Oppenheimer, Christopher Nolan lo paragona a un film horror: "Spettatori devastati"

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Il regista e sceneggiatore dell'attesissima pellicola che racconta la storia del fisico americano che contribuì all'invenzione della bomba atomica col progetto Manhattan ha detto che parte del pubblico "non riesce a parlare” a fine proiezione

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Christopher Nolan, regista e sceneggiatore dell'attesissima pellicola che racconta la storia del fisico statunitense J. Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy), seguito mentre crea la bomba atomica nell'ambito del progetto Manhattan, ha detto che le reazioni di alcuni spettatori sono molto forti.

Ha raccontato che tante persone, dopo la visione del suo film Oppenheimer, se ne vanno "devastate” e "non riescono a parlare”. “È una specie di film dell'orrore”, ha detto Nolan della sua opera, durante una recente intervista al magazine Wired.
Dunque il regista britannico mette in guardia i suoi potenziali spettatori, facendogli sapere che il suo film potrebbe distruggerli emotivamente.
A Wired ha svelato che i primi spettatori hanno mostrato una reazione davvero viscerale.

La pellicola racconta la figura storica di Robert Oppenheimer, il fisico statunitense che è considerato il padre della bomba atomica (anche se la madre, diciamocelo, è tutta italiana: parliamo del fisico romano Enrico Fermi...). Il film uscirà nelle sale italiane il 23 agosto 2023 (mentre negli Stati Uniti debutterà al cinema il 21 luglio).

Nolan parla di “un elemento di paura”

"Alcune persone lasciano il film assolutamente devastate", ha affermato Christopher Nolan a proposito delle prime proiezioni. “Non possono parlare. Voglio dire, c'è un elemento di paura che è presente nella storia e nelle basi. Ma l'amore per i personaggi, l'amore per le relazioni, è più forte che mai”, ha aggiunto il regista e sceneggiatore della pellicola.

“È un'esperienza intensa, perché è una storia intensa. L'ho mostrato di recente a un regista che ha detto che è una specie di film dell'orrore. Non sono in disaccordo”, sottolinea Christopher Nolan.

Cillian Murphy is J. Robert Oppenheimer in OPPENHEIMER, written, produced, and directed by Christopher Nolan.

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Una storia tutta fatta di “domande impossibili”

"La storia di Oppenheimer è tutta fatta di domande impossibili", ha aggiunto Nolan parlando con Wired. “Dilemmi etici impossibili, paradossi. Non ci sono risposte facili nella storia di Robert Oppenheimer. Ci sono solo domande difficili, ed è questo che rende la storia così avvincente. Penso che siamo stati in grado di trovare molte cose su cui essere ottimisti nel film, sinceramente, ma c'è questa sorta di domanda più importante che incombe su di esso. Sembrava essenziale che alla fine ci fossero delle domande che lasceresti tintinnare nel cervello delle persone e stimolare la discussione”.

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Le parole dell'autore del libro che è stato adattato da Nolan

Lo storico Kai Bird è colui che ha co-scritto la biografia del 2005 intitolata American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer, firmata assieme al collega Martin J. Sherwin. Questo libro è quello che sta alla base del film di Nolan, che ne è un adattamento cinematografico.

"Al momento sono sbalordito e mi sto riprendendo emotivamente dopo averlo visto", ha detto Kai Bird di recente. "Penso che sarà un risultato artistico sbalorditivo e spero che stimolerà effettivamente una conversazione nazionale, persino globale sui problemi di cui Oppenheimer voleva disperatamente parlare - su come vivere nell'era atomica, come vivere con la bomba e sul maccartismo: cosa significa essere un patriota e qual è il ruolo di uno scienziato in una società intrisa di tecnologia e scienza, per parlare di questioni pubbliche”, ha aggiunto Bird.

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Il nuovo film di Nolan è un film ben più lungo rispetto a quelli a cui ci ha abituato il regista britannico al quale si deve la trilogia del Cavaliere Oscuro, Inception, Interstellar, Dunkirk e Tenet, giusto per citarne alcuni. Le tre ore dipendono dal fatto che c’è molta storia da raccontare, dato che parliamo di Robert Oppenheimer e del Progetto Manhattan, ossia il programma militare statunitense top secret con cui un team nutritissimo di fisici americani e scienziati profughi europei ha ideato nel deserto di Los Alamos il primo prototipo di bomba atomica, denominato Gadget. Il medesimo gruppo di studiosi è poi passato a costruire i primi due ordigni a uso bellico, chiamati Little Boy e Fat Man, rispettivamente sganciati su Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945.
Per un progetto di così imponente portata, non poteva che esserci un cast stellare.
Oltre al protagonista, l’attore irlandese Cillian Murphy, ci sono Emily Blunt, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Gary Oldman, Alden Ehrenheich, Rami Malek, Kenneth Branagh e Josh Hartnett, tra gli altri. Emily Blunt interpreta il ruolo della biologa Katherine “Kitty” Oppenheimer, moglie del fisico; Robert Downey Jr. è il commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss; poi c’è Matt Damon, nel ruolo del generale Leslie Groves Jr.; Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock.
“Ogni giorno, arrivavano questi attori fenomenali, che sono i miei eroi. Ogni giorno, dovevi alzare il livello per lavorare con queste leggende. Tutti erano così incredibilmente ben preparati. Ogni singolo attore, non importava la dimensione del loro ruolo o l’importanza del loro personaggio nella storia, ognuno di loro aveva questa enorme profondità di conoscenza alla quale poteva attingere”, ha dichiarato il regista.
Cillian Murphy ha dichiarato al quotidiano inglese The Guardian quanto segue: “Mi sono preparato facendo un sacco di letture. Sono interessato all’uomo e a ciò che inventare la bomba atomica fa all’individuo. I meccanismi non fanno proprio per me – non ho la capacità intellettuale per capirli, ma questi personaggi contraddittori sono affascinanti”.

Anche le comparse in questo caso sono eccezionali: Nolan ha voluto scienziati veri
“Ci trovavamo nella vera Los Alamos e abbiamo impiegato molti veri scienziati come comparse”, ha dichiarato Christopher Nolan in una recente intervista rilasciata a Entertainment Weekly. Un espediente usato sul set per rafforzare l’autenticità della narrazione cinematografica. “Avevamo bisogno di un gruppo di comparse che reagisse, e improvvisasse, e stavamo ricevendo una sorta di discorsi spontanei, molto eruditi. È stato molto divertente ascoltarli”. Nolan ha proseguito: “Capita di stare su set nei quali sei circondato da molte comparse e loro più o meno pensano al pranzo. Queste comparse stavano pensando alle implicazioni geopolitiche delle armi nucleari e ne sapevano molto al riguardo. In realtà è stato un grande promemoria ogni giorno, del tipo: dobbiamo essere concentrati, dobbiamo essere fedeli alla storia e conoscere davvero ciò che stiamo facendo”.

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