Indiana Jones e il quadrante del destino, Harrison Ford: "La storia di Indy finisce qui"

Cinema

Bruno Ployer

L'eroico archeologo è alla sua ultima avventura. Incontro con gli attori principali di "Indiana Jones e il Quadrante del destino", dove il professore con cappello e frusta ritrova vigore e una figlioccia

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Indiana Jones e il Quadrante del destino è un film di avventura al cento per cento, spettacolare come solo sul grande schermo dei cinema può succedere.  Al centro ci sono la sapienza antica e il coraggio sempre giovane dell'eroico archeologo con cappello e frusta. A ritmo serratissimo vediamo inseguimenti, esplorazioni sottomarine, un enigmatico congegno che sfonda il muro del tempo e un vecchio nazista che vuole impadronirsene per cambiare il corso della Storia. Per presentare il nuovo episodio della lunga serie, nei cinema dal 28 Giugno, Harrison Ford e gli attori principali del cast si sono fatti intervistare al Film Fest di Taormina, in occasione dell’anteprima italiana.

 

“Mi piace mangiare italiano, mi piace come vivete", ammette la superstar, 80 anni, protagonista della saga. Ma è tempo di parlare del film.

 

Signor Ford, uno dei messaggi che manda il film, mi pare, è che un pensionato con molto talento può ancora vincere. È così?

Siamo nel 1969 e Indiana Jones ha più o meno la mia età. Ha perso il vigore, ha perso la famiglia, sta perdendo il lavoro, le sue capacità non sono brillanti come una volta, ma si presenta una nuova avventura con una compagna molto capace. Il significato del nostro rapporto è una storia emozionante e potente. Indiana Jones va in pensione, ma solo dall’Accademia dove ha insegnato archeologia a studenti piuttosto disinteressati. Nel giorno del pensionamento incontra Helena, il personaggio interpretato da Phoebe Waller Bridge. Abbiamo già visto in una scena come lui non sia proprio in forma, ma arriva Helena con il piano di una nuova avventura ed è qui che comincia la parte principale del film. I primi venti minuti si svolgono nel 1944, alla fine della Seconda Guerra mondiale: in tutti i film di Indiana Jones c’è questo inizio. Di solito non fa parte della storia, ma stavolta sì.

 

È stato annunciato che questo sarà l’ultimo film di Indiana Jones. Perché non un altro ancora?

Perché credo che la storia sia arrivata a un punto in cui bisogna lasciarla andare via.

Le parole di Phoebe Waller Bridge

La compagna di avventure di Indiana Jones in questo film, diretto da James Mangold, con Steven Spielberg e George Lucas produttori esecutivi, è Helena, una nuova eroina che piano piano si fa voler bene dagli spettatori: è la figlioccia di Indiana Jones, interpretata da Phoebe Waller Bridge, attrice e sceneggiatrice nota per serie tv, cinema, teatro.

 

Signora Waller Bridge, Helena da cinica diventa profondamente umana. La chiave del suo personaggio è in questo cambiamento?

Sì, è un buon modo di raccontarlo. Lei è cinica, ma anche ottimista, spiritosa e divertente, fa un sacco di cose interessanti, ma in fondo al cuore c’è qualcosa di infranto e questa è una bellissima caratteristica dei personaggi di tutti i film di Indiana Jones. Questo significa che per loro c’è un percorso da fare. Lei scopre che alla fine le sue ferite vengono guarite dal rapporto con il padrino che aveva perduto molto tempo fa.

 

Forse lei non era ancora nata quando uscì il primo Indiana Jones, nel 1981. Questi film come sono entrati nella sua vita?

Sì ero nata e ci sono cresciuta. Mi piaceva moltissimo guardarlo.  È parte del mio DNA e della mia cultura. Non ho conosciuto un mondo senza Indiana Jones e credevo che fossero avventure vere.

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Le parole di Mads Mikkelsen

Mads Mikkelsen, attore danese capace di dare anima a ruoli diversissimi tra loro, è l'interprete dello scienziato nazista che vuole tornare indietro nel tempo e capovolgere la sconfitta del Terzo Reich: è un nemico contro cui Indiana si era già battutto durante la guerra.

 

Signor Mikkelsen, mi pare che qui si tratti non solo di ‘eroe contro cattivo’. La conquista del ‘Quadrante del destino’ ’è una battaglia di ideali contrapposti.

Certo, il mio personaggio è un eroe del suo mondo ed è convinto di migliorarlo mettendo le mani su questo oggetto. Ovviamente Indiana Jones ha altri ideali ed ecco lo scontro.

 

Ci racconta la sua esperienza in questo film?

Quando lavoro in un film mi concentro, leggo il copione e così via, perché questo è il mio lavoro. Stavolta però è stato speciale, perché ho visto per la prima volta un film di Indiana Jones quando avevo 15 anni e mi sembra surreale aver partecipato a uno di loro 43 anni dopo.

 

Secondo lei che futuro avranno i film d’avventura?

Ci sarà sempre spazio per le avventure, per chi vuole identificarsi ed essere coinvolto. Ovviamente si sta chiudendo un’era, perché Indiana Jones è stata l’incarnazione dei film di avventura. Ora dovranno reinventare il genere se vogliono continuare, ma credo che ci sarà un futuro.

 

Faccio anche a lei questa domanda: prevede che ci sarà un altro film di Indiana Jones?

Non credo, questo è un bellissimo modo di concludere per Spielberg, per Harrison e per i personaggi di Indiana Jones. Guardare è toccante ed emozionante finché il fascino resiste, dunque è la fine perfetta.

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