L'attrice, colpita nel 2001 da un'emorragia cerebrale che ha richiesto sette anni di guarigione, ha raccontato le difficoltà affrontate in ambito lavorativo dopo i problemi di salute
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“Mi sono ripresa per sette anni, e da allora non ho più avuto lavori”. Lo scorso mercoledì, in occasione dell’evento Raising Our Voices di The Hollywood Reporter a Los Angeles dove i leader del settore cinematografico hanno indagato il presente e il futuro della diversità, dell’equità, dell’inclusione e dell’accessibilità a Hollywood, Sharon Stone ha ricordato le sfide affrontate in seguito all’ictus e all’emorragia cerebrale che l'hanno colpita nel 2001 e che, dopo nove giorni trascorsi tra la vita e la morte con una speranza di sopravvivenza dell’uno per cento, hanno a lungo ostacolato l'assegnazione di nuovi lavori. “Quando è successo, non volevo dirlo a nessuno perché sai che se qualcosa va storto con te, sei fuori. Qualcosa è andato storto con me – sono fuori da 20 anni. Non ho avuto lavori. E a un certo punto della mia vita sono stata una grande star del cinema” ha proseguito l’attrice, che ha richiamato i grandi successi ottenuti per l'interpretazione dell’assassina Catherine Tramell nel film Basic Instinct del 1992 e una nomination agli Oscar come Miglior attrice per la pellicola Casino di Martin Scorsese nel 1995.
UN DESTINO CONDIVISO CON LADY DIANA
“Ero una delle donne più famose e amate al mondo, poi all’improvviso tutti sembravano essersi dimenticati di me” aveva raccontato l’attrice già nel 2019 in un’intervista a Variety. “Mi sono sentita abbandonata e ho perso tutto”. Un destino che Stone ha percepito simile a quello di Lady Diana, scomparsa nel 1997 in un tragico incidente d’auto: “Ho perso il mio posto nel mondo del lavoro. Ero la star del cinema più sexy, sapete? Era come se solo io e la Principessa Diana fossimo così famose. Lei è morta, io ho avuto un ictus. E siamo state dimenticate”.
