Soggettiva di un delitto, il nuovo romanzo di Antonio Tentori tra cinema e cold case
CinemaPubblicato da Shatter Edizioni, il thriller firmato dall’autore italiano è un intrigante caccia all’assassino tra vendette, fantasmi del passato e sceneggiature rubate
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Da La ragazza che sapeva troppo di Mario Bava a La donna del lago di Luigi Bazzoni e Franco Rossellini, da Un Maledetto imbroglio di Pietro Germi a Senza sapere niente di Lei di Luigi Comenicini, sino all’epocale Sei donne per l’assassino. Sono questi i film citati in esergo all’inizio di alcuni capitoli di Soggettiva di Un delitto, il nuovo romanzo di Antonio Tentori pubblicato da Shatter Edizioni. Un libro in cui pagina dopo pagina, delitto dopo delitto si respira il fascino di quei lungometraggi gialli che hanno fatto la storia del cinema italiano. Un volume che potrebbe trasfigurarsi in un'ottima pellicola di genere. Un’avvincente giallo che in virtù linguaggio asciutto, semplice, ma mai banale coinvolge il lettore in una ricerca dell’assassino dagli esiti imprevedibili, tra cold case rimorsi e set cinematografici.
In una Roma arroventata dal sole di luglio, una città “senza burle e senza ciance”, come scriveva Pasternak, Antonio Tentori mette in scena una vicenda in cui finzione e realtà si abbracciano in una vertiginosa danza macabra. Lo sceneggiatore Francesco Terzi, insieme al regista Daniele Mantovani e al suo aiuto Barbara Ulivieri compiono l’ultimo sopralluogo a Bracciano, prima di iniziare le riprese di Il Freddo del mattino, lungometraggio ispirato all’omicidio, avvenuto negli anni Novanta e rimasto insoluto del facoltoso avvocato Lucio Martini, cinquantenne sposato, ma con la nomea di essere un inguaribile Don Giovanni. Intanto però la città eterna è turbata da due delitti, camuffati da disgrazie. E come se non bastasse la sceneggiatura del film viene rubata e “l’ombra” il misterioso serial killer pare deciso a continuare la propria mortifera vendetta.
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La forza di Soggettiva di un delitto è dosare il coté metacinenatografico senza esagerare, parimenti alle necessarie gocce di angostura in un cocktail Manhattan. Si palesano un gatto di nome Jones, come il compagno felino di Ripley in Alien e un escursione a Manziana, location prediletta da svariati Spaghetti Western, nonché set del cult Ercole al centro della terra. Sono dettagli scrittore newyorkese, Tentori orchestra una dolente sinfonia in cui i fantasmi del passato chiedono vendetta, tra viltà nascoste e sensi di colpa malcelati. Perché certe ferite non si rimarginano mai. E, nella mente di un assassino, l’unico modo di trovare la pace è uccidere. Giudice e carnefice al tempo stesso, il serial killer semina morte. La legge del taglione è la sola forma giustizia possibile per chi, all’ombra del silenzio e della solitudine, non ha più lacrime da versare.