1 miliardo di dollari di incasso. Tra venerdì 15 e domenica 17 settembre la pellicola diretta da Christopher Nolan ha superato i ricavi di Bohemian Rhapsody diventando così il biopic più visto al mondo con 912,7 milioni di dollari (mentre il biopic sui Queen ha guadagnato 910 milioni di dollari).
Il film biografico che racconta la storia del fisico statunitense che ha dato i natali all’atomica batte quindi Bohemian Rhapsody, però a quel titolo è accomunato da una cosa, o meglio: da una persona. Parliamo di Rami Malek, da un lato attore protagonista nel film che racconta la vita di Freddie Mercury, il cantante dei Queen, e dall’altro membro secondario del cast di Oppenheimer. Malek infatti interpreta per Nolan un piccolo ruolo, anche se a dir poco cruciale: impersona sul set David L. Hill, il fisico nucleare americano che ha lavorato al Progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale ed è stato a capo della Federazione degli scienziati americani, ma che è noto soprattutto per la sua testimonianza del 1959 contro la nomina di Lewis Strauss a Segretario del Commercio degli Stati Uniti.
Benché la pellicola di successo firmata dal cineasta britannico veda in ruoli ben più importanti - nel senso di consistenti, per numero di pagine del copione diciamo - i colleghi Cillian Murphy, Robert Downey Jr., Emily Blunt, Florence Pugh, Matt Damon e Josh Hartnett, è doveroso riconoscere che Rami Malek in questo film è comunque una delle pedine fondamentali. Dunque suona così simbolico il fatto che ora Oppenheimer abbia superato il film che fino a poco fa era il biopic campione di incassi, capitanato proprio da Malek…
Adesso Oppenheimer punta al miliardo di dollari
Chiaramente ora Oppenheimer ha come nuovo obiettivo quello di arrivare a incassare un miliardo di dollari al box office. Se ciò accadesse, per Christopher Nolan sarebbe la terza volta in carriera dopo i suoi due titoli di extra-successo della saga di Batman, Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro - Il ritorno.
E pensare che nessuno avrebbe detto che un film storico di tre ore, in parte in bianco e nero e vietato ai minori, sarebbe arrivato a registrare cotanto successo. Ma le vie dello showbiz sono infinite.
Al momento Oppenheimer è terzo nella classifica dei migliori incassi del 2023, dietro a Barbie e Super Mario Bros.
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La durata di tre ore alla fine non ha fatto paura
Molti credevano che proprio quella durata, di ben tre ore, facesse paura ai più e potesse fungere da deterrente, ma - dati alla mano - non è stato affatto così.
Del resto Oppenheimer necessita di parecchio tempo per raccontare bene la storia che vuole narrare, quella di J. Robert Oppenheimer (interpretato dall’attore irlandese Cillian Murphy). Costui è stato lo scienziato che ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo di una delle armi più letali della storia dell’uomo, quell’arma che il più grande scienziato della storia - ossia Albert Einstein, che ebbe anch'egli un ruolo decisivo nella nascita della bomba - ha assimilato a una trappola per topi (che un topo non si sognerebbe mai di costruire, invece la "trappola atomica" che incastra umani - e topi, e chiunque al mondo - ce la siamo fatta proprio con le nostre stesse mani…).
Un’arma di distruzione di massa che è drammaticamente ritornata a toglierci il sonno, facendoci precipitare in un terrore pari a quello della guerra fredda. Ma il film Oppenheimer non si “limita” a raccontarci del padre della bomba e dell’incubatrice in cui questa è nata, ossia il Progetto Manhattan: la cosa interessante della pellicola di Nolan è il fatto che racconta anche il post, soffermandosi sui retroscena di tutto ciò che è poi capitato a Robert Oppenheimer. Vediamo lo scienziato in preda ai sensi di colpa e tormentato non soltanto da questi ma anche da una commissione d’esame per i suoi presunti contatti, collegamenti e simpatie verso il comunismo.
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Un cast che definire stellare è davvero riduttivo
La scrittura e la regia sono da chapeau. La sceneggiatura è a opera dello stesso Nolan, che ha adattato in prima persona il libro Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato (titolo originale: American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer), una biografia del 2005 scritta da Kai Bird e Martin J. Sherwin che è stata insignita di diversi premi, incluso il Pulitzer per la biografia e autobiografia del 2006.
A impreziosire ulteriormente il film c’è un cast che definire stellare è davvero riduttivo. Il regista e sceneggiatore inglese è riuscito a riunire sullo stesso set Emily Blunt, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Gary Oldman, Alden Ehrenheich, Rami Malek, Kenneth Branagh e Josh Hartnett, oltre a tanti altri nomi notevoli.
Emily Blunt interpreta il ruolo della biologa Katherine “Kitty” Oppenheimer, moglie del fisico; Robert Downey Jr. è il commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss; poi c’è Matt Damon, nel ruolo del generale Leslie Groves Jr.; Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock. “Ogni giorno, arrivavano questi attori fenomenali, che sono i miei eroi. Ogni giorno, dovevi alzare il livello per lavorare con queste leggende. Tutti erano così incredibilmente ben preparati. Ogni singolo attore, non importava la dimensione del loro ruolo o l’importanza del loro personaggio nella storia, ognuno di loro aveva questa enorme profondità di conoscenza alla quale poteva attingere”, ha dichiarato il regista.
La qualità eccelsa della recitazione la si deve molto al protagonista, Cillian Murphy, il quale ha dichiarato al quotidiano inglese The Guardian quanto segue: “[Mi sono preparato facendo] un sacco di letture. Sono interessato all’uomo e a ciò che [inventare la bomba atomica] fa all’individuo. I meccanismi non fanno proprio per me – non ho la capacità intellettuale per capirli, ma questi personaggi contraddittori sono affascinanti”.
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Addirittura le comparse qui sono eccezionali
Un film in cui a essere eccezionali non sono solo gli attori principali (e pure i secondari, dato che tra questi c’è niente po’ po’ di meno che il premio Oscar Remi Malek, statuetta tra l’altro vinta proprio con la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, il film che Oppenheimer ha appena battuto al box office).
In questo caso perfino le comparse sono state scelte con estrema attenzione.
“Ci trovavamo nella vera Los Alamos e abbiamo impiegato molti veri scienziati come comparse”, ha dichiarato Christopher Nolan in un'intervista rilasciata a Entertainment Weekly. Un espediente usato sul set per rafforzare l’autenticità della narrazione cinematografica. “Avevamo bisogno di un gruppo di comparse che reagisse, e improvvisasse, e stavamo ricevendo una sorta di discorsi spontanei, molto eruditi. È stato molto divertente ascoltarli”. Nolan ha proseguito: “Capita di stare su set nei quali sei circondato da molte comparse e loro più o meno pensano al pranzo. Queste comparse stavano pensando alle implicazioni geopolitiche delle armi nucleari e ne sapevano molto al riguardo. In realtà è stato un grande promemoria ogni giorno del tipo: dobbiamo essere concentrati, dobbiamo essere fedeli alla storia e conoscere davvero ciò che stiamo facendo”.