Idris Elba alle prese con un killer psicopatico 2.0 in Luther: Verso L’Inferno. Recensione

Cinema

Letizia Rogolino

@Ufficio Stampa Netflix

Dal 10 Marzo su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) è tornato Idris Elba nei panni dell’ispettore Luther in un film ispirato alla serie omonima. Lo abbiamo visto ed ecco cosa ne pensiamo

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Il film Luther: Verso L’Inferno segue direttamente i fatti avvenuti nella serie Luther costituita da cinque stagioni su Netflix (visibili anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick). Sembra quasi un episodio speciale di una durata più lunga che ritrova l’ispettore Luther, interpretato sempre da Idris Elba, impegnato in un nuovo caso che travolge Londra nel vortice di sangue e follia di una mente criminale spietata e creativa che ha il volto di un inquietante Andy Serkis. Scritto da Neil Cross e diretto da James Payne, Luther: Verso L’Inferno mantiene la struttura della serie inglese, offrendo ai fan una storia coinvolgente, drammatica e intrigante.

Luther: Verso L’Inferno, la trama

Luther è caduto in disgrazia e trascorre le sue giornate in prigione per le sue azioni nella quinta stagione. E intanto un killer psicopatico terrorizza Londra pianificando ed eseguendo una serie di raccapriccianti omicidi pubblici. In poco tempo Luther è fuori a inseguire l'assassino mentre il nuovo capo della polizia, Odette Raine (Cynthia Erivo), cerca di stanare Luther. Il killer è ricco ed esperto di tecnologia e il web non ha segreti per lui. La sua perversione è sorprendere la gente comune dietro lo schermo mentre fa qualcosa di cui si vergogna, così da poterla ricattare per fargli fare quello che vuole. Una figura che si alimenta della paura dell’umanità moderna di fare i conti con le proprie debolezze e segreti nascosti.

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Luther: Verso l'Inferno, Idris Elba nel trailer del film Netflix

Luther: Verso L’Inferno
@Ufficio Stampa Netflix

Caccia al killer

Luther: Verso L’Inferno è un film moderno in cui l’arma dell’assassino è la dipendenza delle persone da internet. Alterna scene di azione a momenti di guerra psicologica tra i personaggi per diventare un thriller avvincente e dinamico. Il regista usa la macchina da presa in modo fluido, catturando gli spazi in cui si muovono i personaggi e la fotografia aiuta a rendere l’atmosfera perfettamente in linea con ogni momento raccontato. La sceneggiatura ruota intorno a una caccia del gatto con il topo alquanto intricata e curiosa, in cui lo spettatore viene invitato a partecipare in prima persona. Bisogna mettere insieme gli indizi insieme a Luther, e comprendere il pensiero del serial killer per poi decidere come incastrarlo e farla finita. Andy Serkis nei panni del villain principale è molto convincente, con uno sguardo psicotico e un ghigno demoniaco che trasmette disagio e tensione ogni volta che appare sulla scena.

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Luther: Verso L’Inferno
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Il confine tra bene e male

Luther continua ad essere un personaggio sospeso tra bene e male come nella serie tv, ma le sue contraddizioni e le mille sfumature della sua personalità lo rendono carismatico e magnetico. Fa trasparire anche le sue fragilità quando si trova davanti a quel gruppo di persone spaventate e disperate disposte a partecipare ai macabri giochi del killer. Il film non si risparmia in brutalità e violenza, costruendo scene di forte impatto emotivo, arricchite da una regia raffinata e ambiziosa che rende il tutto accattivante. In particolare le scene del delitto sono orchestrate in un modo originale e sorprendente, da lasciare il segno. Luther: Verso L’Inferno è un dramma criminale con un’anima televisiva, ma l’aspetto di un prodotto per il grande schermo.

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