Armie Hammer non andrà a processo per violenza sessuale

Cinema
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Mancano prove sufficienti per incriminare l'attore al di là di ogni ragionevole dubbio sulla base delle accuse sollevate nel 2021 da una donna che usa il nome fittizio Effie

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Armie Hammer non andrà a processo per violenza sessuale. Dopo più di due anni di indagini, il procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles ha deciso di non incriminare l’attore per mancanza di prove sufficienti in grado di confermare le accuse contro ogni ragionevole dubbio. Nel 2021 una donna, che si fa chiamare Effie, aveva denunciato Hammer per una presunta violenza che l'attore avrebbe commesso nell’arco di quattro ore nel 2017 e per presunti abusi fisici che lei avrebbe subito nel corso di una relazione di quattro anni. “I casi di violenza sessuale sono spesso difficili da dimostrare, motivo per cui incarichiamo i nostri pubblici ministeri più esperti di esaminarli” ha spiegato in un comunicato Tiffiny Blacknell, direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni del procuratore distrettuale. “In questo caso, hanno condotto un esame estremamente approfondito, ma hanno stabilito che al momento non ci sono prove sufficienti per accusare Hammer di un crimine”. Inoltre, “in qualità di pubblici ministeri, abbiamo la responsabilità etica di procedere per i casi che possiamo provare oltre ogni ragionevole dubbio”, ma “a causa della complessità della relazione e dell’incapacità di provare un incontro sessuale forzato e non consensuale, non siamo in grado di provare il caso oltre ogni ragionevole dubbio”.

LE REAZIONI DEI PROTAGONISTI

“Sono molto grato al procuratore distrettuale per aver condotto un’indagine approfondita e per essere giunto alla conclusione che sono rimasto a guardare per tutto questo tempo, che non è stato commesso alcun crimine” ha commentato Hammer in un post Instagram. “Non vedo l’ora di iniziare quello che sarà un processo lungo e difficile per rimettere insieme la mia vita ora che il mio nome è stato ripulito”. Opposta invece la reazione di Effie, che a Rolling Stone ha dichiarato: “Sono delusa dalla decisione del procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles di non perseguitare Armie Hammer. Ho sentito il dovere di parlare e di presentare una denuncia per cercare di ritenere Armie responsabile di tutti i danni e traumi che mi ha causato e per proteggere altre donne dall’esperienza di abusi simili. Mi è costato molto parlare e sporgere denuncia. Da quando mi sono fatta avanti, ho ricevuto minacce di morte e di stupro, innumerevoli aggressioni e vessazioni atroci e incessanti. Credo che molte delle vittime di Armie avessero paura di farsi avanti. La mia speranza è che un giorno gli stupratori non la facciano franca”.

PARK CITY, UT - JANUARY 26:  Armie Hammer of 'Wounds' attends The IMDb Studio at Acura Festival Village on location at The 2019 Sundance Film Festival - Day 2  on January 26, 2019 in Park City, Utah.  (Photo by Rich Polk/Getty Images for IMDb)

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ACCUSE PESANTI E MOLTEPLICI

Due anni fa, Effie aveva pubblicato sull’account Instagram House of Effie gli screenshot di messaggi scambiati con Hammer, nei quali l’attore aveva esternato fantasie di stupro, sesso violento e cannibalismo. “Pensavo che mi avrebbe ucciso” aveva dichiarato la donna in una conferenza stampa nel 2021 nella quale aveva descritto il presunto stupro che sarebbe avvenuto nel 2017, invece negato dall’attore secondo cui l’incontro sarebbe stato consensuale. In seguito alle dichiarazioni di Effie, anche altre donne hanno sollevato accuse simili: Paige Lorenze ha affermato che Hammer desiderasse “mangiarle le costole” e che le avesse inciso la lettera “A” nella carne, mentre Courtney Vucekovich ha detto di essere stata “manipolata” con pratiche BDSM che l’hanno “francamente spaventata”. Lo scorso febbraio, in un’intervista rilasciata all’Air Mail, Hammer ha smentito gli abusi ma ha ammesso di aver esercitato violenza emotiva: “Prendevo queste donne, le portavo in questo vortice di viaggi, sesso, droghe e grandi emozioni – e poi, non appena avevo finito, le lasciavo e passavo alla prossima, lasciando quella precedente che si sentiva abbandonata o usata”. Nello stesso mese un giudice di Aspen, in Colorado, aveva emesso un’ordinanza restrittiva contro l’attore presentata da una donna che aveva affermato l’esistenza tra loro di una “parola di sicurezza” che, tuttavia, l’attore non aveva rispettato e così “mi aveva soffocato durante i rapporti sessuali che mi avevano portato a perdere conoscenza”. La donna aveva inoltre affermato che Hammer si trovasse sotto l’influenza di alcol, ecstasy e ketamina, accusa invece negata dall’avvocato dell’attore.

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LE RIPERCUSSIONI NEL MONDO DEL CINEMA

Le accuse contro Hammer hanno generato ripercussioni anche nell’industria cinematografica. Dopo il successo del film Chiamami col tuo nome, che ha consacrato Hammer come star emergente, l'attore è stato abbandonato dalla sua agenzia e licenziato da tutte le produzioni nelle quali era coinvolto all'inizio del 2021. La sola pellicola uscita nel 2022 perché l'eventuale rifacimento delle riprese avrebbe comportato costi eccessivi, Assassinio sul Nilo, uscita nel 2022, è stata un flop, forse proprio a causa della accuse. Nello stesso anno è invece uscito il documentario House of Hammer, che ha tentato di dimostrare la veridicità delle accuse attraverso testimonianze e prove.

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