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Steven Spielberg apre a un nuovo film horror per il futuro

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il leggendario regista statunitense ha espresso la volontà di “tornare ad alcuni di quei film di paura che ho fatto in precedenza”, come ha affermato in occasione del ritiro del premio alla carriera al Festival di Berlino. Si riferisce alle pellicole dell'orrore come "Poltergeist - Demoniache presenze" (il cui soggetto è suo) e il mitico "Lo squalo". Ma anche il suo primo lungometraggio, "Duel", deve molto al filone dell'orrore

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Steven Spielberg vorrebbe tornare al genere horror, il che fa fare la "ola" a tantissimi suoi fan che non vedevano l'ora di rivedere il mitico cineasta statunitense alle prese con un filone da lui ampiamente battuto, specialmente all'inizio della sua carriera.  

"Devo tornare ad alcuni di quei film di paura che ho fatto in precedenza" ha affermato il regista americano in un recente discorso che ha tenuto al Festival di Berlino. Ritirando l'Orso d'Oro alla carriera in occasione della kermesse berlinese appena conclusasi, Spielberg ha dichiarato di voler continuare a fare tanti film, che non si sente affatto sul viale del tramonto (quando si ritira un premio alla carriera il sentore è sempre un po' quello....) e che vorrebbe proprio proseguire tornando un po' alle origini, a quei titoli che spaventano a morte lui stesso e il suo pubblico.

“Mi sento un po' allarmato quando mi viene detto che ho vissuto una vita perché non ho finito”, ha premesso Spielberg ritirando il riconoscimento alla Berlinale. “Voglio continuare a lavorare. Voglio continuare a imparare, scoprire e spaventare a morte me stesso e talvolta a morte voi”. Proprio quella sua volontà di “spaventare a morte” cela la voglia di sfornare altri film dell'orrore da chapeau. E il regista l’ha poi dichiarato senza mezzi termini, dicendo: "Devo tornare ad alcuni di quei primi film di paura, ma questa è un'altra storia per dopo".
Quando cita "quei primi film di paura" si riferisce a pellicole come Poltergeist - Demoniache presenze (il cui soggetto è suo, mentre la regia è di Tobe Hooper) nonché a uno dei titoli a cui si deve la fama mondiale di Steven Spielberg: Lo squalo (Jaws), la pellicola del 1975 basata sull'omonimo romanzo del 1974 scritto da Peter Benchley. Quella con cui Spielberg è diventato Spielberg, ecco.

Steven Spielberg ricorda sempre le sue radici horror

Mentre attualmente sta facendo il giro del globo per promuovere il suo film autobiografico The Fabelmans, il regista che forse possiamo considerare il più famoso cineasta vivente non manca di ricordare le sue radici nel genere che fa accapponare la pelle.
Anche Duel - benché sia più che altro considerato un thriller - mette la paura al centro. Duel è un film per la televisione del 1971 diretto da Spielberg quando ancora non era un nome conosciuto dello schermo, qui al suo primo lungometraggio. Il film è tratto dall'omonimo racconto di Richard Matheson, che ne curò anche la sceneggiatura. Due anni dopo l'uscita in TV, furono aggiunte alcune scene per il cinema europei, e Duel diventò un cult. Il resto è storia, storia del cinema senz'altro. Proprio grazie a quel primo film che mescola azione, cardiopalma, thriller e orrore nel 1975 Steven Spielberg poté dirigere Lo squalo.

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Anche i successi degli anni ’90 devono molto all'orrore

Se c'è un regista che non sputa affatto nel piatto in cui ha mangiato ma che, anzi, continua a cibarsi della pietanza da cui la sua avventura è incominciata, quello è proprio Steven Spielberg. Anche i suoi successi targati anni Novanta così come quelli dei primi anni del Nuovo Millennio (come Jurassic Park e La guerra dei mondi - War of the Worlds) possono essere considerati in buona parte dei film dell'orrore.

La guerra dei mondi (con protagonista Tom Cruise) è uscito nel 2005, anno in cui sono stati proiettati al cinema film dell'orrore del calibro di The Amityville Haunting e Boogeyman, eppure c'è chi pensa che nulla sia più spaventoso dell'adattamento di Spielberg del classico di fantascienza di HG Wells (La guerra dei mondi, appunto).

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Negli ultimi anni il regista si è allontanato dall'horror

Soltanto nell'ultimo periodo della carriera di Spielberg si è registrato un allontanamento dal genere dell'orrore. Negli ultimi anni il cineasta si è concentrato principalmente su pellicole di prestigio, grandi successi che hanno chiamato a raccolta nelle sale un'enorme quantità di cinefili. Eppure la sua inclinazione per l’horror è sempre rimasta nelle retrovie, facendo capolino in qualche scena anche nel caso dei grandi successi di cui sopra.
E di recente Spielberg ha contribuito a sviluppare il terzo atto assai spaventoso di Jurassic World: Fallen Kingdom di Juan Antonio Bayona.
Insomma, il fatto che Steven Spielberg adesso voglia tornare un po' “a casa”, ossia all'orrore, è comprensibile e anche molto apprezzato dal suo enorme stuolo di sostenitori, i quali non vedevano davvero l'ora di ascoltare una promessa del genere annunciata dal loro beniamino. Quella lanciata dal palco della prestigiosa kermesse cinematografica europea - l'appena conclusasi Berlinale - è stata una vera bomba per i cultori della settima arte.

E diciamocelo (e auguriamocelo, oltre che augurarglielo): nonostante il premio alla carriera appena ricevuto, Spielberg in realtà ha davanti a sé ancora una lunga e rosea carriera. Forse più che rosea possiamo dire color rosso sangue, se la promessa che ha fatto ai fan alla Berlinale non sarà disattesa...

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