Maurizio Costanzo, i film a cui ha collaborato tra sceneggiature, camei e una regia
CinemaDagli script realizzati per i film di Pupi Avati, come "La casa dalle finestre che ridono", all'esordio dietro la macchina da presa "Melodrammore", sino alle partecipazioni straordinarie in "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?" di Renzo Arbore e "Caterina va in città" di Paolo Virzì. Un viaggio alla scoperta delle collaborazioni tra il giornalista scomparso e il cinema
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Maurizio Costanzo e il cinema, ovvero, una grande storia d’amore. Il giornalista, morto oggi all'età di 84 anni, nel corso della sua sterminata carriera televisiva ha lanciato attori come Valerio Mastandrea, Nick Novecento, Ricky Memphis, ma pure Paolo Villaggio, quando ancora faceva l’impiegato a Genova. Era grande amico di Vittorio Gassman e Alberto Sordi, frequentava Totò. Ma Costanzo oltra a ospitare nei suoi programmi, attori, attrici e registi, ha pure sceneggiato una schidionata di pellicole, diretto un film e impreziosito alcuni titoli con partecipazioni straordinarie in cui ha interpretato se stesso.
Le sceneggiature di Maurizio Costanzo
Oltre ad aver collaborato alla prima stesura dello script di Salò – le 120 giornate di Sodoma, l’ultimo film postumo di Pier Paolo Pasolini, ispirato al libro del marchese Donatien Alphonse François de Sade, Maurizio Costanzo ha sceneggiato 27 titoli tra lungometraggi, documentari e film per la televisione. Tra i primi lavori vale la pena ricordare lo spaghetti western declinato in salsa comedy I quattro del Pater Noster (1969), interpretato da Paolo Villaggio, Lino Toffolo, Oreste Lionello, Enrico Montesano e diretto da Ruggero Deodato prima che diventasse Monsieur Cannibal. Sempre con protagonista Villaggio, Costanzo partecipa alla sceneggiatura di Giandomenico Fracchia - Sogni proibiti di uno di noi (1975), miniserie televisiva firmata dal Maestro Antonello Falqui, incentrata sulle disavventure dell’imbranato geometra, vessato persino da una poltrona sacco, e parente prossimo del ragioner Ugo Fantozzi.
Ça va sans dire, la collaborazione più virtuosa e fruttosa è quella con Pupi Avati, Il sodalizio inizia nel 1976 con il sardonico e delirante Bordella e termina nel 1983 con Zeder, sottovalutato zombie movie all’emiliana in cui viene pronunciata l’epocale battuta “Ogni sessant'anni, sulla Terra, muoiono oltre tre miliardi di persone. Meyer, tre miliardi. È su questa certezza che si basa la vita. È indispensabile morire, egregio amico. Fortunatamente, fino ad oggi, non abbiamo avuto controindicazioni. Insomma, la morte non è una malattia che si può curare. La morte è assolutamente un evento definitivo.”
In mezzo la coppia sforna un capolavoro del cinema horror di tutti i tempi, ossia La casa delle finestre che ridono, Il martirio di San Sebastiano affescato da Bruno Legnani fa ancora dannatamente paura, per non parlare di un finale crudelissimo e davvero inaspettato. Gli altri titolo sono Tutti defunti... tranne i morti, (1977), Jazz Band - Miniserie TV, 3 episodi, (1978), Le strelle nel fosso (1979) e la miniserie Cinema. Infine, da segnalare la partecipazione di Costanzo allo script di Una giornata particolare, il capolavoro di Ettore Scola, interpretato da Marcello Mastroianni e Sophia Loren, candidato agli Oscar e premiato come miglior film straniero
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Melodrammore, l'unica regia
Nel 1978, Maurizio Costanzo firma la sua prima e unica regia cinematografica. Si tratta di Melodrammore- E vissero felici e contenti, nato da un soggetto vergato da Giorgio Basile, Claudio Masenza ed Enrico Lucherini. Il lungometraggio è un bizzarro omaggio ai melò di Raffaello Matarazzo. Non a caso nella pellicola si palesa Amedeo Nazzari che interpreta se stesso nel lungo prologo. Il protagonista è Enrico Montesano nei panni dell’attore Raffaele Calone. Al suo fianco, Fran Fullenwider nei panni della curvy Ada di Belluogo. Completano il cast Nilla Pizzi, Claudio Villa , Jenny Tamburi, Vincenzo Crocitti. L’opera, che scherza con il metacinema rispolverando sequenze di film in bianco e nero da Pietà per chi cade (di Mario Costa 1953) o del Padrone delle ferriere (di Georges Ohnet 1958), non risparmia battute sulla Roma dei Papi, tra reliquie e oggetti sacri.
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Maurizio Costanzo, dai camei alle partecipazioni straordinarie
Non mancano neanche gustosi cameo nella carriera cinematografica di Maurizio Costanzo. A partire dalla partecipazione straordinaria in "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?, la pellicola datata 1983 e diretta da Renzo Arbore. Costanzo è in ottima compagnia, visto che il cast vede la presenza di Pippo Baudo, Isabella Biagini, Gianni Boncompagni, Raffaella Carrà, Alfredo Cerruti, Riccardo Pazzaglia, Lory Del Santo, Nando Martellini, Andrea Giordana, Sandra Milo, Domenico Modugno, Christian, Gianni Morandi, Bobby Solo, Massimo Troisi, Claudio Villa, Gianni Ravera, Martufello, Mario Marenco, Nino Frassica, Sergio Japino, Gigi Proietti, Renato Guttuso e Severino Gazzelloni
Successivamente, nel 1993, Costanzo schiude le ali e veste i panni di un angelo custode nell’episodio "Quando scappa scappa", tratto da Anni 90 - parte II, diretto da Enrico Oldoini, Nel 2000 torna a interpretare se stesso nella commedia diretta da Neri Parenti, Body Guards - Guardie del corpo con Christian De Sica, Massimo Boldi, Biagio Izzo e Enzo Salvi. L’ultimo cameo è in Caterina va in città, diretto da Paolo Virzì nel 2003, vediamo Maurizio in televisione dialogare con un livoroso Sergio Castellitto.