Dopo tre anni di attesa per l'approvazione e due ulteriori anni di sospensione per la pandemia, il 6 marzo l'attore e doppiatore ha ricevuto il prestigioso riconoscimento sulla passeggiata delle celebrità di Los Angeles, il sedicesimo nella storia intitolato ad un italiano. Tra i precedessori, Rodolfo Valentino, Gina Lollobrigida e Lina Wertmüller, della quale Giannini ha detto: "Non sarei qui se non avessi avuto lei a valorizzarmi"
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Una nuova stella di granito rosso è incastonata nei viali della Walk of Fame, la passeggiata delle celebrità di Los Angeles che ogni anno omaggia una trentina di artisti del mondo dello spettacolo, e per la sedicesima volta dall’inaugurazione del 1958 il riconoscimento porta il nome di un italiano. Nella cerimonia del 6 marzo, organizzata dopo tre anni di attesa per l’approvazione del nome da parte del comitato e dopo due ulteriori anni di sospensione dovuti alla pandemia, Giancarlo Giannini ha ricevuto infatti la stella numero 2725, che è non solo la seconda nella storia intitolata ad un attore italiano dopo Rodolfo Valentino, ma anche vicina a quella di Gina Lollobrigida: “Non aver lavorato con lei è uno dei miei rimpianti. Moltissimi anni fa, mi propose di fare insieme una commedia a Broadway, ma poi non se ne fece nulla”. Nel frattempo, l’attore e doppiatore ha creato una stella provvisoria nella casa di campagna: “L’ho scolpita sul vialetto d’accesso a casa. Ho pensato: vada come vada, questa non me la leva nessuno”.
IL LEGAME CON LINA WERTMÜLLER
Giannini, che ha raccontato di aver esordito a teatro “per caso: sono stato fortunato perché dopo un anno all’Accademia Silvio D’Amico, Beppe Menegatti mi notò e mi scelse per Puck nel Sogno di una notte di mezza estate. Ballavo con Carla Fracci e Gian Maria Volonté, che si vantavano di aver scoperto un talento. Mi sono detto: qui mi pagano per non fare niente! Continuo un po’, poi cambio mestiere. E invece, sono ancora qui”, ha recitato in pietre miliari della cinematografia italiana come Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) e Travolti da un insolito destino nell’azzurro del mare d’agosto” (1974), capolavori di Lina Wertmüller. In occasione dell'imminente riconoscimento, Giannini ha ricordato la regista, nel 2019 omaggiata da una stella sulla Walk of Fame e nel 2020 vincitrice del Premio Oscar alla carriera: “Finalmente ci siamo” ha detto all’Ansa “per me è un grande onore e lo devo tutto a Lina Wertmüller: non sarei qui se non avessi avuto lei a valorizzarmi. Venivamo qui con le pizze dei film sottobraccio per farle vedere a un produttore locale. Era un genio, purtroppo poco apprezzata in Italia”.
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LA CARRIERA
Giannini, che ha ricevuto la stella all'incrocio tra Hollywood Boulevard e Vine Street a pochi passi dai primi Studios aperti all'inizio del Novecento, annovera nella lunga carriera non solo la candidatura agli Oscar del 1977 come Miglior attore per l'interpretazione del "guappo" Pasqualino Frafuso in Pasqualino Settebellezze (1976), ma anche innumerevoli premi italiani e internazionali, tranne uno: “A Hollywood mi danno la stella, a Venezia non mi hanno dato neanche un gatto nero” ha ironizzato l'attore. “Sono stato candidato all’Oscar, ho vinto a Cannes, tanti Donatello e Nastri d'Argento ma mai un Leone. In genere, si dice: "danno premi a cani e porci”...Evidentemente non è così”". Artista versatile, Giannini ha spaziato tra i generi cinematografici, dalla commedia all'italiana ai film drammatici fino alla saga di spionaggio 007 negli episodi Casino Royale (2006) e Quantum of Solace (2008). In veste di doppiatore, Giannini ha prestato la voce a Jack Nicholson e ad Al Pacino. In attesa della cerimonia della Walk of Fame, l'attore ha ritirato il premio alla carriera del Filming Italy Los Angeles, il festival creato dalla produttrice Tiziana Rocca in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Los Angelese per promuovere gli artisti e le opere italiani all'estero.